Che la Roma non se la stia passando bene è un dato di fatto. 13 punti in altrettante partite, tredicesimo posto in classifica, tre allenatori cambiati e non siamo neppure ancora arrivati al periodo del panettone. Tra le tante cose che non stanno funzionando, il direttore sportivo giallorosso Florent Ghisolfi ne ha individuata anche una che non è però attribuibile a demeriti interni. Il riferimento è alla classe arbitrale, ritenuta non all’altezza della situazione nei confronti del club capitolino.
- Ghisolfi presenta il conto a Rocchi
- I sette errori capitali
- I casi Conte e Lukaku e l'insegnamento di Mourinho
Ghisolfi presenta il conto a Rocchi
Non un vero e proprio dossier ma comunque una bella lista di tutti gli errori commessi dagli arbitri nei confronti della Roma. A mostrarla ci ha pensato Florent Ghisolfi, uno dei pochi dirigenti a metterci la faccia in un periodo davvero terribile per l’universo giallorosso. Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport il ds francese ha parlato della passione dei Friedkin, ancora intatta seppur non manifestata verso l’esterno e di quanto gli arbitri abbiano condizionato la stagione della Lupa.
I sette errori capitali
“In questa stagione la Roma ha subito sette torti arbitrali riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive – esordisce Ghisolfi tirando in ballo l’argomento -. Nonostante ciò, il club ha sempre evitato di fare polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare. Sette in tredici giornate sono troppi punti persi. Il problema è un altro: in nessuna delle sette occasioni l’arbitro ha fatto ricorso alla verifica video. Se gli episodi fossero stati rivisti dal Var quasi certamente i risultati finali sarebbero stati altri“.
I casi Conte e Lukaku e l’insegnamento di Mourinho
Dopo lo sfogo di Conte nei confronti del Var, arriva anche quello ufficiale della Roma: “Non accettiamo più questo genere di errori e chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere “sanate” dalla tecnologia“. Tra gli episodi tirati in ballo c’è anche quello di Lukaku che avrebbe meritato il rosso nella sfida del 24 novembre (“ne sono convintissimo. Giallo il primo fallo su Celik e rosso diretto, non secondo giallo, su Svilar”). Parole che sembrano riportare alla mente quelle che pronunciò Mourinho tempo fa: “La proprietà ora ha capito che il silenzio non paga“.