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Rocchi rompe il silenzio, l'audio arbitro-Var sul caso Acerbi: "Perché ha ripreso?"

Durante la conferenza stampa, il designatore arbitrale svela questo incredibile dialogo che svela l'arcano su Spezia-Lazio e il gol di Acerbi

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Succede anche questo. Succede che durante la conferenza stampa di fine stagione dell’Associazione Italiana Arbitri, il designatore Gianluca Rocchi ha diffuso rendendolo pubblico l’audio fra arbitri e Var durante Spezia-Lazio, una delle partite più discusse della stagione.

Il cortocircuito di Spezia-Lazio sul gol di Acerbi

In quella gara, come ricorderete, venne convalidato allo scadere il gol vittoria di Acerbi, viziato da una posizione di fuorigioco. Le conseguenze furono importanti: per quell’errore vennero sospesi l’arbitro Pairetto, gli assistenti Perrotti e Affatato, il quarto uomo Matteo Gariglio, il Var Nasca e l’assistente al Var Valeriani.

L’audio verità e l’interpretazione di Rocchi

Questa la ricostruzione tratta dall’audio in questione tratto da un video diffuso da Sky Sport:

Sala Var: “Torna tutto indietro: questo è buono, ma là dobbiamo mettere la linea, aspetta”
Arbitro: “Dammi il recupero!”
Sala Var: “Ok”
Sala Var: “Bisogna mettere la linea, guarda il piede del 43”
Fischio di Pairetto in campo, il gioco riprende
Sala Var: “Perché ha ripreso? Perché ha ripreso il gioco? Luca ferma, ferma!”
Sala Var: “Santo Dio! No, no!”

L’equivoco nasce appunto da un malinteso tra arbitro e sala Var. Pairetto sente un ok (che in realtà è all’interno di una conversazione fra Var e Avar a proposito delle linee da tracciare utili al fuorigioco), interpreta la cosa come di convalida e assegna il gol, fa ripartire il gioco e si va avanti come si sa.

“Si fa fatica a spiegarla se non con un cortocircuito comunicativo – ha tenuto a spiegare Rocchi – . Abbiamo sospeso a malincuore tutti e sei, perché questa è una cosa che non è accettabile né che l’arbitro riprenda il gioco, né che il Var non dica niente, né che gli assistenti non dicano niente. Qui il check non è stato fatto. Io ho cercato di capire cosa possa aver portato Luca Pairetto a questa decisione. Probabilmente dà per scontato troppe cose, pensa che la decisione sia buona e l’unica preoccupazione che ha in quel momento è il recupero”.

Sull’utilizzo del Var, il continuo ricorso a questa moviola in campo si sono innescate polemiche in abbondanza, oltre Spezia-Lazio. L’utilizzo del Var ha ridotto gli errori in Serie A dell’86%: è uno dei dati emersi dall’incontro di fine stagione dei vertici arbitrali.

Una stagione che il designatore ha tenuto a definire “bellissima ma anche molto complessa e pertanto testante per tutti gli arbitri, in particolare per i più giovani, in una fase di ricambio generazione quale stiamo vivendo”.

Rocchi ha evidenziato come in Serie B la riduzione degli errori sia stato addirittura superiore al 90% ma ogni sbaglio “fa male, anche perché alcuni potevano essere evitabili. Ci sono stati momenti difficili, c’è chi ha fatto di tutto per crearci problemi ma una buona fetta del mondo del calcio ci ha dato una mano”.

La critica di Trentalange

Il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, ha definito positiva la stagione “ma non vogliamo fare trionfalismi, alcuni errori non sono mancati e abbiamo ancora tanta voglia di crescere e confrontarci. E’ importante comunicare, speriamo di fare presto qualcosa di diverso puntando a smussare toni davanti a situazioni particolarmente critiche”.

Formare arbitri sempre più specializzati al Var

La formazione dei futuri arbitri è una delle sfide principali del futuro immediato, considerando quanto la Var abbia inciso e condizionerà.

“Vedremo se proporre al monitor una figura sempre più specializzata, dividendo i ruoli, una cosa di cui stiamo parlando anche con Fifa e Uefa. Quanto tempo occorrerà? Qualche stagione – ha spiegato Rocchi – perché servirà esperienza. Questa possibilità può aprire una nuova carriera anche agli arbitri che hanno smesso, fra l’altro tante Federazioni straniere stanno chiedendo i nostri addetti al Var”. Dal canto suo il presidente Trentalange ha sottolineato la crisi di vocazione (4000 arbitri persi negli ultimi anni) “anche se il doppio tesseramento ha portato nell’ultima stagione a 385 nuovi direttori di gara ci cui 15 donne. Sembra un dato risibile vista appunto la difficoltà della situazione e del sistema ma non è poco. Bisogna trasmettere sempre più l’aspetto di giustizia della figura dell’arbitro e non solo i lati negativi”.

Rocchi rompe il silenzio, l'audio arbitro-Var sul caso Acerbi: "Perché ha ripreso?" Fonte: ANSA

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