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Spalletti vuota il sacco su sospetti anti-Napoli, inchiesta Juve e maglia Pelè

Il tecnico azzurro vuol ripartire da dove aveva lasciato prima della sosta: rosa al completo contro l'Inter, stanno bene anche Kvara e Lobotka

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Un Mondiale e due mesi dopo che Napoli si vedrà alla ripresa del campionato? Una domanda per i tifosi azzurri, una speranza per tutti gli altri: se gli azzurri continueranno nella marcia tritasassi della prima parte di stagione il campionato potrebbe essere chiuso a marzo, ma se l’Inter dovesse vincere lo scontro diretto di domani sera si potrebbero riaprire i giochi. Sarà servito il richiamo di preparazione fatto in Turchia? Devono allarmare le amichevoli perse dal Napoli con Villarreal e Lilla? Spalletti è il primo a chiedere risposte. Ma parte da una certezza: ha visto la squadra carica, motivata, così come aveva chiuso il campionato prima della sosta.

Napoli, Spalletti replica ai sospetti anti-azzurri

Il tecnico azzurro traccia un bilancio positivo del ritiro: “Con la testa siamo rimasti dove avevamo lasciato, abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio 5 mesi fa, anzi da quando sono qui e in questo viaggio non ci sono stazioni, Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio un anno e mezzo fa e non ci sono fermate, non ci sono stazioni, ci fermeremo solo quando sapremo come sarà finita”.

In città c’è una paura, che si farà di tutto per far cadere il Napoli: “Per il ruolo che abbiamo non pensiamo a nessun complotto ma se in tanti e spesso tirate fuori questo discorso vuol dire che il sistema è migliorabile, in un momento in cui la credibilità deve essere la prima qualità, bisogna lavorare con attenzione, bisogna essere bravi in tutti i comportamenti per non alimentare dubbi. A noi sta giocare belle partite e tutti devono essere corretti nel parlare, nello scrivere, in tutto”. Ha destato polemiche la designazione del milanese Sozza per Inter-Napoli: “Ripeto, dobbiamo comportarci tutti meglio e pensare in maniera corretta, la polemica fa parte di un modo di pensare da eliminare”.

C’è stato però lo scandalo arbitrale con D’Onofrio e lo tsunami giudiziario della Juventus: “Ci vorrebbe tempo per analizzare tutto, dobbiamo domandarci se stiamo facendo del nostro meglio tutti per rendere il calcio più credibile ed una molla utilizzabile anche sul sociale per dare possibilità a tante persone. Ci sarà modo di approfondire questi temi, ora è meglio parlare della partita”-

Napoli, Spalletti ha recuperato anche Kvara e Lobotka

Kvara e Lobotka erano apparsi un po’ in ritardo nelle ultime amichevoli: “Si sono applicati in questo periodo correttamente ed anche nel test con la Juve Stabia hanno fatto bene, si va tranquilli ad aspettare la loro qualità in partita. Rrahmani è invece forse quello che andrà giudicato in prestazione per la delicatezza del periodo che avrà attraversato, serve la partita per trarre le conclusioni sulla sua condizione”.

Dell’Inter ha grande stima: “Ti costringono a cambiare forma in un attimo, hanno fisicità e tecnica, sanno aprire sui quinti, sanno dare profondità sulle due punte, dovremo essere bravi a mantenere equilibrio ma soprattutto il comando del gioco. Sapevamo da quando sono usciti i calendari che quella del 4 gennaio sarebbe stata una grande sfida. Si diventa grandi se si affrontano bene le grandi sfide, dobbiamo essere più forti di tutto, dallo scetticismo ai pregiudizi fino alle paure di chi ci vuole bene”

I napoletani sognano un parallelismo tra l’Argentina campione del mondo e il Napoli: “Intanto si può usare l’entusiasmo del popolo argentino, è energia pura che possiamo usare per il nostro calcio. Lo scudetto è solo la vostra ossessione, la mia è quella di vedere impazzire di gioia questa gente, ho imparato anche io a essere napoletano. Già lo ero abbastanza e questo fatto di vedere esplodere la città è quello che mi renderebbe davvero felice”.

Infine un pensiero su Pelè: “Un altro grandissimo dispiacere che abbiamo dovuto subìre in questo periodo: Messi, Maradona e Pelè sono stati calciatori che hanno lasciato un marchio indelebile anche se in epoche diverse. Voglio fare i complimenti a chi ha deciso al Santos di non ritirare la maglia su suggerimento dello stesso Pelè, era già moderno anni fa. Se una maglia si toglie non si vede più, ci sono cose che non riesco a capire”.

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