Roberto Scarnecchia vittima di un infarto. Con una toccante storia social condivisa dal letto dell’ospedale, l’ex centrocampista racconta la spiacevole disavventura, rivela di aver rischiato seriamente di morire e manda un importante messaggio di prevenzione.
- Scarnecchia, la grande paura
- Scarnecchia, malore nella serata di domenica
- Il racconto di Scarnecchia
- Il malore e l'intervento
- Scarnecchia: "Mi hanno preso per i capelli"
- Il messaggio di Scarnecchia
Scarnecchia, la grande paura
Tra la fine degli anni ’70 e degli anni ’80 ha vestito, tra le altre, le maglie di Roma, Napoli, Pisa e Milan, vincendo anche due Coppa Italia con i giallorossi e la Mitropa Cup del 1986 con i nerazzurri toscani. Oggi, Roberto Scarnecchia, classe 1958 con un passato anche da allenatore e un presente tra i fornelli, racconta sui social la propria disavventura. Colpito da infarto domenica a Milano, l’ex centrocampista rassicura i propri follower dal letto di ospedale dopo la grande paura.
Scarnecchia, malore nella serata di domenica
Il malore ha colto Scarnecchia intorno alle 22, mentre si trovava in piazza Duomo. Fortunatamente, i soccorsi sono intervenuti tempestivamente. Quindi, il trasporto all’ospedale San Luca e l’operazione d’urgenza al cuore condotta con successo. Attualmente, il 65enne è ancora ricoverato, ma in buone condizioni, tanto da decidere di raccontare in video in prima persona lo spavento vissuto sulla propria pelle.
Il racconto di Scarnecchia
Accesa la telecamera frontale dello smartphone, a petto nudo con gli elettrodi ancora attaccati alla pelle, Scarnecchia ha spiegato l’accaduto:
Buongiorno ragazzi, vi parlo da un letto d’ospedale. Siccome tutti si domandano che cosa è successo, preferisco fare un video per tranquillizzare le persone che mi vogliono bene e si chiedono dove sono finito. Domenica attorno alle 22 ho avuto un infarto mentre attraversavo il Duomo.
Il malore e l’intervento
Scarnecchia entra, poi, nel dettaglio e, anche provando a sdrammatizzare, rivela:
Avevo parcheggiato l’auto per andare in albergo, ho sentito un fortissimo dolore al petto, mi sono seduto sui gradini di questo monumento meraviglioso e mi sono detto che se proprio doveva finire la mia vita, vabbè, vorrà dire che mi faranno delle foto con un monumento storico sullo sfondo. Non è andata così, per fortuna vi sto parlando. È passata una coppia di fidanzati, lui era medico, mi ha chiesto se non stavo bene, gli ho detto di sì, e se avevo mangiato e gli ho detto di no e mi ha detto “allora, chiamiamo l’ambulanza”. Mi hanno portato d’urgenza al San Luca, qui a Milano. All’una mi hanno fatto un intervento al cuore e mi hanno salvato la vita. Questo chirurgo bravissimo.
Scarnecchia: “Mi hanno preso per i capelli”
Poi, Scarnecchia rivela di aver rischiato seriamente la vita:
Tante volte parliamo di infarto, ma non ci rendiamo conto che ci sono tantissimi tipi d’infarto, è come dire un incidente. Uno può dire “ho avuto un incidente in macchina”, va bene, ma un incidente può essere che ho tamponato uno, quindi non è successo niente, o se sono caduto in un burrone con la macchina e mi sono schiantato. Nel mio caso, sono stato preso all’inizio. Non era un infarto del cuore, tra virgolette, ma un infarto delle coronarie. Ci sono tre vie, una di queste era completamente occlusa. Avevo 160-170 di colesterolo, era occlusa per un po’ di stanchezza, un po’ di stress. È una cosa che può capitare a tutti, per cui… diciamo che mi hanno preso un po’ per i capelli. Era un paio di ore che il cuore era in sofferenza, prima di entrarmi con una sonda per liberare questa arteria occlusa e mettermi uno stent… Mi hanno messo uno stent perché le altre erano libere, fortunatamente. Diciamo che è andata bene: non ho mai perso conoscenza e sono rimasto sempre sveglio, non ho avuto altri sintomi del classico infarto.
Il messaggio di Scarnecchia
Infine, l’accorato appello ai follower:
L’unica cosa… che se posso dare un piccolo consiglio, al di la di quello che si fa nella vita: le persone un pochino più grandi, che magari fanno una vita sana come la mia: sport, alimentazione sana, una vita regolare… magari dormo poco, quello sì (sorride, ndr)… ogni tanto si facessero una visita alle coronarie. Una coronarografia, un elettrocardiogramma. Voglio dire, non costa niente, sì è un po’ invasiva, ma insomma, magari si perdono un paio d’ore in un anno, o se si è un pochino più grandi ogni sei mesi e si valuta le condizioni, che non sono sempre motivate dall’alimentazione, dal colesterolo, dal cuore debole eccetera eccetera. Hanno tantissimi motivi. E, quindi, fare un’ecografia, un elettrocardiogramma, magari ti salvano la vita.