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Parigi 2024, l'addio di Minisini tra titolo tricolore e lacrime: Barelli tende la mano. Bartoletti: “Un pioniere”

La carriera nel mondo del nuoto artistico di Giorgio Minisini si conclude con l’ennesimo titolo italiano nel solo maschile. Il messaggio del giornalista: “Ha aperto un’autostrada”

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

L’addio con le lacrime e con l’ennesimo titolo: Giorgio Minisini sale ancora una volta sul gradino più alto del podio ai campionati italiani, conquistando il 15esimo titolo nel solo e dà l’addio. La decisione arrivata qualche giorno fa di dire basta con le competizioni quando è rimasto escluso dalla nazionale che andrà a Parigi per un atleta che è stato un pioniere nel nuoto artistico italiano.

Minisini: l’ennesimo titolo e le lacrime

Il mondo dello sport e i tanti appassionati forse conoscono poco la storia di Giorgio Minisini. Nonostante la sua spettacolarità il nuoto artistico o sincronizzato è rimasta una disciplina di nicchia che non ha di certo il seguito di altri sport. Ma di questa disciplina Giorgio Minisini è stato un pioniere per quanto riguarda il settore maschile, ma aver aperto le porte non gli è bastato al punto da aver saputo perfezionare la sua arte. Ai campionati estivi è arrivato il suo 15esimi titolo tricolore, nel solo maschile in cui ha sbaragliato ancora una volta la concorrenza. Un successo arrivato davanti a mamma Susanna De Angelis, alla sorella Diana, al fratello Marco e alla nipotine Sophy ed Evva e non sono mancate le lacrime, anche della squadra azzurra che tra qualche giorno sarà a Parigi.

Il messaggio della Federnuoto

Il presidente Barelli ha voluto salutare un grande campione del nuoto italiano sottolineando come le porte della nazionale per lui rimangono aperte. E prima della gara la lettura di un messaggio di saluto commovente a Minissini: “Dieci medaglie ai mondiali. Dieci medaglie agli europei. Dieci anni di successi ovunque. Caro Giorgio, sembrava ieri che iniziavi il tuo percorso nel mondo del nuoto artistico che hai aiutato a crescere, a diventare inclusivo, a scoprire la bellezza coniugata al maschile. Hai superato stereotipi e barriere, indossando con orgoglio il tricolore e il tuo sorriso. Siete diventati grandi insieme, tu e il nuoto artistico. Adesso hai deciso di vivere nuove avventure; non sarai più protagonista in vasca, ma fuori. Lasci un’enorme eredità a favore dei tanti giovani che praticano e si stanno avvicinando a questo sport. Ne sei diventato simbolo e idolo. Noi ti ringraziamo, la Federazione Italiana Nuoto, le Fiamme Oro, l’Aurelia Nuoto; noi tutti ti auguriamo di raggiungere soddisfazione e felicità coi tuoi progetti futuri e intanto ti tributiamo un enorme applauso. Grazie campione”.

Niente Parigi e l’addio

Qualche giorno fa Minisini ha comunicato la sua decisione di ritirarsi dall’attività agonistica dopo l’esclusione dalla squadra per le Olimpiadi di Parigi 2024: “Le olimpiadi erano il motivo per cui ho continuato a lavorare in questi ultimi anni. Ora che questo orizzonte si è allontanato di almeno altri 4 anni ho capito che è arrivato il momento di mettere un punto. Mi resterà per sempre il cruccio d’aver dovuto fare i conti con un ambiente rigido, esclusivo e piano di pregiudizi, lontanissimo dal poter considerare la parità di genere un valore”.

Il messaggio di Marino Bartoletti

Toccante anche il messaggio di Marino Bartoletti che sulla sua pagina Instagram si prende del tempo per salutare un atleta forse poco conosciuto al grande pubblico: “Nella domenica della Formula 1, del Tour e di Matteo Berrettini, voglio salutare e abbracciare – dato che non lo faranno in tanti – un campione autentico come Giorgio Minisini che, nel giorno dell’addio alle competizioni, ha conquistato il suo quindicesimo titolo italiano. Prima di lui il nuoto sincronizzato maschile non esisteva: ha aperto una strada, anzi un’autostrada, che ha fatto cadere ogni barriera e che lo ha portato ripetutamente sul tetto del mondo. 
A noi umani non sono ancora del tutto chiare le alchimie “politiche” che hanno portato alla sua esclusione da quelle Olimpiadi che, a 28 anni, sarebbero state il suggello della sua vita, delle sue aspirazioni e dei suoi meriti. Ci è chiarissima invece la dignità con cui ha accolto e commentato questa “decisione”. Una lezione d’onore, di correttezze di compostezza fino alla sua ultima bracciata da atleta. Beato, ma purtroppo anche scellerato quel movimento sportivo che può permettersi di fare a meno di un campione e soprattutto di un Uomo come lui! Oggi al Foro Italico piangevano tutti. Compresa la squadra azzurra che sta per partire per Parigi senza di lui e che ha voluto fargli sentire tutto il suo amore. Che è anche il nostro!”

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