Virgilio Sport

Padova, il valore aggiunto dello Stadio Euganeo: storia, media spettatori e costi di gestione

Tra gloria sportiva e nodi irrisolti, lo Stadio Euganeo racconta l’anima di Padova: ora la promozione impone una sfida che va oltre il rettangolo verde

Pubblicato:

Marco Carlotti

Marco Carlotti

Sport Specialist

(Quasi) giornalista pubblicista, marchigiano d’origine ma bolognese - e rossoblù - d’adozione. Osserva il calcio nella sua veste tecnica e tattica, ma ne racconta il lato corporate e di comunicazione strategica

Padova, il valore aggiunto dello Stadio Euganeo: storia, media spettatori e costi di gestione

È serie B. Ma dove si giocherà la prossima stagione? È questa la domanda che circola in queste ore, senza una risposta chiara, su tutto il territorio padovano. La piazza è ancora galvanizzata dalla promozione conquistata sul campo, con 86 punti conquistati quest’anno, cui si aggiungono anche il miglior attacco (a pari merito con l’Atalanta U23) e la miglior difesa (a pari merito con il L.R. Vicenza) di tutto il Girone A di Serie C. Ma l’incognita da chiarire resta l’impianto che ospiterà le partite dei biancoscudati.

La problematica principale sorta in queste ultime ore concerne possibili lavori di adeguamento dell’infrastruttura, ancora oggi ritenuta poco a norma se si approfondisce la questione da un punto di vista di sicurezza. Entrando più nello specifico, gli stessi consisterebbero nell’aumento della capienza complessiva, nella sostituzione delle recinzioni del lato nord, nell’innalzamento della barriera di separazione tra curva ospiti e campo di gioco e in una riqualificazione della curva sud dello stesso.

Ma la partita, questa volta burocratica, si è spostata su questioni prettamente tecniche: chi deve pagare i lavori, ritenuti necessari e urgenti dall’Autorità di Pubblica Sicurezza? È terreno incerto, quindi, quello su cui si sviluppa il dialogo tra società e Comune, quest’ultimo rappresentato nella figura dell’Assessore allo Sport Diego Bonavina.

La storia dell’Euganeo: dai posti a sedere al gol di Lalas

Inaugurato nel 1994, lo stadio Euganeo è tutt’oggi tra le arene scoperte più grosse dell’intera regione, secondo solo al Bentegodi di Verona. I posti a sedere disponibili sono 32.420, di cui circa 19 mila omologati in adeguamento al Decreto Pisanu del 2007 contro la violenza negli stadi. Di proprietà del Comune di Padova, negli anni ha ospitato anche gli esordi in Serie B di Cittadella (dal 2000 al 2002) e Lecco (che vi disputò la prima partita casalinga contro il Catanzaro nella stagione 2023-’24), nonché le prime partite in serie A del Treviso nella stagione 2005-’06.

Fu proprio in quel Padova, tra il ’94 e il ’96, che giocarono – ad esempio – Carmine Nunziata e Stefano Pioli, come anche due giovanissimi Nicola Amoruso e Stefano Fiore. Ma il manto erboso dell’Euganeo può vantare anche di aver ospitato le giocate di Alexi Lalas, iconico difensore statunitense, primo giocatore d’oltreoceano nella storia a segnare un gol in Serie A ai danni del Milan, sullo sviluppo di un calcio d’angolo.

La media spettatori e i costi di gestione

A Padova il calcio è un elemento distintivo del tessuto cittadino, come anche testimoniato dai dati di affluenza complessiva registrati dal club. Quest’anno, ad esempio, gli spettatori totali sono stati 62 mila, con un’affluenza media di 3.303 spettatori a partita, e un sold out registrato contro la Clodiense a poche giornate dal termine del campionato e in seguito alla sconfitta del Vicenza contro la Virtus Verona. Numeri interessanti per una città di 207 mila abitanti, che ha stabilito un record nella stagione 2011-’12 – con, all’epoca, Vincenzo Italiano in rosa – di 160 mila spettatori complessivi e 7.650 tifosi di media. Capitolo a parte, invece, per quanto concerne i costi di gestione dell’impianto e su un possibile piano di investimento. Ma a quanto ammonterebbero, in termini di costi, le operazioni destinate sin qui all’Euganeo?

La questione è abbastanza complicata, anche per quanto concerne assegnazioni del bando di gara, ricorsi al TAR – specie in merito ai lavori per la curva sud – e rallentamento dei lavori. Sulla base dei documenti riportati sul sito comunale e della stampa locale, si parlerebbe di una cifra che oscillerebbe tra i 7 e i 10 milioni di euro (un aumento di circa il 30% rispetto alla spesa inizialmente prevista quasi cinque anni fa) tra opere di manutenzione straordinaria e – appunto – nuova curva sud.

E in merito a ipotetiche deadline di fine lavori? Una risposta chiara e univoca non sembra esserci, specie considerando il silenzio istituzionale calato. Non sembrano esserci ancora date ufficiali, ma solo ufficiose, considerando che la durata complessiva prevista dei lavori dovrebbe durare, almeno, 300 giorni (quindi, non prima di inizio 2026). È possibile, allora, che i biancorossi possano disputare le primissime partite casalinghe in un altro stadio, che sembra essere il Garrilli di Piacenza.

Ma la società, dal canto suo, sembra essere sicura che entro agosto tutto possa tornare alla normalità. Resta l’incognita sul debutto casalingo, ma intanto la città spera che – tra burocrazia e ritardi – anche questa volta Sant’Antonio ci metta una mano.

Leggi anche:

Proteggi Academy

ULTIME GALLERY

ULTIME NOTIZIE

SPORTS IN TV
E IN STREAMING

GUIDA TV:
Eventi sportivi in diretta tv oggi

SPORT TREND

Caricamento contenuti...