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Sinner, Djokovic costretto a fare un’ammissione: Zverev ha già dimenticato Melbourne ma Jannik ha nuovi amici

Il serbo stavolta sposta il tiro: ammette l’innocenza di Sinner ma lancia un attacco “indiretto” a Berrettini. Zverev parla di situazione strana. Ma il numero 1 al mondo incassa la solidarietà di Ruud, Gasquet e Draper

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il mondo del tennis spaccato a metà. L’accordo tra Sinner e Wada doveva servire, tra l’altro, a chiudere polemiche e discussioni e invece sembra aver avuto l’effetto opposto scatenando ancora di più le contrapposizioni tra i diversi punti di vista.

La strana posizione di Djokovic

Non poteva mancare sul caso di Sinner anche il commento di Djokovic che da Doha però sembra quasi costretto a fare una rivelazione: “Sinner e Swiatek sono innocenti, è stato dimostrato“. Ma il serbo veste anche i panni del sindacalista e torna sul tema della disparità di giudizio: “Sembra quasi che tu possa influenzare il risultato se sei un top player e se hai accesso ai migliori a avvocati”. Poi quello che sembra un messaggio indiretto a Berrettini ma soprattutto a Umberto Ferrara: “Sinner avrà una sospensione per tre mesi a causa di alcuni errori e della negligenza di alcuni membri del suo team che però stanno lavorando nel tour, anche questa cosa io e altri giocatori la troviamo strana”.

Poi il serbo rivela il momento all’interno del circuito: “La maggior parte dei giocatori non è soddisfatta di come si sia svolto l’intero processo e non ritengono sia giusto. Molti credono che ci siano stati favoritimi. Abbiamo visto i casi di Simona Halep, Tara Moore e altri giocatori meno conosciuti, Hanno avuto difficoltà per anni a risolvere i loro casi o sono stati sospesi a lungo. Penso che sia giunto il momento di fare davvero qualcosa, perché così non funziona”.

Zverev ha già dimenticato Melbourne

Sono passate poche settimane dalla finale degli Australian Open e dal momento di conforto che Sinner ha avuto nei confronti del collega appena sconfitto Zverev. Ma il tedesco forse ha la memoria corta e da Rio de Janeiro si lancia anche lui all’attacco: “Per me bisognerebbe decidere se la colpa è sua o no. E’ una situazione strana perché c’è stato un lungo percorso poi la Wada ha deciso di approfondire. A per me ci sono solo due opzioni. O non hai colpa e allora non ci dovrebbe essere nessuna sospensione oppure sei colpevole, si parla di steroidi e tre mesi non è nemmeno una sospensione. E’ una situazione molto strane”.

I nuovi amici di Jannik

Se le critiche che arrivano sono tante, con Wawrinka che ha deciso di iscriversi al partito di Kyrgios, Sinner può contare anche su tanti amici nel circuito. Il norvegese Casper Ruud si è espresso senza mezzi termini: “E’ un bravo ragazzo, lo conosco molto bene. E dopo quello che è successo sarà ancora il miglior giocatore del mondo”, ha detto da Gaualajara dove sta giocando i match con la UTS.

Anche il francese Gasquet ha avuto parole dolci per l’azzurro: “Jannik è un ragazzo fantastico, ha un grande personalità ed è sempre molto gentile in campo. Tornerà presto e questa è la cosa più importante”. Non è una sorpresa che nella schiera degli amici ci sia anche Jack Draper: “Jannik è un caro amico e sono sicuro che non abbia fatto nulla di intenzionale in questa vicenda. Non penso che questa sospensione sia un bene per il tennis, che il numero uno sia stato fermato da una squalifica. Ma so che tornerà presto, spero si riprenda e gli auguro il meglio”.

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