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Roma-Juve e la storia di due traghettatori dal futuro diverso: la speranza di Tudor, il saluto di Ranieri

Due allenatori tifosi delle squadre che allenano oggi e con il medesimo obiettivo. A distinguerli è il futuro che diventa un tema anche nel post partita.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Un pareggio che lascia tutto invariato tra Roma e Juventus. In attesa di capire cosa farà il Bologna con il Napoli. La lotta per un posto in Champions League diventa un mistero sempre più fitto. Per arrivare all’obiettivo giallorossi e bianconeri hanno tentato la medesima via dei traghettatori, seppur con tempistiche differenti. Tudor e Ranieri si sono divisi la posta in palio trovando con Locatelli e Shomurodov le reti dell’1-1 finale.

Tudor e l’emozione Juve che non passa

La Juve subisce troppi gol da calcio d’angolo. Igor Tudor la vede così: “Bisogna crescere molto. Mancano anche giocatori importanti come Bremer, Cabal e Gatti. Mi sono appoggiato molto al modo di difendere che c’era finora. In futuro vedremo. Il primo tempo mi è piaciuto tanto, nel secondo tempo loro hanno cambiato sistema facendo gol. Abbiamo comunque chiuso bene cercando di vincere. Nel complesso siamo contenti: la strada è quella giusta“.

Il gol di Locatelli? Decide sempre la qualità dei giocatori. Abbiamo cercato di portare i braccetti avanti ma con equilibrio, senza correre troppi rischi. Siamo venuti qua con la mentalità giusta. Sento ancora l’emozione di essere qui ma bisogna pensare al lavoro, provando a godertelo il massimo possibile anche se è difficile perché c’è tanto pensare e organizzare. Il mio viaggio in panchina? Normale, 10 ore ma volevo evitare l’aereo...”

La leadership di capitan Locatelli

Gigi Buffon mette in evidenza il ruolo di Manuel Locatelli, diventato ufficialmente capitano dopo la fascia itinerante dei tempi di Thiago Motta: “Per me avere la fascia da capitano è un onore che provo a meritarmi tutti i giorni. La Juve significa tanto per me, anche se speravo di portare a casa i tre punti“.

La Juve di Tudor inizia a prendere forma: “Più aggressivi? Il mister ci ha chiesto questo, di credere in noi stessi perché siamo forti. Alla fine eravamo un po’ stanchi ma questo è un atteggiamento su cui lavorare. L’allenatore è appena arrivato…“.

Ranieri e l’addio al calcio: la scelta è fatta

Buffon elogia Claudio Ranieri chiedendosi il motivo per cui ha deciso di non proseguire l’avventura alla Roma, visti i risultati. La replica dell’allenatore: “Avevo già smesso, prima di morire voglio vedere cosa c’è oltre al calcio”. Sulla partita: “Sapevamo che Tudor avrebbe portato la sua mentalità, la sua grinta, la voglia di giocare in verticale. La Juve è una grande squadra: scommetto che arriveranno tra i primi 4“.

Ora c’è il derby: “Sappiamo che è una partita bellissima. Speriamo che i tifosi si possano divertire e che ci sia tanta tecnica in campo“.

Roma-Juve e la storia di due traghettatori dal futuro diverso: la speranza di Tudor, il saluto di Ranieri Fonte: Getty

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