Sarà ancora una volta una Supercoppa italiana in versione araba. Il calcio italiano è attratto, come tutti, dai soldi messi a disposizione dal nuovo gigante economico del mondo del pallone. Ma a Riad potrebbero arrivare anche delle sorprese spiacevoli per il calcio italiano come annuncia Maurizio Crosetti dalle pagine di Repubblica.
Riad: problema strutture
Dalle pagine di Repubblica, Maurizio Crosetti mette a nudo tutti i problemi di una Supercoppa italiana che potrebbe continuare a scatenare polemiche e soprattutto portare un po’ di disagi. Le due semifinali (Napoli-Fiorentina in programma il 18 gennaio e Inter-Lazio delle 19 gennaio) in un primo tempo si sarebbero dovute giocare giocheranno in uno stadio da 16mila posti quello dell’Al-Shabab con la finale in programma il 22 all’Università Re Saud da 25mila posti dove gioca anche l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo.
L’ultima assemblea di Lega, che si è tenuta nella giornata di oggi, però ha rimesso le cose a posto almeno parzialemente e la manifestazione si giocherà un un solo stadio così come sarà per la Supercoppa spagnola, in programma sempre a Riad.
Mancano Juventus e Milan
La Lega non si può tirare indietro, il contratto con gli arabi è firmato da tempo e i 7 milioni di euro in palio per la squadra vincitrice fanno gola alle nostre squadre ma un certo malcontento, manifestato in più occasioni soprattutto dal Napoli e dal presidente De Laurentiis. Ma anche nel paese arabo non è che l’entusiasmo sia proprio alle stelle. La prima edizione della “Supercoppa a 4” è infatti monca di due delle squadre più amate, Milan e Juventus, e per questo motivo la vendita dei biglietti starebbe procedendo molto a rilento per un pubblico che ormai vuole vedere i campo solo i migliori giocatori al mondo. E a quanto pare la presenza di Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina non è sufficiente a scatenare gli entusiasmi.
Lega: ora il problema è il Decreto Crescita
La Supercoppa rischia però di diventare argomento del passato e di preoccupazione molto presto. Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha espresso infatti timore sull’argomento Decreto Crescita: “Il governo ha mandato in parlamento lo schema di decreto legislativo che confine l’abolizione della misura dal 2024 ad oggi. Abbiamo deciso di predisporre un documento che mostri i danni di questa abolizione. Ma al momento il Decreto Crescita lo dobbiamo considerare abolito e quindi i prossimi contratti non potranno avere questo beneficio”.