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Lo stadio Franchi e le vittime illustri della Tribuna Vip: a Galliani lanciarono le monetine

Tutte le vittime illustri della tribuna vip dello stadio Franchi: da Adriano Galliani ad Andrea Agnelli, da Pavel Nedved a Gian Piero Gasperini, da Luciano Spalletti a Carlo Ancelotti. 

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Quante vittime illustri nella tribuna vip dello stadio Franchi: dalle monetine ad Adriano Galliani ai trattamenti di favore riservati ad Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Gian Piero Gasperini, Luciano Spalletti e Carlo Ancelotti. Sono molti i casi di personaggi famosi legati al calcio – dai presidenti agli allenatori, ce n’è per tanti – oggetto di bersaglio nella tribuna dello stadio Franchi di Firenze. A scomodare i ricordi nel passato più recente è l’increscioso episodio accaduto a margine della partita di serie A Fiorentina-Inter, disputata sabato scorso e finita 3-4 per i nerazzurri, che ha messo in cronaca un pestaggio ai danni di un tifoso nerazzurro. Sorte, tuttavia, accaduta – in differenti modalità sebbene causa di altrettanta indignazione da parte dell’opinione pubblica – anche a vittime ben più illustri.

Il pestaggio in Fiorentina-Inter: aggressore individuato dalla Digos e denunciato

Quanto accaduto sugli spalti al termine di Fiorentina-Inter, con gli animi caldi seguiti all’evoluzione decisamente atipica del match che ha visto i nerazzurri imporsi al 95’, ha riportato alla mente tanti episodi che nel corso degli anni si sono verificati sulle gradinate dello stadio fiorentino. Dove la passione spesso travalica la semplice voglia di godersi una partita di calcio: la frequenza con la quale le cronache riportano di aggressioni o fatti a esse riconducibili porta inevitabilmente a pensare che il limite – spesso sottilissimo – che separa la passione dall’inciviltà o addirittura dalla delinquenza viene oltrepassato con eccessiva facilità.

In coda a una serata decisamente movimentata, con tanti episodi arbitrali capaci di surriscaldare gli animi tanto in campo quanto fuori, a fare notizia è stata soprattutto la scena che un tifoso interista ha postato sui propri canali social, nei quali si vedono diverse persone (certamente tifosi della formazione di casa) aggredire prima verbalmente, quindi anche fisicamente un sostenitore dell’Inter, presente in Tribuna Maratona (dunque un settore non riservato alla tifoseria ospite, ma nemmeno nello spazio destinato alla tifoseria organizzata viola) con la maglia bianca di Dimarco.

Censurabile l’audio della scena (alcuni gridano “buttalo di sotto”), così come l’aggressione da parte di un 56enne che è stato individuato dalla Digos e che verrà denunciato, come ha preannunciato il Questore di Firenze, Maurizio Auriemma. “Una partita di calcio non può essere il pretesto per scaricare quelle che sono le tensioni proprie all’interno dell’impianto sportivo”. Anche il sindaco Dario Nardella ha condannato l’episodio, ribadendo che “la violenza dentro e fuori gli stadi non ha colore politico o sportivo”.

Stadio Franchi, nervi tesi in tribuna: Commisso e le scuse che non arriveranno

Quanto accaduto in Curva Maratona ha in parte spostando l’attenzione da quanto stava accadendo simultaneamente in Tribuna Vip, dove al triplice fischio sono volate parole grosse tra i dirigenti delle due formazioni. In particolar modo sono stati Joe Barone (direttore generale della Fiorentina) e Beppe Marotta i due protagonisti di una discussione piuttosto accesa e animata che ha necessitato di un intervento da parte di alcuni presenti, pur di far tornare la calma ed evitare guai peggiori.

L’Inter ha poi accusato il patron della Viola, l’italoamericano Rocco Commisso, di aver tentato di abbattere la porta dello spogliatoio nerazzurro prendendola a calci, versione prontamente smentita dal club fiorentino (Commisso ha affermato di aver sbattuto violentemente una porta che non era quella dello spogliatoio della squadra ospite e di essere poi entrato nello stanzone della Fiorentina, tesi peraltro confermata dai commissari di campo della Lega).

I precedenti: nel 2013 Galliani bersagliato con le monetine

Che però il “Franchi” continui ad essere un campo piuttosto “caldo” è fin troppo evidente, scorrendo anche il lungo elenco di episodi che in qualche modo hanno portato l’impianto fiorentino a far parlare di sé per questioni che poco o nulla hanno a che vedere con il calcio. Vero è che il tifoso viola è storicamente molto passionale, e i toscani sono di per sé persone che prendono fuoco abbastanza facilmente.

Tante volte però si è superato il limite, come ben ricordano Adriano Galliani e suo figlio Gianluca, che nel 2013 furono costretti ad abbandonare la Tribuna Vip sotto scorta dopo che erano state lanciate al loro indirizzo alcune monetine da parti di pseudo tifosi (una colpì Galliani senior alla testa, un’altra ferì una guardia del corpo). La gara finì 2-2: la direzione dell’arbitro Paolo Tagliavento fu assai negativa, con un rosso mostrato a Tomovic che fece imbufalire il “Franchi” nel primo tempo e due rigori assai generosi poi assegnati ai padroni di casa nella ripresa su Ljajic e Cuadrado, quasi a voler “ricompensare” quel torto.

La rivalità con la Juventus e i battibecchi con gli allenatori

Le partite con la Juventus sono da sempre le più attese dal popolo fiorentino, complice la grande rivalità che c’è tra i due club (la Viola peraltro è gemellata col Torino). Il 24 aprile 2016 Pavel Nedved e Andrea Agnelli furono costretti ad abbandonare il loro posto in Tribuna Vip prima ancora della fine del primo tempo perché bersagliati di insulti e minacce di aggressione dopo che sempre l’arbitro Tagliavento annullò una rete a Bernardeschi (all’epoca ancora in maglia viola) che le immagini dimostrarono essere regolare (il Var ancora non c’era…) e non concesse un rigore per una trattenuta di Rugani ai danni di Alonso.

Firenze però è nota anche per certi botta e risposta tra gli allenatori avversari e i tifosi che prendono posto sopra le panchine: Gian Piero Gasperini e Luciano Spalletti sono stati solo gli ultimi della lista a vedersi “costretti” prima a difendersi, quindi a provare a rispondere agli insulti provenienti dagli spalti. Anche Carlo Ancelotti, quando era alla guida del Napoli, si lamentò in conferenza stampa del trattamento riservato da pseudo tifosi presenti sopra la sua postazione. Firenze è una città meravigliosa, ma forse al “Franchi” è giunta l’ora di calmare gli animi, indipendentemente da quel che accade in campo.

Lo stadio Franchi e le vittime illustri della Tribuna Vip: a Galliani lanciarono le monetine Fonte: Getty Images

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