All’indomani della terza giornata del campionato di Serie C, ci sono solo Padova, Renate e Virtus Entella in vetta alle rispettive classifiche con nove punti all’attivo. Iniziano a carburare Catania e Benevento, mentre risultano bocciate Avellino e SPAL. Partenza a rilento per le squadre B, con l’Atalanta U23 che sta provando a limitare i danni, la Juventus Next Gen di Montero ancora troppo fragile in difesa e il Milan Futuro che sta pagando lo scotto dell’impatto con la categoria. Riflettori puntati anche sui singoli, con Volpicelli e Venturi che stanno trascinando rispettivamente Picerno e Gubbio, tra gol e parate.
- I Top della terza giornata di Serie C
- I Flop della terza giornata di Serie C
- Piero Braglia, la "bestia" tradita
I Top della terza giornata di Serie C
Il Padova di Andreoletti vola
Nei tre gironi di Lega Pro, è il Padova di Matteo Andreoletti l’unica big ad essere in testa alla classifica a punteggio pieno dopo le prime tre giornate della stagione regolare. Archiviata la sfortunata parentesi di Benevento, condizionata da una scarsa conoscenza del raggruppamento centro-meridionale e dall’anno di transizione vissuto dal club di Oreste Vigorito, l’ex tecnico della Pro Sesto è subito riuscito a trasmettere le sue idee al gruppo biancoscudato, guidato dalle qualità di calciatori del calibro di Bortolussi e Liguori. Nove gol fatti e una sola rete subita per i veneti, che hanno superato in questo avvio Trento, Caldiero Terme e i vicentini dell’Arzignano Valchiampo, in una straregionale molto particolare. “Non abbiamo fatto nulla”, ha ribadito Andreoletti al termine degli ultimi 90 minuti. Ma nel profondo, è consapevole di quanto possa essere importante questo campionato per la sua carriera da allenatore.
La Virtus Entella di Fabio Gallo, tutta un’altra storia
Continua a macinare punti e vittorie la squadra allenata da Fabio Gallo, reduce da un campionato al di sotto delle aspettative e partita con ben altre intenzioni all’alba dell’annata 2024/25. Nonostante la concorrenza agguerrita di formazioni come Ascoli, Ternana e SPAL, la Virtus Entella si sta dimostrando una compagine tanto attrezzata quanto cinica: a testimoniarlo, i successi di misura contro Milan Futuro, Rimini ed Ascoli, con i liguri che sono stati i primi ad infliggere una sconfitta tra i professionisti all’U23 rossonera. Formazione di categoria, grande organizzazione e la sorpresa Bernat Guiu, attaccante spagnolo classe 2000 prelevato dalla Pergolettese.
Emilio Volpicelli, “super-sub” del Picerno di Tomei
Tre gol in campionato e un impatto incredibile con la realtà Picerno. Emilio Volpicelli, ex fantasista della Salernitana arrivato in Basilicata per rilanciarsi e trovare la continuità dei tempi migliori, si è già ritagliato un ruolo significativo nell’undici di Francesco Tomei, allenatore chiamato ad oscurare lo scetticismo che ha accompagnato la pre-season e a dimenticare l’esperienza negativa di Monopoli. La doppietta rifilata all’Avellino all’esordio, da subentrante, e la rete di Trapani rappresentano il preludio di un’annata di lusso per il ragazzo classe ’92, ormai nel pieno della sua maturità calcistica. Elemento esperto, capace di affiancare i giovani talenti della Leonessa lucana, si è distinto anche contro la Casertana di Iori, pur senza timbrare il cartellino per la terza volta consecutiva. L’ambiente giusto al momento giusto, dal primo minuto o a gara in corso.
Giacomo Venturi, la porta del Gubbio è al sicuro
Due gol fatti e zero subiti. Questo è lo score del Gubbio di Roberto Taurino in questo inizio di campionato, caratterizzato dalla straordinaria compattezza del reparto difensivo degli umbri, che hanno costruito una spina dorsale formata da Venturi, Rocchi, Proietti e Tommasini. E come è solito ripetere Pantaleo Corvino in ogni sessione di mercato, “nella vita puoi anche sbagliare la moglie, ma non il portiere e l’attaccante”. E di sicuro, l’area tecnica eugubina non ha sbagliato la scelta dell’estremo difensore. Reduce da un’ottima annata a difesa dei pali della Casertana, il 32enne di Faenza si sta confermando un giocatore più che affidabile, tenendo alta l’asticella delle prestazioni e ripetendo quanto fatto ai tempi della Reggiana, poi promossa in B. Contro la Ternana, nell’ultimo weekend, la parata più bella l’ha persino effettuata su un suo compagno di squadra, dopo un contrasto aereo tra Donnarumma e Stramaccioni. Scatto felino e deviazione a due mani in calcio d’angolo. Porta inviolata, ancora una volta.
Silvio Baldini, l’uomo prima dell’allenatore: Pescara sogna
“Sono qui per incidere, non per fare folklore”. Basterebbero queste poche semplici parole per descrivere il personaggio e la personalità di Silvio Baldini, ricordato dai più per il famoso calcio nel fondoschiena a Mimmo Di Carlo, tra le panchine del “Tardini” di Parma, ma troppe volte dimenticato per un carattere fuori dagli schemi e per interviste destinate a lasciare un segno nella storia recente del calcio nostrano, come quella rilasciata dopo un Palermo-Triestina del 2022, nell’anno della promozione dei rosanero: “Io sono innamorato del percorso che la vita mi ha regalato. La cosa più importante, anche se sembra banale, sono le emozioni che provo quando penso alla mia famiglia, ai miei genitori… A mio padre che non c’è più. È grazie a lui se posso ancora coltivare dei sogni”. Sentimento, calcio popolare e un pizzico di inconsapevole retorica, che resta lì a fare da sfondo ad avventure dalla natura mistica. Il campo, intanto, dice due vittorie e un pareggio, secondo posto e sette punti all’attivo alle spalle dell’Entella.
Luciano Foschi, dal miracolo Lecco alla sorpresa Renate
Luciano Foschi, l’uomo della Serie C. Dopo aver trascinato il Lecco in cadetteria, vincendo la finale playoff con il Foggia nel 2023, il trainer di Albano Laziale si sta rilanciando alla guida del Renate, squadra che vanta un’età media di 24,9 anni. Un mix di giovani ed esperti, che ha trovato immediatamente una propria identità, vincendo con un secco 1-0 tutte le partite finora disputate nel girone A di Lega Pro. Un segnale chiaro al campionato e alla società, per una realtà che non ha intenzione di smettere di sognare, pur essendo consapevole di obiettivi, valori ed ambizioni. Nessun volo pindarico, come direbbe il buon Eziolino Capuano, ma tanta sostanza al servizio dell’organico nerazzurro, tra solidità e pragmatismo.
I Flop della terza giornata di Serie C
L’Avellino non ingrana, Lupi in zona playout
Ancora troppo poco. L’Avellino di Michele Pazienza fatica ad ingranare la marcia giusta e resta ancorato agli ultimi posti della graduatoria del girone C, con soli due punti conquistati nelle prime tre apparizioni stagionali e non sfruttando il doppio turno al “Partenio-Lombardi”. Lo 0-0 con l’Audace Cerignola è la fotografia di uno “start” che avrebbe dovuto vedere gli irpini protagonisti, ma sta facendo emergere lacune tecnico-tattiche e un malcontento difficile da controllare. Aperta e feroce la contestazione della Curva Sud, contro Pazienza e Perinetti, in attesa della trasferta di Cava de’ Tirreni e di recuperare pedine come Chicco Patierno e Alessio Tribuzzi. Un altro passo falso non verrebbe perdonato, da proprietà e tifoseria.
Triestina flop e senza direttore sportivo
Triestina nel caos. Gli alabardati non potevano iniziare peggio questo campionato, dopo aver fallito l’appuntamento con la B nella passata stagione, incassando un’amara eliminazione contro il Benevento di Auteri. Dopo un mercato ricco di contraddizioni, che ha visto partire anche elementi di spicco quali Facundo Lescano (direzione Trapani), la proprietà biancorossa ha deciso di sollevare dall’incarico il ds Morris Donati, così da eliminare qualsiasi tipo di alibi e caricare di responsabilità giocatori e mister Santoni, anch’egli a rischio esonero. I fischi della Curva Furlan dicono molto, forse tutto. Prima sconfitta al “Rocco” contro il Caldiero Terme, la seconda contro una neopromossa. Non può bastare per una piazza così.
Megelaitis non gira, il Rimini perde la bussola
Se non gira Linas Megelaitis, non funziona il Rimini. Il lituano, motore e cervello dell’undici romagnolo, sta manifestando più di qualche noia in questo avvio e la squadra non può che pagarne dazio. Contro il Pescara di Silvio Baldini, prestazione incolore e poche idee, complice una marcatura a uomo che ne ha oscurato le giocate. Classe ’98, è uno dei veterani della categoria, dopo aver vissuto parentesi importanti a Lecce, prima, e a Gubbio, poi. Ci si aspetta di più, altrimenti si resta in fondo alla classifica.
Sarr oscurato, il Foggia crolla nel derby col Monopoli
Arrivato nella sessione estiva di mercato, in prestito dall’Inter di Beppe Marotta, Amadou Sarr resta uno dei profili più interessanti della Serie C, per talento e fattore anagrafico. Il senegalese, però, è crollato insieme al resto del Foggia di Brambilla contro il Monopoli, nel derby pugliese perso 4-1 dai satanelli allo “Zaccheria”. L’attaccante classe 2004 ha sofferto la fisicità dei difensori biancoverdi e non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto, vanificando in alcune occasioni le sortite offensive dei padroni di casa. Si cresce anche così, dagli errori.
SPAL, che delusione. Dossena già a rischio
Quando una squadra attinge dal mercato degli svincolati in maniera così importante, non è mai un buon segno. Seguendo le orme della Roma di De Rossi, che ha deciso in extremis un cambio modulo e ha pescato a sessione chiusa Hermoso ed Hummels, la compagine di Andrea Dossena ha pescato jolly come Omar El Kaddouri e Soufiane Bidaoui, in fase calante rispetto ad un passato glorioso nelle rispettive categorie. I valori ci sono, ma i punti non arrivano, nonostante un pubblico straordinario al “Mazza” di Ferrara, anche in occasione del ko interno con la Lucchese. Non basta nemmeno il “redivivo” Antenucci, autore di una doppietta alla veneranda età di 40 anni e ormai simbolo biancazzurro. L’ex esterno di Napoli, Udinese e Liverpool resta al palo e ora è ufficialmente sulla graticola, complici investimenti non indifferenti. La sfida con il Sestri Levante rischia di essere decisiva per il suo futuro.
Piero Braglia, la “bestia” tradita
“Pierino la Bestia”, come veniva definito da calciatore ai tempi del Catanzaro, è diventato un’autentica furia dopo il sorprendente ko con la Pianese, che ha letteralmente annichilito il suo Campobasso: “Non siamo scesi in campo – ha tuonato nell’immediato dopo gara –. La Pianese ha vinto meritatamente, hanno dominato. Noi abbiamo giocato proprio male, è inutile che ci giriamo attorno. Non c’è stata partita. Ad un certo punto mi sono anche vergognato di come stavamo giocando, e non mi succede spesso”. Basta questo, no? Contro la Torres, reduce da un turno di riposo grazie agli impegni dei nazionali del Milan Futuro, un test chiave per valutare il rapporto allenatore-calciatori.