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Roma, Mourinho scatenato su Lukaku, mercato e il ritorno di Totti

Lo Special One attacca chi critica troppo, aspetta di avere la rosa al completo, poi spiega la sua nuova strategia di comunicazione e le sue esigenze

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il Mourinho 2.0 è un altro. Lo assicura lui. Lo Special One vuole abbandonare antiche abitudini pur rimanendo sempre se stesso, con la sua onestà intellettuale e i suoi principi. Il tecnico della Roma torna a parlare alla vigilia della gara con l’Empoli, che teme non poco (“Sono sicuro che loro non sono in panico perché si trovano in una brutta posizione in classifica. Non finiranno così la stagione. Abbiamo vinto 4 partite contro di loro in questi due anni ma sono state tutte difficili”) e vuota il sacco su tutti i temi caldi.

Mourinho smentisce i pessimisti

Molti si lamentano del mercato e l’impressione era che lo stesso Mourinho non fosse soddisfatto ma il portoghese chiarisce: “Siete sempre negativi, noi fortunatamente siamo più ottimisti. Una cosa è parlare con voi prima e una cosa dopo il mercato. La Roma ha preso due attaccanti, è molto difficile avere due giocatori come Romelu e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra”

Mourinho ricorda l’emergenza in attacco

L’allenatore giallorosso ricorda: “Le prime partite le abbiamo fatte con Belotti ed El Shaarawy con nessuna soluzione in panchina, contro il Milan pochi minuti con Lukaku. Abbiamo bravi giocatori in attacco. Azmoun è arrivato in una situazione difficile dopo un infortunio e senza allenamenti. In queste settimane ha lavorato bene per avvicinarsi a una situazione positiva. Quando Paulo c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma abbiamo sempre speranza che questo fantastico giocatore ci possa aiutare.

Anche Belotti ed El Sha hanno fatto tanto per noi, giocando con sacrificio. Ora siamo positivi. Sono molto contento con i giocatori che sono a disposizione. Il mio obiettivo è vincere domani, voglio vincere sempre. Quando saremo tutti disponibili e in forma, e sono sicuro che ci arriveremo, saremo una squadra davvero forte. Quando ci saranno problemi dovremmo rimanere tranquilli e avere pazienza”

Domani sarà ancora una Roma rabberciata

Tante le assenze anche con l’Empoli: “Pellegrini è out, Smalling per me è fuori ma delle volte può succedere che possa recuperare all’ultimo almeno per la panchina. Mancini? Lasciami ringraziare Spalletti, ha fatto tanti anni l’allenatore e ha sicuramente la percezione di quando un giocatore non ce la fa per giocare con la Nazionale farlo andare a casa. L’ha fatto con Mancini, Pellegrini e penso con giocatori di altri club”.

Poi la stoccata: “Siamo rimasti qui con un gruppo di 9 giocatori e 7 erano infortunati. Sono stati qui con il mio staff e siamo un po’ scemi, non abbiamo fatto come fanno alcuni che vanno in vacanza 10 giorni. Siamo rimasti qui, noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Eravamo io , Belotti, Azmoun, i due portieri e i bambini di Primavera. Gli altri 7 solo ieri hanno lavorato ieri con la squadra. Sono disponibili per giocare, abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo gestire bene la gara, prendere qualche rischio. Saranno tutti convocati”.

Mourinho fa chiarezza su Lukaku

L’impressione è che la Roma sia Lukaku-dipendente: “Romelu quando è arrivato qui prima del Milan non era in una condizione drammatica, ha avuto molta attenzione con il suo corpo. Renato, Paredes sono arrivati in una condizione peggiore di Lukaku, Azmoun ancora peggio. Romelu con queste due partite in Nazionale è arrivato molto bene, giocherà domani da titolare. Non sarebbe una sorpresa se giocasse 90 minuti. Dybala giocherà. Non sarà facile per lui giocare 90 minuti, lui si sente bene dal punto di vista fisico e vuole giocare. Giocheranno Dybala e Lukaku dall’inizio”

Mourinho chiarisce il rapporto con Totti

Totti in settimana ha lanciato messaggi precisi, senza escludere un ritorno in società ma Mourinho non accampa meriti: “Io sono l’allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e dirgli di venire. Parlo con lui di banalità. Questo è il mio rapporto con Francesco nel rispetto della società. La mia vita sociale a Roma è così, non ce l’ho. Totti è nella Roma, non è mai uscito di qua e mai uscirà. Per me lui è sempre qui. Mourinho non ha fatto nulla”

Lui stesso però aveva parlato di necessità di avere qualcuno affianco in determinate situazioni ‘borderline’: “Non sono in controllo totale della situazione. Per questa stagione, la mia intenzione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai per essere nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”

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