Nel moto-day italiano c’è spazio anche e soprattutto per l’impresa di Danilo Petrucci, primo pilota nella storia capace di vincere in carriera nella Superbike, in MotoGP, alla Dakar e nel MotoAmerica. Mancava giusto la Superbike all’incredibile “collezione” del campione ternano, che si è tolto la soddisfazione di vincere davanti ai tifosi di casa. Suo l’acuto vincente in Gara-1 dell’Acerbis Italian Round a Cremona. Una vittoria celebrata con la giusta, incontenibile soddisfazione.
- Superbike, Petrucci trionfa in Gara-1 in Italia
- Secondo posto per Bulega: Razgatlioglu più vicino
- La gioia di Danilo: "Prima volta, come al Mugello"
Superbike, Petrucci trionfa in Gara-1 in Italia
Petrucci a Cremona sta volando sin dal venerdì. Già dalle qualifiche, infatti, il portacolori del Barni Spark Racing Team ha mostrato un’ottima confidenza col circuito lombardo, facendosi apprezzare per i tempi da urlo e per la pulizia delle traiettorie. Nella prima gara cremonese, però, è dovuto scattare dalla sesta posizione a causa di una penalità, rifilata pure alla Yamaha di Gardner, per aver guidato a bassa velocità sulla linea ideale durante le FP2. Poco male. Petrucci ha spinto sin dalle prime curve e una volta guadagnata la vetta, non l’ha più mollata.
Secondo posto per Bulega: Razgatlioglu più vicino
Alle sue spalle, in seconda posizione, Nicolo Bulega (Aruba.it Racing – Ducati) che grazie al bottino di punti conquistato ha accorciato il gap nei confronti di Toprak Razgatlioglu, leader della classifica ma assente a Cremona e – forse – anche nelle prossime tappe del Mondiale Superbike. Terzo posto per Alvaro Bautista, altro esponente del team Aruba.it, mentre Andrea Iannone – che pure in gara ha fatto registrare il secondo miglior tempo dietro Bulega e davanti a Petrucci – è uscito dopo otto giri.
La gioia di Danilo: “Prima volta, come al Mugello”
Felicità nelle parole di Petrucci dopo il trionfo: “Sin da quando siamo partiti ho visto che ero messo bene. Ho detto: ‘Dai che faccio come al Mugello e anche con la Superbike vinco la mia prima gara in Italia. Però mancavano ancora venti giri e le condizioni della pista non erano semplici, un paio di volte ho rischiato di cadere. Però mi sono messo lì e ho detto: ‘Adesso vediamo cosa succede’. Sono rimasto sempre col mio passo, gestendo la gomma. Non pensavo sarebbe stato possibile vincere una gara di MotoGP, una tappa alla Dakar nel mezzo e poi un’altra gara in Superbike, che era il mio sogno. Oro sono davvero in ottima compagnia”.