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Roma-Inter, Inzaghi e Acerbi patteggiano per telefonata all'intervallo e dito medio ai tifosi: solo una multa

L'inchiesta della Procura FIGC sugli episodi del match dell'Olimpico si chiude con un doppio patteggiamento: ecco quanto dovranno sborsare il tecnico, il difensore e il club.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Solo una multa per Simone Inzaghi e Francesco Acerbi, oggetto di un’inchiesta da parte della Procura FIGC per gli episodi avvenuti nel corso di Roma-Inter: la telefonata del tecnico alla squadra all’intervallo, negli spogliatoi, e il brutto gesto del difensore nerazzurro – dito medio ai tifosi avversari – dopo il gol messo a segno. Entrambi, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport e da altre testate, hanno deciso di patteggiare.

Roma-Inter, la telefonata di Inzaghi all’intervallo

Inzaghi, in particolare, ha deciso di patteggiare una multa di 3.500 euro, gli stessi che dovrà versare l’Inter, per aver infranto il regolamento: un allenatore squalificato, infatti, non può comunicare con la squadra durante la partita. Il tecnico ha ammesso tutto davanti al procuratore federale Chiné: come rivelato ingenuamente da Bastoni nel post partita, infatti, Inzaghi aveva parlato alla squadra durante il riposo attraverso il vivavoce del telefono di un collaboratore negli spogliatoi dell’Olimpico, raccomandando ai giocatori di tornare a essere quello che erano. A fine primo tempo, infatti, l’Inter era sotto 1-2, a fine match avrebbe vinto 4-2.

Acerbi, dito medio in risposta agli insulti dei tifosi

Per Acerbi una sanzione leggermente più alta: 5.000 euro di multa, stessa sanzione comminata al club nerazzurro. Che cosa aveva combinato? Semplice: aveva risposto agli insulti provenienti dalla Tribuna Monte Mario durante il check del Var con un gestaccio, sfuggito inizialmente all’arbitro e ai suoi assistenti, ma diventato virale a fine match. Anche Acerbi ha ammesso tutto davanti al procuratore Chiné, spiegando come il gesto – esecrabile – era una risposta ai vergognosi insulti – “devi morire” e “ti deve tornare il tumore” – piovutigli addosso da sedicenti tifosi. Acerbi, in ogni caso, si è reso conto di aver esagerato.

Inzaghi, Acerbi e il patteggiamento: la strategia dell’Inter

A consigliare al tecnico e al difensore di patteggiare sono stati i legali dell’Inter, per evitare possibili guai peggiori. Nell’immediato post partita, per la verità, il secondo di Inzaghi, Massimiliano Farris, aveva provato a metterci una pezza: “C’è stata una comunicazione tra il mister che era carico e il tramite siamo stati noi dello staff. Sono cose che sapevano anche loro”. L’avanzare dell’inchiesta della Procura, però, ha suggerito ai diretti interessati e al club di cambiare strategia, ammettendo le proprie responsabilità e rimediando con una sanzione giudicata congrua dagli stessi ispettori federali.

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