Mai più “casi Tonali”. Il Newcastle è rimasto scosso dalle disavventure umane e giudiziarie del fiore all’occhiello della sua ultima campagna acquisti, ma soprattutto è preoccupato per possibili nuovi guai. Del resto, tutti si sono messi nei panni di Tonali, affetto da ludopatia, ma pochi in quelli del club che aveva investito ottanta milioni sul centrocampista del Milan, incappato poi a distanza di poche settimane in una squalifica, patteggiata con la Procura FIGC, di dieci mesi. Un bello smacco, anche per un club dalle illimitate risorse finanziarie come quello inglese, che ha alle spalle il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Newcastle che ha cambiato le sue linee guida su scommesse e giochi. Lo riporta The Athletic.
- Il Newcastle ha provato fino all'ultimo a ritardare stop Tonali
- Incontri sul gioco e le sue insidie: la mossa dopo il caso Tonali
- Le rigide norme inglesi sui rapporti tra calciatori e scommesse
Il Newcastle ha provato fino all’ultimo a ritardare stop Tonali
Fino all’ultimo Howe, tecnico dei Magpies, ha sperato di avere a disposizione Tonali anche per la prossima sfida sul campo del Wolverhampton, o comunque fino a quando al club non fosse stata recapitata comunicazione formale della squalifica da parte delle istituzioni sportive. Solo quando è arrivata la notifica da parte della FIFA, l’allenatore e il club si sono arresi. Tonali tornerà a disposizione soltanto il 27 agosto 2024. E nel frattempo dovrà seguire un programma di recupero. Non solo lui, però: anche i compagni dovranno effettuare degli incontri.
Incontri sul gioco e le sue insidie: la mossa dopo il caso Tonali
Già, perché in seguito al “caso Tonali” il club bianconero ha varato regole più stringenti. Come si legge su The Athletic, “il Newcastle condurrà incontri per ricordare a tutti i suoi giocatori le potenziali insidie del gioco d’azzardo. Ciò includerà la prima squadra, con il divieto ai calciatori professionisti di scommettere su qualsiasi piattaforma, a qualsiasi livello”. Insomma, la volontà è quella di evitare qualsiasi possibile forma di “effetto emulazione”.
Le rigide norme inglesi sui rapporti tra calciatori e scommesse
In Inghilterra, del resto, norme molto severe regolano i rapporti tra calciatori professionisti e mondo del betting. Nel 2020 proprio un calciatore attualmente in forza al Newcastle, Kieran Trippier, nel giro della Nazionale, è stato squalificato per dieci settimane e multato di 70mila sterline per aver confidato a conoscenti del suo imminente trasferimento dal Tottenham all’Atletico Madrid: queste persone, infatti, avrebbero potuto eseguire puntate specifiche sull’affare di mercato. Insomma, tutta un’altra legislazione rispetto all’Italia.