Giunti al giro di boa del primo terzo di campionato, in Serie C iniziano a venir fuori le squadre che hanno costruito gli organici migliori nel corso della sessione estiva di mercato. Sembra corsa a tre nel gruppo A e nel girone C, mentre nel raggruppamento centrale Pescara, Cesena e Perugia inseguono la sorpresa Torres, ancora in testa alla classifica. Al Sud, è dominio campano, con Juve Stabia, Benevento e Avellino che dettano il ritmo, rispettando un ruolino di marcia davvero importante.
- Juve Stabia capolista: le Vespe di Pagliuca non sono più una sorpresa
- Benevento spietato, tra pragmatismo e cose da migliorare
- L'Avellino con Pazienza: il cambio di marcia e la prima delusione
Juve Stabia capolista: le Vespe di Pagliuca non sono più una sorpresa
È una marcia che non conosce sosta quella della Juve Stabia di Guido Pagliuca, al comando del girone C con 27 punti all’attivo. Una sola sconfitta incassata nelle prime 12 giornate di campionato, otto vittorie e tre pareggi che consentono alle Vespe di essere in vetta a +2 sul Benevento di Matteo Andreoletti e a +4 sull’Avellino di Michele Pazienza.
Una difesa granitica, una precisa identità di gioco e idee chiare, senza particolari pressioni. La compagine di Castellammare non può più essere considerata una semplice sorpresa. La porta della squadra gialloblù è sempre rimasta inviolata nelle gare casalinghe finora disputate, ad eccezione del match di Coppa Italia con il Potenza, mentre sono appena cinque le occasioni in cui Thiam si è dovuto piegare agli attacchi avversari.
Grandi meriti al tandem Pagliuca-Lovisa: l’allenatore toscano, dopo la parentesi sulla panchina del Siena, è riuscito ad assemblare nel migliore dei modi la rosa costruita dal giovane dirigente ex Pordenone. Non si tratta certo di una corazzata, ma l’area tecnica stabiese non ha sbagliato la spina dorsale dell’undici titolare, portando all’ombra del “Menti” calciatori come Thiam, Bellich, Leone e Candellone.
Il portiere senegalese è uno dei segreti di questo straordinario avvio, come testimoniano i tre rigori parati in campionato e la sicurezza trasmessa all’intero reparto a suon di prestazioni superlative. Stagione del riscatto anche per lui, spesso in difficoltà a Foggia lo scorso anno. Il difensore ex Vicenza, invece, è approdato nel girone C con rinnovato entusiasmo, consapevole di poter guidare una retroguardia composta da giocatori di categoria. Centrale con il vizio del gol: tre le marcature messe a referto.
Si fa presto ad arrivare alle qualità di Giuseppe Leone, regista classe 2001 cresciuto nelle giovanili della Juventus, allenandosi persino con Cristiano Ronaldo alla Continassa. Pagliuca lo conosce alla perfezione, avendolo gestito anche a Siena nella passata stagione, valorizzandolo e permettendogli di scendere in campo con continuità. Geometrie, cervello ed assist per Candellone, Piscopo e Romeo, che stanno trovando la via del gol con estremo cinismo. Sette reti realizzate tra le mura amiche, nove in trasferta. Domani, l’impegno con la Turris al “Liguori”, in occasione del secondo turno di Coppa Italia.
Per il club guidato dal presidente Langella, che non ha investito un budget paragonabile a quelli di Benevento ed Avellino, la prova del 9 sarà a gennaio, quando si aprirà una nuova sessione di mercato. Se la classifica dovesse rimanere questa, molto dipenderà dalle intenzioni della proprietà, non pronta ad un campionato di vertice.
Benevento spietato, tra pragmatismo e cose da migliorare
Dopo aver metabolizzato la seconda retrocessione negli ultimi tre anni, il Benevento di Andreoletti si sta gradualmente calando nella realtà della Lega Pro, esaltando il valore dei singoli a disposizione e la solidità di un gruppo che ha conquistato l’undicesimo risultato utile consecutivo. La Strega, infatti, ha perso soltanto all’esordio con la Turris di Bruno Caneo, sul sintetico del “Liguori” di Torre del Greco. Da lì, una striscia positiva importantissima, figlia di sette successi e quattro pareggi.
Ben cinque vittorie di misura, con la giocata individuale che ha risolto in più di una circostanza i problemi offensivi dell’ex trainer della Pro Sesto. Il gioco stenta a decollare, ma i risultati continuano ad arrivare. A due lunghezze dalla capolista Juve Stabia, i sanniti non hanno nessuna intenzione di fermarsi, consapevoli di avere un organico di lusso per la categoria, con particolare riferimento all’undici titolare. 13 reti segnate e 8 subite, 25 punti all’attivo e un secondo posto che rende credibile il lavoro dello staff tecnico.
Tanta la concorrenza, ma l’unica a poter tenere testa sul lungo periodo sembra essere l’Avellino di Michele Pazienza, con cui è previsto lo scontro diretto il prossimo 10 dicembre al “Vigorito”. Fino ad allora, vietato sbagliare, considerando il passo delle dirette concorrenti.
L’Avellino con Pazienza: il cambio di marcia e la prima delusione
Messi alle spalle i primi due turni di campionato, caratterizzati dalla discutibile gestione tecnica di Massimo Rastelli, l’Avellino è ripartito con Michele Pazienza in panchina, collezionando 23 punti in dieci partite, 16 dei quali nelle ultime sei apparizioni. I Lupi, tra coppa e campionato, sono reduci da sei vittorie e un pareggio, arrivato proprio sabato scorso contro la Virtus Francavilla di Alberto Villa, che ha frenato la corsa di Ghidotti e compagni.
Un segno X che ha parzialmente spento anche l’entusiasmo che si era acceso nel post gara di Catania, quando circa 2.000 supporters biancoverdi avevano atteso la squadra di Pazienza dinanzi allo “Stadio Partenio-Lombardi”. Nulla è perduto, con 26 giornate ancora tutte da giocare. Nel tardo pomeriggio di domani, intanto, l’opportunità di testare la condizione di alcuni calciatori in Coppa Italia contro il Foggia di Mirko Cudini. La vincente sfiderà una fra Turris e Juve Stabia il prossimo 29 novembre.
In campionato, sette successi, due pareggi e tre ko con Latina, Juve Stabia e Messina, ma solo uno di questi è ascrivibile all’era Pazienza. 17 gol fatti e 4 reti incassate con l’ex mediano di Napoli e Juve al timone. All’orizzonte, il test con il neopromosso Brindisi, mai vittorioso al “Fanuzzi”. Gli irpini saranno orfani degli infortunati Cionek, Rigione, Benedetti e Tito, oltre allo squalificato Cancellotti.
Difesa da reinventare e una squadra che sta superando ogni tipo di difficoltà, anche grazie all’apporto di un pubblico che ha sempre riempito il “Partenio-Lombardi”, portando nelle casse della famiglia D’Agostino circa 300.000 euro. Più di 7, invece, i milioni di euro investiti dal direttore Giorgio Perinetti per comporre una rosa da Serie B.
Il mese di novembre potrebbe aprire nuovi scenari o confermare quanto visto in questo primo scorcio della regular season 2023-24. In attesa del mercato di gennaio.