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Passaro, che peccato! A Maia vince Dzumhur e l’Italia manca ancora il decimo tennista in top 100

Francesco Passaro non è riuscito a regalare all’Italia un record storico: sconfitto in finale nel Challenger di Maia, manca l’approdo in top 100 (sarebbe stato il decimo italiano)

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È la maledizione del decimo italiano in top 100: Francesco Passaro aveva l’ultima opportunità per chiudere col botto un 2024 che resterà comunque scolpito nella storia del tennis italiano, ma ancora una volta l’ultimo passo si è rivelato fatale. Perché la finale del Challenger di Maia non ha sorriso al tennista perugino, sconfitto in due set dal bosniaco Damir Dzumhur 6-3 6-4. E la prospettiva di portare un decimo italiano è rimandata ancora una volta al 2025.

Finale stregata: Dzumhur rispetta il pronostico

Un vero peccato per Passaro, che in stagione aveva vinto entrambe le finali disputate nel circuito Challenger (a Torino contro Musetti, a Genova contro Munar), ma che poco ha potuto contro la duttilità di Dzumhur. Che pur senza mettere ace a referto ha sfruttato la giornata no del perugino al servizio: ben 5 i turni di battuta concessi da Passaro, che ha conquistato appena il 50% di punti con la prima, riuscendo a sua volta a trovare un paio di break nelle uniche due occasioni in cui ha avuto la possibilità di brekkare il rivale.

Dopo aver ceduto nel primo set, nel secondo l’equilibrio era stato ristabilito, ma fatale è risultato il decimo gioco, con l’italiano che non è riuscito a tenere la battuta e il bosniaco bravo a sfruttare la prima palla match a disposizione.

Passaro, una risalita che fa ben sperare

Passaro chiude il 2024 alla posizione numero 108 del ranking: a inizio anno era fuori dai primi 200, peraltro finito addirittura intorno alla 250esima dopo una prima parte di stagione non troppo positiva.

Poi la vittoria a Torino contro Musetti ha cambiato completamente le prospettive e gli ha permesso di risalire fin quasi alla top 100, che sarebbe servita anche per consentirgli di entrare direttamente nel main draw degli Australian Open (ipotesi oggi oggettivamente improbabile: dovrà passare per le qualificazioni, seppur sarà tra le prime teste di serie). Quella di Maia era la 14esima finale in carriera di Passaro tra Futures e Challenger, col bilancio che recita 6 vittorie e 8 sconfitte.

10 nei 100, un proposito solo rimandato

Per l’Italia del tennis è sfumata così anche l’ultima opportunità di portare dieci tennisti nei primi 100 al mondo. C’era andato vicinissimo a più riprese Mattia Bellucci, che a settembre e ottobre ha avuto la possibilità di sconfinare tra i primi 100 (quando c’è entrato, nel frattempo era momentaneamente uscito Luca Nardi, oggi risalito alla 92 appena dietro a Fognini, che è numero 91) ma che chiuderà l’anno da 103 dopo la sconfitta al primo turno a Yokkaichi.

Passaro invece arriva a due sole posizioni dal best ranking, ma dal momento che non avrà molti punti da difendere a inizio 2025, magari avrà comunque l’opportunità di sfondare la top 100 nelle prime settimane dell’anno.

Un 2024 in gloria. E a Melbourne 9 nel main draw

Ad ogni modo, l’Italia chiude un 2024 da sogno, con 5 tennisti tra i primi 40 al mondo (Sinner 1, Musetti 17, Cobolli 32, Berrettini 34 e Arnaldi 37) più Darderi numero 44, Sonego 53, Fognini 91 e Nardi 92, oltre a Bellucci e Passaro comunque nei pressi della quota buona per entrare tra i primi 100 al mondo.

A Melbourne avremo sicuri 9 italiani nel tabellone principale, con Bellucci che potrebbe anche sperare di farcela se qualcuno davanti a lui dovesse dare forfait. Ad ogni modo, siamo la nazione di riferimento del tennis mondiale: un’Italia così bella e forte non s’era mai vista prima.

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