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Pagelle Benfica-Inter 3-3: Bisseck disorientato, Asslani distratto, Frattesi caparbio

Top e flop di Benfica-Inter, valida per la 5^ giornata di Champions League 2023/2024: male la difesa nerazzurra, Inzaghi ricarica la squadra nella ripresa

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Una pazza serata di Champions League illumina il Da Luz, con il Benfica e l’Inter che si dividono i due tempi. Nel primo, i lusitani dominano e mettono alle strette i nerazzurri (in campo con le seconde linee) grazie alla tripletta dell’ex firmata da Joao Mario. Nella ripresa, Inzaghi risveglia lo spirito dei suoi giocatori, che completano la rimonta con i gol di Arnautovic, Frattesi e Sanchez e per poco non conquistano i tre punti.

Benfica-Inter, la chiave della partita

Inzaghi decide di stravolgere la squadra e in campo si nota. L’allenatore pensa già alla sfida di campionato contro il Napoli e, forse, anche i suoi giocatori. Le riserve sprecano una grande chance per farsi notare, almeno per tutto il primo tempo: un monologo del Benfica, che grazie al pressing e alla qualità sulla trequarti mette a soqquadro la difesa nerazzurra, soprattutto grazie ai movimenti a entrare di Joao Mario, non letti da Bisseck. Nella ripresa, la squadra cambia pelle e sfiora la vittoria con Barella nei minuti finali, con il palo che salva i lusitani.

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Inter, cosa ha funzionato

Cosa ha funzionato? Poco, almeno per i primi 45 minuti. Dopo il primo tempo, Inzaghi richiama nello spogliatoio tutta la squadra. Forse per un discorso alla Al Pacino? Chissà. In campo, al rientro, l’atteggiamento è diverso e la voglia di rimontare prevale sulla gestione del fisico. Una risposta di carattere.

Inter, cosa non ha funzionato

Lo staff potrebbe scrivere una lista lunghissima di errori, che hanno condizionato la partita dell’Inter nel primo tempo. Poca attenzione, tante distrazioni, con Bisseck protagonista in negativo, e soprattutto poca affinità tra compagni di squadra che poche volte hanno giocato insieme. Quasi come se non si conoscessero. La regia di Asslani è lenta e macchinosa e perde un pallone sanguinoso che costa un gol.

Le pagelle dell’Inter

  • Audero 6: Non è la serata dell’Inter e non può fare altro che raccogliere il pallone dalla rete. Avrebbe sognato un esordio diverso.
  • Bisseck 5: È un intruso al tavolo degli amici che parlano di calcio. Stasera sembra non conoscere le basi della difesa, sbaglia tutto e il Benfica va a nozze. Fisico da gigante che scompare con un approccio tenero. Si salva solo per l’assist ad Arnautovic.
  • De Vrij 5: Si prende un giorno di vacanza in una serata di Champions League. Tengstedt lo porta a spasso e non riesce mai a tenerlo a a bada. Soffre in silenzio e forse già pensa al Napoli.
  • Acerbi 5: Con i compagni di reparto nel primo tempo gioca come Aldo, Giovanni e Giacomo in Tre uomini e una gamba. “Fino a quando si ostina a schierare la squadra a zona, è chiaro che si perde”. Questa volta non è il Marocco, ma il Benfica. Non basta l’assist a cancellare il resto.
  • Darmian 5: Da esterno si limita a contenere Joao Mario e non ci riesce mai. Non spinge, non salta l’uomo e spesso è disorientato. “Gira tutto intorno alla stanza”, ma non danza.
  • Frattesi 6.5 Prova a spronare la squadra con qualche accelerazione, ma servirebbero tante sveglie. Il resto della squadra non lo sente, ma non si arrende e segna il gol che riapre la partita.
  • Asllani 4.5: Perché gioca sempre Calhanoglu? Ecco il motivo: quando la palla scotta, il turco abbassa la temperatura. Al contrario l’albanese si brucia e la perde.
  • Klaassen 5: Inzaghi gli dà fiducia, lui non ricambia. Quasi sempre fuori tempo e mai pericoloso con gli inserimenti. Stasera “poca Klaassen”.
  • Carlos Augusto 5.5: Ha un compito complicato da svolgere, tenere a bada Di Maria. Ci riesce a tratti, ma quando El Fideo si accende gli dà filo da torcere. Il Carlos di Monza è un altro giocatore.
  • Sanchez 6.5: “I campioni sono così” – il cileno gioca una brutta partita, ma si fa carico del rigore del 3-3. Tanta personalità, quello che serve in queste serate.
  • Arnautovic 6: Nel primo tempo gironzola alla ricerca di un pallone che non gli arriva mai. Il primo lo trasforma in gol.
  • Cuadrado 6: Ha voglia di dimostrare ed entra in campo in modo vivace.
  • Thuram: E’ in una forma fisica smagliante e ci mette pochi secondi per impattare sul match. Punta subito l’uomo e si procura il calcio di rigore, poi trasformato da Sanchez.
  • Barella 6.5: Gli bastano pochi minuti per mettersi in moto. Corre e non si tira mai indietro nei contrasti e per poco non rischia di fare veramente male dopo una scivolata di Antonio Silva, espulso con l’aiuto del Var. Nel finale colpisce il palo.
  • Dimarco SV
  • Lautaro Martinez SV

I top del Benfica

  • Tengstedt 6.5: Dialoga bene con tutti gli attaccanti: lotta, smista e regala assist. Fa da gregario e il “capitano” Joao Mario ringrazia e si prende la maglia rossa.
  • Di Maria 6.5: La Champions League è la serata delle stelle e lui nonostante l’età è la più luminosa. Non ha la forza di splendere per tutti e novanta i minuti, ma quando si accende, gli altri si accecano.
  • Joao Mario 8: “La miglior vendetta? La felicità” – il portoghese con un sorriso a 32 denti segna tre gol e fa storcere il naso ai suoi ex tifosi.
  • Florentino 6.5: Si impossessa del centrocampo e nessuno gli toglie le chiavi. Detta i tempi e garantisce copertura. Gli attaccanti ringraziano, grazie a lui possono correre di meno.

Il tabellino di Benfica-Inter 3-3

RETI: Joao Mario 5′, 13′ e 34′, Arnautovic 51′, Frattesi 58′, rig. Sanchez 72′

BENFICA (4-2-3-1): 1 Trubin; 8 Aursnes, 4 A. Silva, 30 Otamendi, 5 Morato; 61 Florentino (10 Kokcu 79′), 87 Joao Neves; 11 Di Maria (Tomas Araujo 89′), 27 Rafa Silva, 20 Joao Mario; 19 Tengstedt (33 Musa 79′). A disposizione: 24 Soares, 45 Kokubo, 9 Cabral, 13 Jurasek, 22 Chiquinho, 38 Victor, 47 Antunes Gouveia. Allenatore: Roger Schmidt.

INTER (3-5-2): 77 Audero; 31 Bisseck, 6 De Vrij (32 Dimarco 78′), 15 Acerbi; 36 Darmian (7 Cuadrado 68′), 16 Frattesi, 21 Asllani, 14 Klaassen (23 Barella 68′), 30 Carlos Augusto; 70 Sanchez (10 Lautaro Martinez 79′), 8 Arnautovic (9 Thuram 68′). A disposizione: 1 Sommer, 12 Di Gennaro, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 44 Stabile, 47 Kamate, 50 Stankovic. Allenatore: Simone Inzaghi.

ARBITRO: Andris Treimanis

AMMONIZIONI: Joao Mario, Cuadrado, Morato, Schmidt

ESPULSIONI: Antonio Silva (84′)

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