Può sbagliare una volta, due no: Marco Odermatt decide di riprendersi tutto quello che è suo, conquistando la vittoria nel secondo supergigante di Garmisch e rinsaldando la sua leadership nella coppa di specialità. La 33esima vittoria in carriera non è stata mai in discussione in quella che è stata anche e soprattutto una domenica segnata da un duello a distanza tutto austriaco-elvetico: sul podio hanno trovato posto al Raphael Haaser e il sempre più sorprendente Franjo Von Allmen, il nome nuovo della velocità svizzera, che dopo l’exploit del sabato (nono assoluto partendo col pettorale numero 45) ha decisamente alzato l’asticella, conquistando il primo podio in Coppa del Mondo.
- Odermatt scia da maestro. Ma che bravo Von Allmen
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Odermatt scia da maestro. Ma che bravo Von Allmen
Odermatt ha pennellato le curve della Kandahar con una naturalezza disarmante. Non ha praticamente commesso errori: su 4 settori di pista, due lo hanno visto registrare il miglior tempo, e sui restanti due ha stampato il secondo e il quarto tempo assoluto. Un dominio netto, anche se Haaser ha cercato in tutti i modi di avvicinarsi al leader di Coppa del Mondo: non avesse lasciato 32 centesimi sul secondo settore, probabilmente la lotta sarebbe stata molto più serrata, tenuto conto dei tre decimi netti accusati al traguardo.
Su una pista un po’ più veloce e meno segnata rispetto a quella del giorno precedente, i pettorali bassi non hanno fatto la differenza e pertanto c’è stato modo di inserirsi anche per chi è sceso dopo i primi 15. È il caso di Von Allmen, un ragazzo che a 22 anni e mezzo ha capito come si può competere al meglio con i big della disciplina: velocissimo nei tratti di scorrimento, ha praticamente fatto segnare gli stessi tempi di Haaser, pagando un paio di decimi di troppo nella parte più tecnica.
Ha avuto però la bravura di spedire fuori dal podio Vincent Kriechmayr, che ha chiuso a 64 centesimi da Odermatt, perdendo punti preziosi nella coppa di specialità. In top ten gli svizzeri portano anche Arnaud Boisset, segno che le nuove generazioni non vogliono essere da meno del loro leader.
L’Italia non s’è desta: Casse limita i danni, ma niente top ten
La Kandahar s’è rivelata infausta per i colori azzurri. Il migliore è stato Mattia Casse, appena fuori la top ten di giornata, ma oltre un secondo da Odermatt. Peggio hanno fatto Dominik Paris (1”33 e mai in feeling con la pista: nemmeno la neve più compatta e ghiacciata lo hanno aiutato a fare il tempo) e Guglielmo Bosca, che dopo il clamoroso secondo posto ottenuto sabato ha commesso qualche sbavatura di troppo, arrivando appena dietro a Paris.
Una domenica da dimenticare, e per la rivincita bisognerà attendere ben tre settimane: cancellate le gare di Chamonix del prossimo week-end, la velocità tornerà protagonista a Kvitfjell il 17-18 febbraio con una discesa e un supergigante.