In un clima rilassato (il tecnico ha esordito scherzando sulla presenza in sala di Carlos Carbajosa al posto di Juan Camilo, abituale capo ufficio stampa), Carlo Ancelotti ha analizzato la partita di domani contro il Getafe in una conferenza stampa in cui non sono mancati diversi accenni al suo futuro. L’ allenatore del Real Madrid ha escluso il suo giocatore più importante, Mbappè, dalla partita della Liga ma assicura che lui e Mendy saranno in finale di copa del Rey sabato. L’allenatore ha voluto chiarire che la mano ferma non è il suo modo di gestire lo spogliatoio, “perché nessuno ha mai avuto un rapporto così fermo con me” e si è augurato di restare ancora a lungo sulla panchina delle merengues.
Gli infortuni alla base del calo
Ancelotti si dà una spiegazione anche per alcune gare sotto tono: “I problemi di questa stagione sono evidenti: abbiamo perso due elementi chiave in difesa, ed è stato difficile sostituirli. Abbiamo modificato il gioco per includere giocatori con caratteristiche diverse, ma abbiamo fatto fatica a trovare un equilibrio. Speriamo di trovarlo ora. Se non lo troviamo, sarà dura vincere”.
Ancelotti vuole rimanere al Real
Nonostante le polemiche, i veleni di quest’anno, le sirene del Brasile e non solo, Ancelotti farebbe carte false per rimanere dov’è: “Sinceramente non ho nulla contro niente e nessuno. Adoro questa panchina. Spero che questo continui il più a lungo possibile e, se un giorno dovesse finire, sarò grato e mi toglierò il cappello di fronte a questo club. Nient’altro. I due titoli in palio, esclusa la Coppa del Mondo, dipendono dalla vittoria contro il Barcellona. Siamo convinti che possiamo farcela e che possiamo raggiungere il nostro obiettivo. A questo proposito qualcosa deve cambiare e lo cambieremo”.
Negli ultimi giorni il tecnico emiliano è apparso più calmo: “Il club è consapevole che questo è stato un anno più complicato rispetto allo scorso anno. E insieme affrontiamo le difficoltà. La luna di miele continua. Sono molto felice, molto soddisfatto, sotto molta pressione, ma è sempre così. Il successo lo vedi molto da vicino ed è normale che lo stress aumenti, ma per me lo stress è carburante, non mi disturba, mi dà più energia per pensare a più cose”.
Nessun pugno duro con la squadra
A chi lo rimprovera di essere stato troppo morbido con i giocatori, specie con Mbappé, Vinicius, Bellingham e Rodrygo, Ancelotti risponde così: “Questa è una domanda che mi hanno fatto tante volte, è una specie di refrain, quando c’è un problema in Italia dicono che io uso eccessivamente la mano sinistra. Mi è successo anche qui. Io cerco sempre di condurre le relazioni con le persone seguendo il mio modo di essere, dimostrando ciò che sono. Magari voi non lo sapete ma io quest’anno mi sono arrabbiato tante volte, l’ho fatto ma non ho mai usato la mano dura. Non fa parte di me.
Io cerco una relazione che sia aperta e nella quale le persone siano sullo stesso livello. Per farlo bisogna rispettare ed essere rispettati, e qui è così. Io cerco sempre di tenere in considerazione il giocatore e l’uomo, il lavoratore e la persona. Nella vita ho sempre usato la mano sinistra perché nessuna delle persone con le quali mi sono relazionato, mio padre, i miei professori, i miei allenatori, con me hanno mai usato la mano destra. A volte mi è capitato che qualcuno in un club mi dicesse che dovevo usare la frusta, ma io non solo non l’ho mai fatto, ma ho risposto sempre allo stesso modo: se volete qualcuno che usi la frusta prendete qualcun altro perché io non sono capace, non è il mio modo di esser. Per me questa non è la strada giusta. Devo assumermi la responsabilità di alcuni errori. Ma questa è una valutazione che potremo fare a fine stagione e, auspicabilmente, questa considerazione passerà in secondo piano”