Giornata amara per il tecnico della Lazio Maurizio Sarri, sconfitto dal Milan a ‘San Siro’ per 2-0. Una partita da dimenticare anche a livello personale, dato che dopo la fine della partita viene espulso per una rissa con Saelemaekers.
Il tecnico toscano riparte proprio da questo episodio, nell’intervista rilasciata a ‘Dazn’ nel post partita.
“Non è successo niente di particolare. Un ragazzo (Saelemaekers ndr) ha fatto un gesto da non fare alle persone più anziane, poi è finito tutto perché Ibra l’ha portato a chiedere scusa. Sono cose da campo”.
Il tecnico ha poi commentato l’atteggiamento troppo attendista della sua squadra, soprattutto nel primo tempo.
“Se diventiamo attendisti e aspettiamo con una linea di centrocampisti piatta, la palla in mezzo ti filtra per forza. Se avessimo alzato maggiormente il baricentro e pressato di più nella loro metà campo, probabilmente i palloni tra le linee sarebbero stati molti meno”.
La squadra gli sta dando grande disponibilità, ma ancora non è abituata a ‘pensare calcio’ come vuole lui.
“Ovviamente, cambiando il modo di giocare deve cambiare il modo di pensare e in partita il mezzo secondo in più per pensare fa la differenza. La squadra deve avere il coraggio di difendere nella metà campo avversaria: se questo ci costa qualcosa pazienza, ma se dobbiamo perdere non giocando il nostro calcio è più pesante”.
Essendo quella attuale una fase di rodaggio, poteva starci una partita così dopo due vittorie con già qualche allarme.
“Quando vieni da una sosta c’è sempre l’incognita, a maggior ragione se la sosta è per le Nazionali. Ci sono problematiche sia fisiche che mentali, soprattutto per squadre come noi che non hanno una mentalità ben definita”.
Sari ha poi sottolineato ulteriormente gli aspetti negativi della prestazione contro il Milan.
“Abbiamo fatto una partita contraria a quanto fatto durante la settimana. Ci siamo messi ad aspettare nella nostra metà campo, la partita che non avevamo non era questa e questo per me è fonte di delusione. Bisogna però essere lucidi e capire che sto chiedendo alla squadra cose diverse da quelle a cui erano abituati”.
Una chiusura su Ciro Immobile, costantemente e criticato soprattutto quando veste la maglia della Nazionale.
“Non siete molto normali, nessuno a livello di media. Per alcuni contano i numeri, per Ciro non contano i numeri. Ciro ha dei numeri per cui è inattaccabile. L’Italia ha vinto un Mondiale con un attaccante che ha segnato meno. La Francia ha vinto un Mondiale con Giroud a zero gol. E’ un grandissimo attaccante, è stato utile in mille maniere in Nazionale. Vedo che i numeri contano molto per certi personaggi e contano meno per altri”.