Al termine della riunione del Comitato Esecutivo della UEFA tenutasi a Praga, la confederazione europea ha comunicato che Milano non ospiterà più la finale dell’edizione 2027 della Champions League a causa della mancanza di garanzie sulla ristrutturazione si San Siro, dopo che Inter e Milan hanno rifiutato il progetto presentato d WeBuild.
Il comunicato UEFA
Non sarà più lo stadio di San Siro a ospitare la finale della Champions League 2027. A comunicarlo è direttamente la UEFA tramite una nota ufficiale: “Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale della Champions League del 2027, è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con una decisione prevista per maggio-giugno 2025”. Un peccato per Milano, che sarebbe tornata a ospitare l’atto conclusivo della regina delle coppe europee dopo quello del 2014-2015 tra Atletico Madrid e Real Madrid.
Il ruolo di Inter e Milan
A pesare sulla presa di posizione della UEFA ci sarebbe l’indecisione di Inter e Milan, che non hanno ancora preso una decisione su San Siro. Non a caso nei giorni scorsi il Comune di Milano aveva scritto alla FIGC per spiegare la situazione riguardante lo stadio Giuseppe Meazza e l’impossibilità di compiere opere di ristrutturazione visto che i club meneghini non hanno ancora scelto che fare dello stadio, se tenersi La Scala del Calcio o costruire due nuovi stadi separati.
Tutto da rifare per la UEFA
Ora la UEFA dovrà riaprire la gara per decidere la sede della finale del 2027 della Champions League. Inizialmente le uniche candidature arrivate alla confederazione per gli atti conclusivi delle edizioni 2026 e 2027 erano state quelle di Budapest e, appunto, Milano, che se le erano dunque divise, con la capitale ungherese designata per il 2026 e, fino a oggi, il capoluogo lombardo per il 2027.