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Scommesse, terapeuta Fagioli rivela chi può salvarlo e perché sceglieva siti illegali

Al Corriere dello sport parla Paolo Jarre, il medico che ha in cura il centrocampista della Juventus affetto da ludopatia: il ruolo della Juventus

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Alle parole di tutti, da Allegri ai dirigenti della Juventus, sono seguiti i fatti: il club bianconero non ha abbandonato Fagioli nel momento più difficile della sua carriera. Manca solo la firma che arriverà probabilmente proprio in questi giorni per ufficializzare l’accordo per il rinnovo fino al 2028, due anni oltre la scadenza del precedente contratto fissata a giugno 2026.

La Juve rinnova contratto Fagioli e gli aumenta lo stipendio

Non solo: Fagioli riceverà anche un consistente aumento di stipendio. La maniera più concreta per far capire al giocatore coinvolto nel caso scommesse che la società intende ancora puntare su di lui e che lo aspetterà alla fine della squalifica di sette mesi patteggiata con la Figc.

Lo specialista spiega cosa può salvare Fagioli

Una mossa che trova il pieno consenso di Paolo Jarre, lo specialista che cura la dipendenza dal gioco d’azzardo del centrocampista. Spiega Jarre al Corriere dello Sport, spiegando: “Nicolò sa che in questo momento non è solo, sa che la Juventus non lo abbandona. È un investimento in fiducia. È dare una prospettiva stabile alla sua carriera e direi alla sua vita, dando contenuto a quel vuoto interiore che Nicolò sentirà per i prossimi 7 mesi. Sapere che c’è qualcuno che non solo lo aspetta, ma che crede ancora in lui, può davvero salvarlo”.

Per Jarre ci sono almeno 40 giocatori di Serie A coinvolti

Poi Jarre si sbilancia e dice: «Il problema del gioco d’azzardo riguarda dall’1 al 3% della popolazione. In Serie A ci sono circa 500 calciatori, quindi coinvolgerebbe dai 5 ai 15 atleti. Siccome poi sono maschi, giovani, con tanti soldi, tanto tempo libero e in media hanno un basso livello d’istruzione, quell’1-3% va moltiplicato almeno per 3. Per me il problema riguarda almeno 40 calciatori di A» .

«Si sentono invincibili. Hanno una quantità di soldi enormemente superiore rispetto a quello che serve loro. Un medico dopo 30 anni di lavoro guadagna 4.500 euro al mese, loro 100 mila a inizio carriera. I soldi per questi ragazzi sono come delle fiches, in tasca è come se avessero denaro del Monopoli».

Il terapeuta rivela perché preferiscono i siti illegali

Lo psicoterapeuta rivela: «Una puntata al gioco d’azzardo attiva nel cervello l’equivalente di una sostanza psicoattiva, è quasi una droga. Dà le stesse sensazioni di un gol, di un assist, di un rigore decisivo. Perché preferiscono i siti illegali? Perché quelli legali non garantiscono la stessa “dose” di dopamina. E poi non garantiscono in toto l’anonimato, hanno limiti di vincite che i calciatori ritengono irrisori e non concedono nella fase iniziale i crediti che danno le piattaforme illegali».

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