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Paltrinieri contro l'organizzazione: "Noi atleti non siamo tutelati, è la peggiore delle mie 4 Olimpiadi"

Pochi minuti dopo aver centrato la finale nei 1.500 (col secondo tempo), Paltrinieri si sfoga: "Piscina lontana, niente aria condizionata e rispetto zero". Che bordate.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Le acque libere attendono (forse) Gregorio Paltrinieri, che smaltiti i festeggiamenti per la medaglia di bronzo conquistata degli 800 stile libero e conquistata la finale nei 1.500 stile libero con il secondo crono ha deciso di alzare la voce. Non che ce ne fosse poi tanto bisogno: che a Parigi qualcosa non stia funzionando nella giusta maniera l’hanno capito praticamente tutti, solo che se anche il solitamente compostissimo e compassato Greg arrivi a criticare l’organizzazione vuol dire che allora davvero i francesi non c’hanno capito molto su come allestire un’Olimpiade.

Greg senza filtri: “Organizzazione scadente”

Paltrinieri non ha usato molto giri di parole nel commentare quanto sta vivendo ai bordi della Senna in questi giorni. Senna che è stata nei pensieri suoi e di tanti altri atleti nelle scorse settimane (ricordate i reels polemici, dove si domandava se davvero si potesse gareggiare in quelle condizioni?), e che probabilmente lo sarà anche nei prossimi giorni, visti i continui rinvii dei test per il nuovo allarme inquinamento.

Stavolta però gli strali di Greg sono stati rivolti alle difficoltà logistiche dovute agli spostamenti e alla distanza tra un impianto e l’altro dal villaggio dove risiedono gli atleti. “Penso di poter parlare con cognizione di causa, essendo questa la quarta olimpiade alla quale partecipo. Per questo dico che un’organizzazione così scadente non l’avevo mai incontrata prima.

La piscina che ospita il programma del nuoto è lontanissima dal villaggio olimpico, e soprattutto è inconcepibile pensare di non poter utilizzare l’aria condizionata nelle stanze. Questo crea tantissimi problemi a noi atleti: è impossibile prendere sonno prima delle 2, fa troppo caldo e in queste condizioni riposare diventa complicatissimo. Non si possono trattare gli atleti in questa maniera: non siamo tutelati, è una mancanza di rispetto troppo evidente”.

La finale dei 1.500, ultima gara in vasca ai Giochi?

La qualificazione alla finale dei 1.500 (col secondo tempo) ha contribuito almeno a riportare un po’ il sorriso sul volto di Greg, che adesso deve capire in che modo riuscire a piegare la resistenza di atleti (sulla carta) davvero molto competitivi. E poi toccherà alla 10 chilometri nelle acque libere, sempre che la Senna… si liberi dai suoi batteri inquinanti.

Paltrinieri però adesso pensa solo all’ultima gara in vasca, spiegando che potrebbe essere anche l’ultima di sempre alle olimpiadi. “Esiste questa eventualità, ma non posso ancora dirlo con certezza. Mettiamola così: intanto pensiamo alla finale di domani, poi più avanti ne riparleremo”. Di sicuro Greg non s’è fatto troppi amici con le dichiarazioni al fulmicotone rivolte all’organizzazione parigina, ma dopo il bronzo centrato negli 800 confida di poter rimpinguare il proprio bottino di medaglie conquistate nelle rassegne a cinque cerchi. Se anche dovesse essere l’ultima olimpiade, quantomeno chiuderebbe in grande stile.

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