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Sinner batte Djokovic e la scaramanzia del 17 grazie al "panno miracoloso". Bertolucci impazzisce: “Troppo bello”

Jannik Sinner conquista il 17esimo titolo della sua carriera battendo in finale Novak Djokovic a Shanghai: nel primo set un piccolo giallo con l’azzurro che sembra in difficoltà ma ci pensa il panno miracoloso

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Jannik Sinner non si ferma più. Il tennista azzurro conquista il 17esimo titolo della sua carriera (al diavolo la scaramanzia) battendo in finale una leggenda come Novak Djokovic. Match complicatissimo nel primo set per l’azzurro che supera anche un momento di difficoltà fisico, vince al tiebreak e poi spenge la partita nella sua direzione con un grandissimo secondo tempo.

Il giallo del primo set

In telecronaca è lo stesso Bertolucci a cercare di capire cosa sia successo nel primo set quando Sinner si rivolge al proprio angolo sostenendo di avere un problema con la testa. Lo scambio di battute non è chiaro, non si capisce quale sia di preciso il problema del tennista azzurro. Non c’è richiesta del fisioterapista, l’unica cosa che arriva al tennista azzurro è un panno, non si capisce neanche se sia freddo o caldo. Ma evidentemente la soluzione funziona visto che l’azzurro continua a giocare sempre meglio e conquista la vittoria. Una soluzione che in telecronaca loro stesso Bertolucci definisce come il “panno miracoloso”.

Le parole dopo il match con Djokovic

A fine partita come al solito Jannik Sinner non si lascia andare a troppi sorrisi o momenti di entusiasmo e le sue prime parole sono misurate come sempre: “E’ sempre una delle sfide più difficili giocare contro Djokovic, ha servito alla grande nel primo set. Ho fatto fatica a fare break ma ho combattuto fino alla fine. Ma questa è vittoria speciale visto l’avversario. Non credo che ci sia un segreto per giocare contro di lui, forse ho saputo sfruttare le poche chance che mi ha dato. E’ una leggenda del nostro sport, è sempre durissima giocare contro di lui”.

Bertolucci sempre più innamorato di Jannik

Sempre più innamorato di Jannik, Paolo Bertolucci che elogia il tennista italiano dopo la vittoria del torneo cinese: “Bello solido, conferma la sua continuità, finale la settimana scorsa e vittoria oggi. E’ così che si raccolgono punti e così che si tampona anche Vienna, dove non difenderà i punti dello scorso anno. Mette anche tanti punti in cascina visto che l’anno scorso si era fermato agli ottavi. E’ un ulteriore conferma del valore e della solidità. Djokovic ha tenuto spalla a spalla fino alla fine del primo set poi da lì è iniziata la parabola discendente del serbo che non è più riuscito a comandare e a tenere. Dall’altra parte il solido e granitico Sinner, che non ci sembra vero, è tutto troppo bello”.

E’ proprio la solidità del tennista italiano a convincere tutti e Bertolucci continua: “Niente lo smuove da quello che è il suo obiettivo, nessuna spada di Damocle sulla testa come ha lui sulla testa da diversi mesi può distrarlo. Più che dirgli bravo, non possiamo fare. E’ una gemma preziosa per tutto lo sport italiano. Tomba, Rossi e Pellegrini: questi sono i livelli a cui è arrivato. Il vantaggio è che lui sta più tempo in televisione, la sua immagine è più riconoscibile rispetto a un nuotatore o a uno sciatore”. Poi scherzando anche una critica: “Potrebbe sorridere di più, ha appena vinto e non fa un sorriso ma credo che questo dipenda anche dalla vicenda doping”.

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