Juventus e Lazio archiviano il 2022 con la vittoria dei bianconeri per 3-0: due volte Kean e Milik per un tris che consente alla squadra di Massimiliano Allegri di scavalcare i biancocelesti in classifica e consolidarsi al terzo posto. Meno 2 dal Milan, 10 le lunghezze che separano dalla capolista Napoli.
Allegri chiede aggressività: è una Juventus che comincia ad avere una fisionomia e rinuncia ancora a Bonucci: Gatti si aggrappa a Bremer e insieme fanno il lavoro sporco, Milinkovic-Savic sbiadisce, Pedro e compagni puntano sulla fluidità di manovra.
Baby Fagioli ancora dal 1′: intermittente ma cresce in personalità. Questo Kostic è una certezza. Sfida nella sfida tra Allegri e Maurizio Sarri: mai scoccata la scintilla tra i due, parte della storia dei bianconeri, con cui hanno vinto entrambi almeno uno scudetto.
- Le pagelle della Juventus
- Le pagelle della Lazio
- La pagella dell’arbitro
- Serie A Juventus, classifica e calendario
- Serie A Lazio, classifica e calendario
Le pagelle della Juventus
- Szczesny 6,5: lui e Perin, in condivisione, vantano d’essere i portieri meno battuti di questo scorcio di serie A. Il polacco ormai deve combattere intensamente con acciacchi e infortuni ma quando è chiamato in causa è il filo conduttore di tutto il reparto difensivo. I compagni si fidano, lui ricambia. Serata sì.
- Bremer 6,5: altro pezzo del suo puzzle bianconero. Si batte, si dimena, a tratti imposta: sta tornando la versione migliore del brasiliano, quella che è stata decretata all’unanimità il più forte difensore della serie A.
- Gatti 6: nessuno lo aspettava dal 1′, invece Allegri lo manda in mischia. Qualche sbavatura di troppo, ci mette un po’ a entrare in partita e deve ricorrere al fallo in più di una circostanza. Poi, se hai vicino Danilo e Bremer, le cose si sistemano sempre.
- Danilo 6,5: uomo ovunque. Si carica la squadra sulle spalle e restituisce tutta la personalità che il talento e l’esperienza possono garantire. La grinta non gli manca mai, la classe è un marchio di fabbrica. Rende semplici le cose complicate.
- Cuadrado 5,5: non brilla, è il peggiore dei bianconeri anche se cresce con il passare dei minuti. L’attenuante c’è: gioca infiltrato, non è al meglio, fa fatica a tenere il passo dei compagni però stringe i denti e non molla.
- Fagioli 6,5: due indizi fanno una prova. Per proprietà transitiva è ormai acclarato che Allegri lo considera un titolare: non inamovibile, per carità, ma in mezzo al centrocampo bianconero ci può stare eccome. Più macina chilometri, più mette minuti nelle gambe e più ne acquista in personalità. Ha senso tattico e buona tecnica: vietati paragoni inappropriati, però il baby mostra ampi margini di miglioramento. Non è un caso che allo Stadium, sulle spalle del tifo bianconero, comincia a spuntare il 44.
- Locatelli 6,5: amministra e fa geometria, nella prima parte si preoccupa di eseguire il compito, nella ripresa ci mette del suo. E’ il tintore da cui parte la pennellata che blinda il punteggio e porta alla doppietta di Kean.
- Rabiot 6,5: stavolta è uomo di quantità e sostanza. Mette ordine e si preoccupa di dettare i tempi ai colleghi di reparto. Meno incisivo dalla tre quarti in su ma il lavoro di contenimento è stato prezioso.
- Kostic 7: certezza della mediana, è sbocciato e non sta perdendo un colpo. Sembra che la Juventus gli sia entrata nell’anima. Quando affonda è micidiale, quando fugge non lo prendi: classico giocatore imprescindibile, tra i bianconeri – in assenza di Chiesa – è quello che più di tutti più spezzare le partite.
- Chiesa 6,5: si scalda, entra, prende le misure e regala a Milik il 3-0.
- Kean 8: alti e bassi, a volte gira e a volte no. Ci sono le partite in cui pare che più di tanto non gli si possa chiedere, ci sono quelle in cui monta la rabbia perché ti accorgi che – quelle volte che gioca con sufficienza – è più forte di quanto dà a vedere. Stavolta mette in mostra un fiuto del gol pazzesco: tre occasioni d’oro, due le sfrutta con classe. Esce tra gli applausi.
- Milik 7,5: fa reparto da solo, fa a sportellate, crea spazi, si infila nelle maglie, fa salire la squadra. Quanto riesce a produrre, al di là del gol, è bagaglio che appartiene a pochi altri attaccanti della massima serie. Poi si mette in tandem con Chiesa e va a timbrare, puntualissimo, il cartellino.
- Allegri 7: dicevano che non avrebbe mangiato il panettone. Ha messo a tacere tutti: dopo un inizio pessimo, pareva che si rifugiasse nel solito ritornello, “Testa bassa e lavorare”, perchè aveva poco da dire. Invece no, Allegri è proprio così: risponde coi fatti molto meglio di come lo fa mettendo insieme le frasi. Sesta vittoria consecutiva e filotto da 18 punti. Ditegli qualcosa, adesso.
La diretta live di Juventus-Lazio 3-0
Le pagelle della Lazio
- Provedel 6: nessuna responsabilità sui gol subiti, in un paio di occasioni ha evitato che la sconfitta diventasse ancora più rotonda.
- Hysaj 5,5: si porta dietro insicurezze che tornano ciclicamente. Tatticamente disciplinato, a volte pare lo sia anche troppo. Non riesce a spingere, manca nella fase propositiva e quella difensiva pecca di qualche svarione.
- Casale 5,5: soffre il peso dell’attacco bianconero, gara in salita, in affanno quando la Juve mette il turbo.
- Romagnoli 6: è il più affidabile del reparto. Lotta e si dimena, cerca di dare l’esempio ai compagni. Carattere da vendere ma anche lui, quando la Juve pressa, qualche svarione ce l’ha.
- Marusic 5,5: non spinge e non contiene. Qualche barlume di lucidità in una serata da rivedere.
- Milinkovic-Savic 5,5: tanti applausi al momento della sostituzione ma non sono figli della prestazione, semmai del sogno di una tifoseria che vorrebbe averlo in squadra. Partita sottotono, non si accende mai e deve ricorrere al fallo quando va in apnea.
- Cataldi 5,5: intermittente con tendenza a spegnersi più che a mettersi in moto.
- Basic 5,5: soffre la mediana avversaria cui non riesce a opporsi. Sarri lo sostituisce a ragione.
- Romero 5,5: non bissa la prova contro il Monza. Locatelli e Rabiot lo tengono a bada facilmente, lui si danna ma la buona volontà non basta.
- Felipe Anderson 5,5: non punge, spesso inconsistente, non è serata per leziosi e, tolte un paio di sfuriate iniziali, non lo si ricorda per altro.
- Pedro 6: ci mette orgoglio, è il più mobile tra gli uomini d’attacco ma naviga al buio senza ricevere palloni giocabili.
- Allenatore Sarri 5: il gioco è il suo punto di forza, ed è vero. Stasera, però, il gioco della Lazio non s’è visto: la partita dei biancocelesti dura 20′.
La pagella dell’arbitro
Massa di Imperia 6,5: tutto sotto controllo, dal primo all’ultimo minuto. Tre cartellini gialli sventagliati presto perché chi avesse orecchie per intendere intendesse. Tiene la gara in pugno, personalità e senso della posizione.
Serie A Juventus, classifica e calendario
Bianconeri al terzo posto in classifica, sesta vittoria consecutiva e un gioco che comincia ad avere sembianze nitide. Il tempo di scherzare è finito: saranno 23 finali a cui i bianconeri vorranno rispondere presente. Appuntamento al 4 gennaio, trasferta a Cremona.
Prossime partite e calendario completo della Juventus
Serie A Lazio, classifica e calendario
Lazio a quota 30, appaiata all’Inter con cui condivide il quarto posto. Passo indietro per i biancocelesti dopo la vittoria nel derby e quella, di misura, contro il Monza. Il prossimo turno vedrà gli uomini di Sarri impegnati a Lecce.