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Superbike, "l'alieno" Razgatlioglu e la BMW fanno la storia: al primo anno assieme è subito mondiale

Toprak Razgatlioglu chiude secondo dietro Bulega in gara 1 a Jerez e conquista il secondo mondiale, il primo in sella alla BMW. "Mi davano per finito, guardate che spettacolo...".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La prima volta della BMW è anche la seconda di Toprak Razgatlioglu, che dopo due anni di dominio Ducati torna a conquistare il titolo mondiale in Superbike. Un trionfo sospirato e desiderato come pochi, arrivato al termine del round 1 di Jerez de la Frontera, dove al pilota turco sarebbe bastato un piazzamento sul podio per archiviare la pratica e inaugurare i festeggiamenti.

E sul podio Toprak c’è salito, chiudendo alle spalle di un indomito Nicolò Bulega al quale va dato il merito di aver tenuto aperto il discorso iridato fino all’ultimo week-end di gara, cosa che negli ultimi anni è accaduta decisamente poche volte.

Che rivincita per Toprak: “Dicevano che ero finito…”

Bravo Bulega a crederci fino alla fine, ma bravissimo Razgatlioglu a portare una moto praticamente sperimentale a conquistare il titolo. Perché il passaggio in BMW a inizio stagione aveva fatto parecchio rumore, ma s’è rivelata essere una scelta lungimirante e vincente. “Ricordo bene in quanti, lo scorso inverno, dicevano che andare in BMW significava accettare l’idea che la mia carriera fosse entrata ormai nella sua parte conclusiva, ha commentato il turco appena dopo essere sceso dalla moto in parco chiuso.

“Tante persone hanno pensato che stessi facendo una scelta scellerata, magari solo per soldi, e invece nemmeno un anno dopo eccomi qua a festeggiare il mio secondo titolo mondiale, nonché il primo per BMW. Che ha dimostrato di essere una moto vincente, compiendo notevoli passi avanti nel corso della stagione. Ci meritiamo tutto questo, lo merita che ha creduto in me e chi ha scommesso su questa accoppiata. Sono felicissimo e non vedo l’ora di andare a festeggiare, poi penseremo con calma al futuro”.

Una stagione strepitosa: 25 podi su 28 gare disputate

Chiedere di più a Toprak era oggettivamente impossibile, al netto del coraggio avuto l’anno passato di traslocare in BMW. Col quale vanta un altro anno di contratto, che non vede l’ora di onorare puntando anche al bis iridato. L’annata 2024 l’ha visto dominare praticamente dall’inizio alla fine, al netto di qualche concessione “extra” (così si vocifera negli ambiente SBK) che avrebbero consentito alla M1000 RR di progredire meglio e più in fretta rispetto alle rivali.

Razgatlioglu è stato bravissimo a mettere pressione alle Ducati, su tutti ad Alvaro Bautista, che dopo aver ceduto a Montmelò in quello che per lui era davvero il gran premio di casa (in tutti i sensi) ha capito che confermarsi per la terza volta sul trono iridato si sarebbe rivelata un’impresa davvero ardua. Il turco ha vinto poi anche ad Assen e da quel momento non s’è più fermato, vincendo ben 4 appuntamenti consecutivi (Misano, Donington, Most e Portimao) dove ha collezionato entrambe le race e pure la Superpole.

Nicolò Bulega, l’unico vero rivale

Un dominio quasi imbarazzante interrotto solo a Magny-Cours, dove però a toglierlo dalla mischia è stata una caduta con annesso infortunio, tale da costringerlo a saltare l’appuntamento italiano di Cremona.

Con Bulega avvicinatosi pericolosamente in classifica a soli 13 punti di ritardo e la pressione de non vedere tutto buttato all’aria, ad Aragon con tre secondi posti (sia nelle race che nella Superpole) Razgatlioglu ha rimesso un po’ tutto in ordine, fino a conquistare il titolo nel primo appuntamento dell’ultimo week-end a Jerez, contando 41 punti di vantaggio su Bulega quando ne restano appena 37 da assegnare. Il turco ha conquistato complessivamente 17 vittorie tra race e Superpole, più 8 podi sulle 28 gare che ha disputato: più di così, difficile fare.

Festeggiamenti esagerati: Toprak diventa “alieno”

Anche i festeggiamenti a fine gara sono stati piuttosto “esagerati”: Razgatlioglu è entrato in una navicella spaziale dalla quale è uscito con una tuta nuova di zecca, tutta colorata d’oro (casco incluso). E al parco chiuso ha indossato una maschera da alieno, quasi a voler ribadire che soltanto un extraterrestre avrebbe potuto fare quello che hanno fatto lui e BMW in questa stagione.

Ducati si consola con il terzo titolo costruttori

Ducati invece si “consola” con il titolo costruttori, il terzo consecutivo per la casa di Borgo Panigale. E un Bulega pronto a riprovarci nella prossima stagione. “Complimenti a Toprak per tutto quello che ha fatto, s’è dimostrato davvero fortissimo. Io sono contento di aver vinto questo terzultimo round stagionale e di tutto quello che ho saputo fare, ma è chiaro che la testa corre già al 2025”.

Stessa cosa in Yamaha, con Andrea Locatelli che ha chiuso terzo mettendo nel mirino il sesto posto assoluto in classifica. Giornata no per Danilo Petrucci, costretto al ritiro da una caduta al primo giro (12esimo Andrea Iannone, pronto a tornare in MotoGP in Malesia e a Valencia per sostituire Di Giannantonio).

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