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Roma, Ranieri benedice Gasperini e torna sul no alla Nazionale: “Non sarei stato un uomo libero”

Il senior advisor giallorosso si confessa al Tg3 e rivela le motivazioni che lo hanno spinto a rifiutare la proposta della Federcalcio di guidare la Nazionale

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Claudio Ranieri si appresta a vivere la prima stagione da senior advisor giallorosso. Dopo aver trascinato la Roma in un girone di ritorno da incorniciare, l’ex allenatore è tornato a parlare di presente, di Gasperini e, ovviamente, del suo no alla Nazionale, spiegando al meglio le motivazioni che lo hanno spinto a declinare la proposta della Federazione.

Ranieri benedice Gasperini

È ancora in vacanza, a Riace, ma Claudio Ranieri non rinuncia a concedere qualche parola sulla sua Roma, che tra qualche giorno lo vedrà tornare a Trigoria per preparare al meglio la nuova stagione. Una stagione nel segno del cambiamento, con in panchina Gian Piero Gasperini, sul quale Sor Claudio non ha dubbi: “Ha un compito importante, ma sono certo che piano piano le cose si metteranno bene. L’ho scelto io? Beh, sono il consigliere dei Friedkin e spero di far bene il mio lavoro…”, ha confessato al Tg3.

Il nuovo ruolo e l’ultima da allenatore

Sulla sua ultima avventura sulla panchina giallorossa Ranieri non nasconde il proprio stupore e ammette: “Non mi aspettavo i risultati ottenuti. Sono arrivato a Trigoria in un momento particolare, però, grazie all’aiuto di tutti, siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi soprattutto e per i giocatori. Adesso voglio aiutare la Roma in questo mio nuovo ruolo”.

Rammarico Nazionale

Poi, sul no all’Italia per sostituire Spalletti e guidare gli Azzurri nelle qualificazioni ai prossimi Mondiali, Ranieri archivia il caso: “Rifiutare la Nazionale costa a tutti, credo. Non avrei potuto fare due lavori. Ho un contratto con la Roma e, mio malgrado, non ho potuto dire di sì alla Federazione”.

“Non sarei stato un uomo libero”

Alla Nazionale serve una persona libera di scegliere. Io non lo sarei stato. Non avrei potuto convocare chi avrei voluto. Per esempio, se avessi fatto giocare un calciatore per 90’ prima di una sfida con la Roma? Sarebbe stato troppo. Deve esserci un uomo libero, non io. Gattuso? Ha sempre cercato di fare le cose per bene. Ha conosciuto la Nazionale, ha sofferto e ha lottato per lei. Gli auguro ogni bene”, ha concluso Ranieri.

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