A cominciare da sabato, contro il Cittadella, non si potrà più sbagliare: perché la Sampdoria ha un obbligo nei confronti della sua storia, e proprio per questo motivo al suo capezzale sono stati convocati quelli che la storia l’hanno fatta. E la retrocessione in serie C non è nemmeno ipotizzabile.
- Evani, ritorno alla Samp
- Samp nelle mani di Mancini ed Evani
- I problemi della Sampdoria
- Evani cerca la soluzione
- "Mancano i leader"
- Roberto Mancini in campo per la Samp
Evani, ritorno alla Samp
Mancano sei partite alla conclusione della regular season di serie B, i blucerchiati sono a quota 32 punti in piena zona pay out: a 30 c’è la Salernitana, a 32 la Reggiana e a 34 il Brescia. Battere il Cittadella significherebbe agganciarlo a quota 35 punti: un risultato fondamentale per evitare la paludi di uno spareggio salvezza pieno di insidie. Alberico Evani, al secolo Chicco, sarà il quarto tecnico della tormentata stagione della Sampdoria dopo Pirlo, Sottil e Semplici. Una maglia che ha già vestito da giocatore, dal 1993 al 1997, indossata in ben 94 occasioni. “Tornare in una società dove sono stato tantissimi anni fa è bello. Un ambiente straordinario per l’affetto dei tifosi, mi hanno sempre dato rispetto e considerazione”.
Samp nelle mani di Mancini ed Evani
Ma il presente è troppo complicato per lasciar spazio ai dolci ricordi: “Appena ho ricevuto questa proposta ho subito accettato senza pensare alle difficoltà, la squadra ha problemi ma vorrei aiutarla tanto a tirarsi fuori da questa situazione”. Sono state le prime parole di Evani, chiamato a risollevare le sorti della squadra dopo l’ennesimo ko a La Spezia. Stravolto tutto il management blucerchiato con il ritorno di Andrea Mancini come d.s. e la promozione a d.t. di Gianni Invernizzi, Evani in panchina e Roberto Mancini come “nume tutelare”. “E’ un amico del presidente e un amico della Sampdoria – ha detto Evani – la sente nell’anima e vederla in questa situazione gli fa male. Qualche indicazione è evidente sia arrivata anche da lui. Ci sta vicino. Lui spera che possiamo fare questa ‘impresa'”.
I problemi della Sampdoria
I problemi sono palesi per una squadra che sta cercando di risollevarsi dalle parti basse della classifica da tempo, ma senza riuscirci: “Stiamo lavorando su un sistema di gioco che garantisca equilibrio – ha spiegato Evani – tutti difendono e attaccano, la squadra deve essere compatta, corta e stretta. Cerco pressing, nessuno può fare miracoli, mi affido a disponibilità e intelligenza, il gruppo è positivo, manca però quella sana ignoranza per arrivare anche in maniera sporca ai risultati”, spiega ancora il neo tecnico doriano.
Evani cerca la soluzione
“I giocatori hanno difficoltà, ma ho trovato un gruppo positivo, ho chiesto disponibilità e impegno. Mi hanno sorpreso positivamente. Nonostante la classifica e una squadra che sta bene, anche fisicamente, hanno paura, gambe pesanti per quello, ma li ho visti bene, sono consapevoli dell’importanza di queste sei finali. Devono avere fiducia in se stessi, nei compagni e nella squadra”.
“Mancano i leader”
“Questa squadra non ha tanti leader – ha aggiunto Evani – e nei momenti di difficoltà si deprime. Lavoriamo su questo, se l’avversario crea problemi, lí dobbiamo essere compatti e aggressivi. Sono giocatori individualmente validi ma dobbiamo essere squadra. Se il gioco funziona, le individualità aumentano. Abbiamo un tempo limitato, non abbiamo margini di errore, dobbiamo sfruttare ogni partita. Vincere sabato ci permetterebbe di lavorare con più entusiasmo”.
Roberto Mancini in campo per la Samp
L’ex numero dieci della Doria ed ex ct azzurro, ieri è stato a Bogliasco per seguire l’allenamento con la voglia di poter dare il suo contributo per uscire da questa situazione. E lo ha ribadito anche in un’intervista al Tg1: “Nessun ruolo. La Sampdoria è speciale per me, quindi in un momento di difficoltà… Conosco il presidente e parliamo spesso dunque se posso consigliare…”, ha detto il Mancio.
