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Olimpiadi, Federica Pellegrini a Parigi tra nostalgia e rimpianti ma con una sicurezza: Ceccon

Con un po' di nostalgia della vasca, Federica Pellegrini torna come rappresentate degli atleti del CIO a Parigi, città dove si è allenata per un periodo e alla quale è legato il rimpianto più grande della sua carriera

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Dopo cinque edizioni dei Giochi Olimpici che l’hanno vista protagonista come atleta, Federica Pellegrini si presenta a Parigi nella nuova veste di rappresentante degli atleti del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Durante un’intervista rilasciata a Repubblica, la Divina ha raccontato con un po’ di nostalgia cosa si prova a tornare nel villaggio olimpico, detto la sua sulle possibilità di medaglia per l’Italia nel nuoto e svelato un rimpianto sulla sua carriera riguardante proprio la capitale francese.

Pellegrini a Parigi con nostalgia

Dopo cinque edizioni dei Giochi da protagonista è inevitabile che ci sia un po’ di nostalgia per Federica Pellegrini, che a Parigi 2024 non tornerà in vasca ma rappresenta gli atleti del CIO: “La nostalgia è già tanta. Finalmente sono tornati i Giochi senza Covid. A Tokyo ho sofferto il fatto che non fosse presente la mia famiglia per quella che era la mia ultima Olimpiade. La visita al Villaggio è stata un bel colpo. Non so come mai, ma c’è sempre lo stesso odore di cose nuove, di pulito e non solo, qualcosa di strano e difficile da descrivere, ma che non si può dimenticare. Essere lì, non da atleta, mi ha fatto un certo effetto”.

Sulle disparità di genere

Pellegrini ha anche parlato della maternità, dei passi avanti fatti alle Olimpiadi come l’introduzione della nursery e quelli che ancora vanno fatti per una piena parità di genere nello sport: “Ad agosto farò 36 anni. Ma una figlia non l’avrei avuta mentre ero ancora in attività, nel nuoto non è così semplice riprendere dopo una gravidanza come in altri sport. L’idea della nursery era partita da Allyson Felix e tutti ne sono contenti. Ma si può ancora migliorare per ridurre il gap di genere. Lo sport femminile è sempre più maturo, crescerà il numero di atlete, mentre è preoccupante la percentuale di dirigenti e coach, completamente sbilanciata verso il maschile. Le donne spesso sono obbligate a dover conciliare lavoro e famiglia, oppure a rinunciare a qualcosa”.

La rivelazione sul rimpianto Parigi

Pellegrini ha parlato anche di Parigi, città dove si era trasferita nel 2011 per allenarsi, ma che abbandonò forse troppo presto col senno di poi: “Essermene andata dopo soltanto un anno da Parigi è un grande rimpianto. Arrivai a gennaio 2011, nuotavo in una piscina incredibile, la Lagardere a Bois de Boulogne, una vasca di 50 metri all’aperto col freddo che fa qui d’inverno. Dopo il successo ai Mondiali di Shanghai con un crono che non mi aveva soddisfatta, decisi di fare ritorno in Italia. A Parigi sarei rimasta da sola, lontana da casa, e non me la sono sentita. È stato il più grosso errore della mia carriera. Se mi fossi fatta coraggio e avessi resistito ancora un altro anno con Lucas, forse le Olimpiadi 2012 a Londra sarebbero andate diversamente. Invece, dal punto di vista della preparazione, sono stati i miei Giochi peggiori”.

Le previsioni sugli italiani nel nuoto

Federica ha poi detto la sua sulle possibilità di medaglia nel nuoto per la federazione italiana, che a suo parere ha in Thomas Ceccon la punta di diamante per puntare all’oro: “Ceccon lo aspettiamo per l’oro, è il suo e il nostro obiettivo. Martinenghi ha le sue chance, anche perché le ultime prestazioni della rana non sono state strabilianti. Quadarella può andare a medaglia sia negli 800 che nei 1500. Pilato dipende tanto da lei, ha fatto un Settecolli strepitoso e può gareggiare alla pari con tutte le altre, non ci sono grandissimi tempi nella rana femminile nell’ultimo anno. Tutte le staffette maschili possono fare andare molto bene, dalle femminili mi aspetto una crescita. Sara Curtis ha fatto un 50 stile sensazionale, è una gara particolare, che molti possono sbagliare e per questo è molto aperta, tranne Sjoestroem che è l’unica superiore alle altre. Nel mezzofondo vedo Wiffen davanti, ma dietro c’è spazio: Paltrinieri ha trovato fiducia trionfando nel fondo. E quando c’è da lottare, noi siamo sempre pronti

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