Arriva in Norvegia il tanto sospirato ritorno alla vittoria per Dominik Paris: l’Olympiabakken l’ha accolto per la quinta volta sul gradino più alto del podio (la quarta in discesa) grazie a una prova impeccabile, che testimonia la crescita del carabiniere di Merano nel corso della stagione e anche la capacità di adattarsi a una neve non così ghiacciata come Domme avrebbe voluto, ma che alla fine non gli ha impedito di mettersi alle spalle un plotone elvetico rimasto incredibilmente (e sorprendentemente) a mani vuote.
- Paris porta tutti a lezione. "E pensare che la neve non era la mia..."
- Numeri da record: 12 stagioni con almeno una vittoria in CdM
- Discesa Libera Kvitfjell: classifica dopo i primi 30 (top 10)
Paris porta tutti a lezione. “E pensare che la neve non era la mia…”
Perché Paris ha davvero messo in riga tutti gli svizzeri, a cominciare da Marco Odermatt, avviato verso la conquista dell’ennesima Coppa del Mondo e leader anche della coppa di specialità di discesa. Tre decimi il ritardo pagato all’arrivo da Odermatt, che ha pagato dazio come tutti i concorrenti di giornata nel terzo settore cronometrato (per lui 44 centesimi), quello del salto del Russi, dove Domme ha rifilato distacchi pesanti pennellando letteralmente soprattutto nel tratto della motocross.
Paris che è stato bravissimo anche nell’attacco alla Tommy Moe, la traversa finale dell’Olympiabakken, facendo registrare la velocità più alta in uscita e riuscendo così a completare una discesa davvero notevole, oltre che vincente.
“Onestamente non pensavo di poter andare così forte, perché le condizioni della pista non era quelle che più mi piacciono. Però ho trovato un buon feeling con i materiali, ho attaccato prendendomi i rischi giusti e alla fine il tempo è arrivato. Sono felice: battere tutti questi svizzeri non è semplice, e mi spiace solo che non sia potuto scendere Mattia Casse, perché nella prima prova aveva dimostrato di essere velocissimo e magari una doppietta poteva starci”. Domani altra discesa: “Speriamo ci sia meno vento, ma ad ogni modo sarà un’altra occasione per provare a ripetersi. Sono stato bravo ad avere pazienza: da quando ho cambiato un po’ il setup ho ritrovato fiducia, sapevo che sarebbe stata solo una questione di tempo e sono contento”.
Numeri da record: 12 stagioni con almeno una vittoria in CdM
La vittoria di Paris ha un significato davvero particolare: dopo aver sfiorato il podio ai mondiali di Saalbach, la stagione corrente rischiava di diventare la prima da 11 a questa parte che non lo vedeva salire almeno una volta sul gradino più alto del podio. Paura spazzata via dalla straordinaria prova di Kvitfjell che lo consegna una volta di più nella leggenda dello sci nazionale e non solo, dal momento che da 12 stagioni consecutive Domme riesce a conquistare almeno una gara in Coppa del Mondo, a riprova di una longevità notevole (tra poco più di un mese le primavere sulle spalle saranno 36).
Una vittoria che acquista ancora più valore pensando al fatto che dietro Paris si sono piazzati 4 svizzeri: Odermatt, Rogentin (a 63 centesimi), von Allmen (a 83) e Monney (a 89), di fatto tutti coloro che hanno monopolizzato la stagione della velocità. Nessun altro atleta è riuscito a contenere il ritardo al di sotto del secondo, con Sejerstud sesto a 1”05 e Bryce Bennett un centesimo dietro.
Per gli altri italiani, gara senza gloria: Florian Schieder ha chiuso a 2″16 da Paris (18esimo piazza parziale), Christof Innerhofer a 2″43 (fuori dai primi 20).
Discesa Libera Kvitfjell: classifica dopo i primi 30 (top 10)
- 1. PARIS Dominik ITA 1’44″67
- 2. ODERMATT Marco SUI +0″32
- 3. ROGENTIN Stefan (SUI +0″63
- 4. VON ALLMEN Franjo SUI +0″83
- 5. MONNEY Alexis SUI +0″89
- 6. SEJERSTUD Adrian Smiseth + 1″05
- 7. BENNETT Bryce USA +1″06
- 8. ALLEGRE Nils FRA +1″07
- 9. BABINSKY Stefan AUT +1″11
- 10. COCHRAN-SIEGLE Ryan USA +1″22
- 18. SCHIEDER Florian ITA +2″16
- 20. INNERHOFER Christof ITA +2″43