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Rugby, Capuozzo sceglie la Francia: il pesce d'aprile scatena il panico, Innocenti costretto a spiegare

Il clamoroso "scherzo" del sito Allrugby.it provoca il putiferio sui social: in tanti quelli che ci hanno creduto. E qualcuno ha chiamato persino il presidente della Federugby.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ange Capuozzo che dice addio all’Italia e sceglie di giocare per la Francia, partecipando così alle Olimpiadi di Parigi nel Seven coi Bleus: la notizia, “sparata” crudamente su uno dei più autorevoli siti di rugby, ha provocato panico, dispiacere e rabbia in molti appassionati di rugby. Immotivatamente. Gia, perché – meglio chiarirlo subito – si è trattato solo di un pesce d’aprile. Di un ottimo, straordinario, meraviglioso “scherzo” fatto da Gianluca Barca di Allrugby.it al popolo di “Ovalia”. E in tantissimi ci sono cascati. Anche chi non ti saresti mai aspettato potesse cascarci.

Lo scherzo clamoroso di Allrugby: “Capuozzo alle Olimpiadi con la Francia”

Partiamo dal pesce d’aprile: “Shock azzurro, Capuozzo alle Olimpiadi con la Francia”. Questo il titolo, grave quanto basta, dell’articolo materializzatosi in apertura su Allrugby, sito cult per gli appassionati di palla ovale. Un pezzo studiato alla perfezione in tutti i dettagli. “A convincere l’estremo del Tolosa e della nazionale italiana a passare al Seven è stato Antoine Dupont, suo compagno di squadra, che ha optato per l’avventura olimpica dopo la delusione della Coppa del Mondo a XV”.

Presenti addirittura dei presunti virgolettati di Capuozzo a France Press: “Antoine mi ha ripetuto fino allo sfinimento che il Seven sarebbe il palcoscenico ideale per la mia velocità e il mio senso della meta. In uno sport sempre più dominato dai chili e dalla potenza fisica, la versione a Sette del gioco è un piccolo spazio di salvaguardia delle vecchie caratteristiche del rugby, quelle che ne facevano una disciplina alla portata di tutti. Alla fine non ho saputo dire no“.

Le parole di Capuozzo e i riferimenti al regolamento: il pesce d’aprile è servito

A conforto del pesce d’aprile anche riferimenti all’articolo 8.3 del regolamento di World Rugby e altre dichiarazioni di Ange: “Ci ho pensato molto, ma disputare le Olimpiadi in Francia è un‘occasione unica, mischiarsi ai più grandi atleti del mondo di tutte le discipline, ai pesci grossi dello sport internazionale, far loro da ambasciatore. Lo Stade Toulousain ha incoraggiato sia me che Antoine, il club ha capito quanta visibilità per il rugby e anche per il Top14 in futuro potrà derivare dal torneo olimpico”.

Quasi commovente il finale della (finta) intervista: “Mi dispiace per l’Italia, che comunque lascio in ottime mani, anche nel mio ruolo: Lorenzo Pani ha dimostrato di essere un ottimo estremo, Louis Lynagh è un finisseur eccezionale, e attenzione ad Alain Cabillaud, del 2006, che gioca negli Espoirs del Tolosa e ha la mamma vicentina, l’ho già segnalato alla Fir. Ne ho parlato con Quesada e con la squadra, tutti mi hanno capito anche se erano un po’ dipiaciuti. I miei genitori? Certo, loro sono italiani, i miei nonni venivano da un piccolo paese di pescatori della Campania, ma sono molto emozionati all’idea di vedermi protagonista di un evento che nei prossimi mesi mobiliterà la Francia intera”.

Capuozzo, addio Italia: il presidente Fir Innocenti sommerso dalle telefonate

Insomma, il fatto che questo scioccante articolo sia comparso proprio il primo di aprile e solo su Allrugby avrebbe dovuto far insospettire. E invece in tanti ci sono cascati. Qualcuno, come riportato il giorno dopo proprio da Allrugby, ha chiamato allarmato il presidente della Federugby: “Raccontano che ieri il presidente della Fir, Marzio Innocenti, abbia risposto a telefonate di amici e dirigenti che gli chiedevano ‘ma che davvero, Ange Capuozzo? Con la Francia, alle Olimpiadi?’. A Innocenti il post del pesce d’aprile era arrivato in nottata. E aveva capito. ‘Ma va.. , quasi ci cascavo’. Ma aveva intuito che altri, magari nel dubbio, avrebbero chiesto lumi”.

E non sono stati pochi, in effetti, quelli che sui forum e sui social si sono scagliati contro Capuozzo, o contro la politica delle “naturalizzazioni” portata avanti dalla Federugby. Sì, qualcuno ha dubitato addirittura di Capuozzo, uno che per la Nazionale azzurra ci ha quasi rimesso un dito nell’ultimo Sei Nazioni, che ha contribuito – al pari di altri giocatori nati all’estero ma con l’Italia nel cuore – alla crescita straordinaria del rugby italiano negli ultimi mesi. Era solo un pesce d’aprile, per fortuna. Ange Capuozzo rimane azzurro. Ma adesso bisognerà avvisare tutti quelli che ancora non l’hanno capito.

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