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Supermarket Juventus, Giuntoli ha carta bianca: i tifosi si dividono sul web

Nella Juve tutti cedibili, anche Chiesa e Vlahovic: c'è chi comprende le esigenze del club e chi invece lo vede un esecutore delle scelte di Allegri

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Nella conferenza stampa di presentazione, Cristiano Giuntoli ha fatto il punto sulla Juventus che sta nascendo. Gli aspetti da sottolineare nelle sue parole sono sostanzialmente due: il primo è relativo al percorso virtuoso da compiere che richiede quindi inevitabilmente qualche sacrificio da compiere sull’altare dell’economia; il secondo è la razionalizzazione della rosa con un esercito di esuberi da piazzare nella maniera migliore possibile. In buona sostanza la società bianconera deve vendere. Ogni calciatore ha una sua valutazione, tutti sono trattabili, nessuno è incedibile.

Le preoccupazioni su Chiesa e Vlahovic nelle parole del neo ds

Federico Chiesa e Dusan Vlahovic. Sono loro due i calciatori di maggior valore presenti all’interno della rosa della Juventus. E questo li pone fortemente a rischio. Nelle parole di Cristiano Giuntoli è emersa la volontà del club di puntare su loro, quanto meno dal punto di vista tecnico. C’è un però che è gigante: la possibilità che arrivino offerte congrue che, nel caso, non sarebbero affatto rispedite al mittente. Da un lato ci sono gli esuberi: da piazzare altrove velocemente e possibilmente facendo cassa. Dall’altro c’è la possibilità di rimpinguare un po’ le casse, fortemente provate da anni di investimenti, non sempre sensati, e dall’assenza degli introiti della Champions League.

Da superpotenza europea a supermercato italiano

Non è una situazione, quella appena descritta, che può far piacere naturalmente ai tifosi della Juventus. Che negli anni scorsi erano stati ben abituati con nove scudetti consecutivi e una competitività che era stata raggiunta anche in Europa, con due finali poi perse ma comunque conquistate. Oggi, invece, più che a comprare bisogna pensare a vendere. Per quel che riguarda i già citati Chiesa e Vlahovic c’è da aggiungere un feeling non proprio idilliaco con l’allenatore Max Allegri. Tant’è che qualcuno si chiesto chi abbia in realtà il comando del club piemontese, se il tecnico o il nuovo Football Director fresco di nomina.

Le reazioni del tifo tra preoccupazione e rassegnazione

Chi pensava che l’avvento di Giuntoli potesse comportare l’esonero di Allegri è rimasto deluso. Uno dei commenti più quotati dai tifosi, nell’interpretazione delle dichiarazioni del direttore nei confronti del tecnico (definito il più talentuoso di tutti) è stato: “Gli ha fatto complimenti talmente grossi che sono indeciso come interpretarlo: 1. È un dinosauro ma non ho potuto cacciarlo. 2. Se non lo sostengo riempiendolo di complimenti, la squadra si ammutina in un mese. Mah“.

Da qui le perplessità di un altro tifoso: “Riassunto della presentazione di Giuntoli : 1.non abbiamo più una lira. 2.Sono tutti sul mercato soprattutto Vlahovic e Chiesa . 3. Comanda Allegri 4. Weah unico acquisto 5. Non aspettate meglio che il settimo posto“. C’è preoccupazione, quindi, per la possibile cessione dei campioni: “Giuntoli ha ripetuto parecchie volte e direi giustamente che la situazione economica non è esattamente delle migliori e si sapeva. Mi pare chiaro che uno tra Vlahovic e Chiesa andrà via(speriamo solo uno), ma dalle sue parole non mi stupirei di vederli partire entrambi“.

Com’è visto Giuntoli, tra nuovo Moggi e schiavo di Allegri

C’era curiosità anche per capire come il mondo bianconero avesse accolto il suo nuovo massimo dirigente. Il tifo juventino sull’argomento si divide, tra chi sperava in un impatto diverso e chi invece ne evidenzia una classe fino a poco fa evidentemente non così tanto apprezzata. “Semplicità, chiarezza, lucidità. Buona la prima di Giuntoli – è il commento di un supporter -. C’è consapevolezza, sia dei limiti sia degli obiettivi. È l’umiltà che ha sempre contraddistinto il DNA della Juve“. “Giuntoli a Napoli sembrava Felice Caccamo – si legge in un altro commento -. Arrivato alla Juventus ha subìto una trasformazione. Strafigo è il termine che mi viene in mente. Uno di quegli uomini eleganti all’antica che apre la portiera alle donne e profuma di dopobarba

Il web è scatenato: “Non so voi ma a me Giuntoli mi è sembrato sempre di più Luciano Moggi una conferenza di presentazione fatta tutta di “ne confermo e ne smentisco” e anche: “idee chiare, pragmatico e impeccabile dal punto di vista comunicativo. Finalmente un dirigente degno della Juventus, era ora!”. Nel mezzo, però, c’è chi lo vede come un mero esecutore dell’allegriano pensiero fino a restarne completamente deluso.

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