Il Napoli abbaglia, Kvaratskhelia è Re Mida, Osimhen fa 17 e, più forte della scaramanzia, continua a viaggiare con una media gol impressionante: il georgiano al 22′ del primo tempo trasforma in oro ogni cosa che tocca e pare circondato da un’aura di luce che non conosce tramonto; il nigeriano al 20′ della ripresa tocca quota 17 reti in campionato e mette nel mirino i record della serie A. C’è gloria anche per Elmas al 34′ della ripresa, bravo a sfruttare un assist al bacio di capitan Di Lorenzo. Ai padroni di casa basta il minimo sforzo: 3-0 a Tsadjout e compagni e divario enorme in classifica dalla seconda, l’Inter, che, in attesa della sfida di lunedì 13 febbraio a Genova contro la Sampdoria, resta a -16.
L’affondo del georgiano al 22′ della prima frazione è un capolavoro tecnico da applausi, l’ennesimo di una stagione fin qui impeccabile: stop al limite, salta Sernicola e trafigge Carnesecchi. A Osimhen stavolta basta fare la cosa più semplice del mondo: un tocco a un centimetro dalla linea di porta. La rete di Elmas è da applausi: fa scorrere il pallone sul destro e incrocia la conclusione.
Tutto facile per gli uomini di Luciano Spalletti contro una Cremonese chiamata a un compito improbo, sebbene in coppa Italia il gruppo di Davide Ballardini abbia dimostrato che battere i partenopei è possibile. In realtà, è stata tutt’altra storia: quella volta a incidere in maniera negativa sugli Azzurri rimaneggiati per scelta del loro allenatore era stata anche la sfortuna e, lo dice la cronaca, il fatto che del trofeo nazionale importasse francamente poco. Nessuno, dalle parti del Vesuvio, si è scandalizzato per quella sconfitta. La nota di colore di stasera è quella che riporta al cromatismo della maglietta che è ingannevole: tinte azzurre per la Cremonese, partenopei in bianco e rosso
- Spalletti, un passo alla volta; De Laurentiis vuole la Champions League
- A Napoli nessuna traccia dello striscione dei Fedayn
- Napoli-Cremonese 3-0 gli highlights della partita
- Le pagelle di Napoli-Cremonese 3-0
- Calendario e prossime partite del Napoli
Spalletti, un passo alla volta; De Laurentiis vuole la Champions League
Il campionato davanti agli occhi, la Champions League in visione periferica: troppo importante l’obiettivo scudetto, che il Napoli sta cullando con grande abnegazione, per lasciare che la competizione europea possa distogliere l’attenzione. Luciano Spalletti, nel focalizzare tempi, modi e spazi è da sempre un maestro: un passo alla volta, un traguardo dopo l’altro.
Semmai, bilanciare gli appuntamenti e lasciare che la squadra sia sempre reattiva è compito suo: anche per questo, nella sfida contro la Cremonese, il tecnico toscano ha provato a gestire le risorse senza distogliere lo sguardo dalla regola numero 1: battere i lombardi e consolidare il primato. Patron De Laurentiis, da buon battitore libero, continua a ripetere che lui vuole mettere in bacheca la coppa dalle grandi orecchie ma l’allenatore sa che le uscite del presidente vanno lasciate nei meandri degli sfogatoi da bar.
Vietato distrarsi: nonostante il distacco in campionato dalla seconda sia di quelli che lascia dormire sonni tranquilli, non è ancora il momento e la cavalcata necessita di proseguire così, con la medesima attenzione, almeno per i prossimi due mesi al fine di evitare imprevisti allo stato attuale impensabili.
A Napoli nessuna traccia dello striscione dei Fedayn
Era l’altro avvenimento – oltre al calcio giocato – sul quale si sono concentrate le notizie di cronaca nel corso di tutta la settimana. Da più parti si era cominciato a temere che lo striscione sottratto al gruppo Fedayn della Roma, storico riferimento ultras del tifo giallorosso, da tifosi della Stella Rossa nei pressi dello stadio Olimpico, potesse comparire proprio stasera allo Stadio Maradona.
Il gemellaggio tra gli ultras serbi e quelli partenopei aveva fatto scattare più di un campanello d’allarme: l’azione studiata a tavolino dai serbi, si è detto per una settimana, è stata possibile solo grazie alla complicità di qualcuno. Tra le ipotesi, quella che a dare man forte ai serbi fossero stati proprio i tifosi del Napoli. Non hanno giovato a quietare gli animi gli sfottò a distanza – con tanto di scritte su tela, muri e saracinesche – del tifo partenopeo e di quello capitolino, la cui rivalità sta vivendo negli ultimi anni momenti di grande tensione crescente. Tant’è: al Maradona lo striscione dei Fedayn non s’è visto.
Napoli-Cremonese 3-0 gli highlights della partita
Al 7′ Kvaratskhelia serve per vie orizzontali Di Lorenzo che prova a far girare il destro sul primo palo. Carnesecchi si distende e respinge.
Al 20′ ancora botta e risposta tra Di Lorenzo e Carnesecchi: incornata del capitano, l’estremo ospite si fa trovare pronto
Al 22′ Napoli in vantaggio con Kvaratskhelia. Cross sul secondo palo di Lozano prolungato da Sernicola dalle parti del georgiano, che punta il laterale grigiorosso, rientra sul destro e incrocia la conclusione, battendo Carnesecchi.
Al 20′ della ripresa rete di Osimhen. Corner battuto sul primo palo da Zielinski e prolungato da Di Lorenzo. Sul secondo palo sbuca Kim Min-jae, che rimette in mezzo in testa e sulla linea di porta trova il nigeriano, che deve solo spingere in rete il pallone del raddoppio.
Al 34′ della ripresa rete di Elmas. Di Lorenzo serve in verticale il macedone che, entrato in area, fa scorrere il pallone sul suo destro e incrocia perfettamente la conclusione, battendo Carnesecchi.
Napoli-Cremonese 3-0 diretta live testuale della partita
Le pagelle di Napoli-Cremonese 3-0
Kvara, Osimhen, Elmas: il gol li decreta automaticamente tra i migliori, eppure c’è chi – come capitan Di Lorenzo – spicca anche senza segnare. Cremonese dignitosa per 65′ poi, complici gli stravolgimenti tattici di Ballardini, gli ospiti si sono sfaldati
Le pagelle del Napoli
- Meret 6: nulla di più che una lineare gestione dell’ordinario, al cospetto di una difesa tanto impeccabile quanto agevolata nel compito dalla pochezza del reparto offensivo ospite.
- Di Lorenzo 7: una delle grandi capacità del capitano è quella di riuscire a calarsi nella parte con abnegazione e con la medesima grinta, al di là del fatto che l’avversario si chiami Liverpool o Cremonese. Resta un esempio: fa bene entrambe le fasi e tiene alta la concentrazione dei compagni dal 1′ all’ultimo minuto giocato.
- Rrahmani 6: la serata non chiede straordinari, gli basta rispettare le disposizioni tattiche e fare reparto con i compagni per non correre alcun rischio.
- Kim Min-jae 6,5: solido, sicuro, granitico, inscalfibile. Gioca su rimi più lenti e conserva un senso della posizione importante. Sempre in anticipo, mai una scorrettezza, esemplare pulizia nell’intervento.
- Mario Rui 6: per una volta anche lui può abbassare un po’ la guardia e respirare. Non serve strafare e non lo fa.
- Anguissa 6: quantità e qualità, polmoni e gamba. Lui fa il guardaspalle e i colleghi di reparto decorano col pennello.
- Lobotka 6,5: genio senza sregolatezza. A tratti gioca da fermo e lo fa con tale classe da telecomandare il pallone col minimo movimento del corpo.
- Zielinski 6: tenta un paio di incursioni offensive che svaniscono per un nulla. Resta in partita sempre, un paio di sbavature innocue.
- dal 25′ st Elmas 7: anche lui, come Simeone, è una sentenza. Gioca e segna, entra e segna. Che Spalletti possa beneficiare di calciatori a tal punto reattivi è un lusso incredibile.
- Lozano 6,5: conferma di essere in salute e in crescita. Spinge sulla fascia e prova anche ad accentrarsi per andare al tiro. mette lo zampino nell’1-0. Se conserva questo spirito rischia di essere l’acquisto per la seconda parte di stagione.
- Osimhen 7: tira il fiato sebbene basti un suo scatto per creare scompiglio in area ospite. Uno dei meriti del nigeriano è quello di riuscire a incidere anche solo creando varchi ai compagni. Che timbri con puntualità, ormai, va da sè e non fa più notizia.
- Kvaratskhelia 7,5: come Re Mida. Tocca qualcosa e diventa oro. II gol di facile e di normale non ha nulla e, in tal senso, somiglia alle altre reti messe in valigia questa stagione. Se la statistica dice che è , tra i giocatori alla loro stagione d’esordio nei maggiori cinque tornei europei, l’unico con almeno 9 gol e 9 assist, non serve dire altro. La ragione dei numeri è incontrovertibile.
- All. Spalletti 8: si gode una macchina che procede col pilota automatico. Il Napoli è una macchina da gol anche nelle sere, come quella di oggi, in cui la prestazione procede su ritmi meno intensi. Il gioiello messo in vetrina dal tecnico si conferma, giornata dopo giornata, un prezioso che non ha eguali nei maggiori campionati europei.
Le pagelle della Cremonese
- Carnesecchi 6,5: nessuna responsabilità sul gol, per il resto è tra i migliori dei suoi. Almeno tre interventi di spessore e tanta sicurezza per tutta la partita.
- Ferrari 6: prova all’altezza, al cospetto di un attacco che, al cospetto di fior di campioni, ha mostrato di saper marciare a suon di gol.
- Chiriches 6,5: attento, ordinato, bene anche nella marcatura a uomo.
- Aiwu 6: poche incertezze, tenta anche qualche sortita offensiva senza esito.
- Sernicola 6: dire che abbia responsabilità sul vantaggio del Napoli è una cattiveria gratuita. Kvara lo salta e va all’incasso, lui non subisce il contraccolpo e conserva grande concentrazione.
- Pickel 6: macina chilometri ma la spinta propulsiva si esaurisce sulla tre quarti locale. Bene a sostegno dei compagni di difesa.
- Meité 6: prova a metterci qualità, a impostare le ripartenze, a far salire la squadra. Lo fa con abnegazione sebbene la squadra, in attacco, sia troppo leggera per pensare di impensierire la difesa del Napoli.
- Benassi 6,5: il migliore dei suoi. Un lottatore, un maratoneta, un ragionatore: detta i ritmi alla mediana e costringe gli avversari a mantenere alta la concentrazione.
- Vasquez 6: alla lunga si spegne ma per oltre 50′ tiene bene il campo.
- Felix Afena-Gyan 5: troppo poco, troppo male. Si salva la volontà.
- Tsadjout 5,5: leggero al cospetto di una muraglia. Ci va a sbattere praticamente sempre.
- All. Ballardini 5: è sembrato meno sul pezzo di altre volte. Stavolta cambia nel tentativo di migliorare, invece assembla una Cremonese che, con i nuovi innesti, si sfalda presto.
La pagella dell’arbitro Massimi
Tutto nella norma per Massimi: gara ben diretta anche perché gli episodi di discussione sono veramente minimi. Dialoga spesso con i calciatori e non ha bisogno di richiamare ordine e disciplina. I cartellini sventagliati sono conseguenza di falli da gioco.
Calendario e prossime partite del Napoli
Febbraio in grande spolvero, si comincia a fare sul serio. La capolista torna a calcare i campi europei e riprende a coltivare il doppio sogno che non fa rima solo con scudetto ma anche con Champions League. Crederci fino in fondo è possibile perché gli uomini di Spalletti stanno mostrando una tenuta psicologica e atletica da fare invidia a club molto più avvezzi a gestire le fasi cruciali e gli obiettivi di prim’ordine.
Ecco, cominciamo a sgombrare il campo dagli equivoci: anche il Napoli, questo Napoli che è in ogni caso figlio del percorso straordinario dell’ultimo decennio, durante il quale si sono poste basi intelligentissime per essere dove ci si trova oggi, rientra di diritto nella rosa dei cinque, sei club che possono ambire a una doppietta storica.
Ancora uno sforzo in calendario – serie A, c’è da sbrigare la pratica Sassuolo, trasferta del 17 febbraio – prima di prendere un volo, destinazione Germania. Save the date: 21 febbraio, andata degli ottavi di finale di Champions, a Francoforte l’Eintracht attende gli Azzurri per la prima parte della sfida.
Archiviato il primo tempo europeo, trittico di campionato con la trasferta di Empoli del 25 febbraio e le due gare casalinghe contro Lazio e Atalanta, rispettivamente il 3 e l’11 marzo. A quel punto, l’urlo “The Champions” tornerà a riecheggiare per tutta Fuorigrotta: secondo tempo europeo, 15 marzo, lo stadio Diego Armando Maradona sarà una bolgia per il ritorno di Champions contro l’Eintracht Francoforte.