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Roma, striscione choc a Trigoria dopo il derby: Re Mourinho è nudo e spunta l'ipotesi De Rossi

La sconfitta nel derby di Coppa Italia toglie a Mourinho l'appoggio incondizionato dei tifosi e, tra il silenzio dei Friedkin e le voci su De Rossi, sembra aprire l'ultimo capitolo dell'avventura dello Special One a Roma

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Il derby perso ai quarti di Coppa Italia contro la Lazio apre ufficialmente la prima vera contestazione da parte dei tifosi della Roma contro la squadra allenata da José Mourinho. Così, nella giornata odierna, fuori da Trigoria è apparso per la prima volta da quando lo Special One siede sulla panchina giallorossa un durissimo striscione. E su Mourinho nelle ultime ore si è iniziata ad allungare anche l’ombra del grande ex, Daniele De Rossi.

Il duro striscione dei tifosi dopo il derby

Il vento sembra decisamente cambiato in casa Roma. D’altronde, si sa, il derby è sempre il derby, specie nella Capitale, dove lasciarlo ai cugini non vuol dire solo perdere una partita, ma mettere a rischio il proprio rapporto con l’ambiente e con il tifo. A maggior ragione quando dal 2021 a oggi riesci a vincerne solo uno, pareggiarne un altro e perderne ben quattro. Sì, perché, escludendo Zeman, José Mourinho ha il peggior bilancio di sempre nelle stracittadine della Capitale… e non può restare un dettaglio.

Il vaso è colmo e, dopo la sconfitta contro la Lazio costata l’eliminazione dalla Coppa Italia, i supporter giallorossi hanno deciso di alzare la voce e mandare un messaggio chiaro alla squadra. Fuori da Trigoria è, infatti, spuntato uno striscione che non necessita certo di interpretazione e che rivela in maniera eloquente gli umori della Curva Sud:

Meglio una morte dignitosa che una vita umiliante. Non siete degni di questa maglia luridi mercenari.

Mourinho ha perso l’ultimo alleato

Un messaggio indirizzato alla squadra e, inevitabilmente, al suo condottiero, José Mourinho, che ora vede per la prima volta vacillare realmente la propria posizione nei confronti di quello che fino a ieri era forse l’unico appiglio certo che gli era rimasto: l’appoggio incondizionato dei tifosi. L’entusiasmo della Conference League conquistata due stagioni fa e della finale di Europa League l’anno passato si è dissolto come una bolla di sapone, portandosi via anche la pazienza dei tifosi.

Il rigore di Zaccagni ha, così, abbattuto l’ultimo baluardo eretto a protezione di una squadra che, mai come quest’anno, è parsa orfana di un’identità e di un gioco, condizionata dagli infortuni e da “riserve non all’altezza” (mantra ‘mourinhano’ di questi anni), certo, ma mai realmente all’altezza. E i ben informati parlano di una proprietà furiosa dopo la sconfitta con la Lazio.

Il silenzio dei Friedkin

Insomma, Re Mourinho è nudo e sempre più solo e non è da escludere che la rivoluzione, altamente probabile a fine stagione, possa anticipare i tempi. Magari sfruttando proprio l’addio imminente di Tiago Pinto per resettare ogni cosa e provare a ripartire. Per ora, però, almeno verso l’esterno, dalla proprietà tutto tace.

Un silenzio assordante a cui Mou ha anche provato a porre fine, inviando messaggi chiari in merito al rinnovo: “Io voglio restare e non mi spiego il silenzio della società sul rinnovo”, aveva ammesso lo Special One non più tardi di qualche settimana fa. Dichiarazioni cadute nel vuoto e infrante contro le zero manifestazioni pubbliche da parte della proprietà. Una mossa che costringe Mou e la squadra con le spalle al muro e la lascia in balia degli eventi, alimentando, in un certo modo, anche la rabbia che ha portato alle contestazione odierna.

Ma si sa, il portoghese non è uno che ama trovarsi in una posizione scomoda e, anche per questo, ha tentato a forzare la mano e ad accelerare i tempi, ponendo ai Friedkin il prossimo mese e mezzo come deadline per provare a imbastire un accordo. Ovviamente, per ribaltare la situazione occorrerà anche passare dal campo, a partire dalla sfida con il Milan nel weekend e dai prossimi impegni, per provare a ritrovare, poi, ancora una volta nell’Europa un prezioso alleato.

De Rossi allenatore per lo scacco matto a Re Mou

Indipendentemente dal cammino nelle prossime settimane, però, stando a quando riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, su Mourinho e la Roma avrebbe iniziato ad allungarsi l’ombra del grande ex, Daniele De Rossi. Un’ipotesi suggestiva e che stuzzicherebbe non poco la piazza, nonostante il curriculum da allenatore ancora tutto da scrivere per Capitan Futuro. Quello che è certo, però, è che vedere uno come DDR sulla panchina giallorossa permetterebbe ai Friedkin lo scacco matto a Re Mou.

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