Non ha parlato solo della sorpresa per la decisione della Juventus di non confermarlo Tek Szczesny nella lunga intervista rilasciata su Youtube a Luca Toselli. L’ormai ex portiere polacco si è messo a nudo su tanti aspetti rivelando diversi retroscena.
Szczesny e la fascia di capitano
Sette anni alla Juventus ma il polacco non ha mai indossato la fascia di capitano: “Non so perché non mi hanno mai dato la fascia, la mia sensazione, può essere stato Allegri, sa che non gioco bene quando sono troppo carico, quando faccio un discorso alla squadra non gioco bene, ricordo la gara con l’Atalanta che finì 3-3: qualche giorno prima ci avevano tolto 15 punti, tutta la settimana ero incaz… perchè ci avevano tolto punti conquistati sul campo, feci un discorso aggressivo negli spogliatoi e in campo dopo 15′ mi son buttato la palla dentro, così ha capito che era meglio non darmi troppe responsabilità. Se mi aspettavo Gatti capitano? Mai nella vita..Lui è bravissimo come uomo e come giocatore ma serve anche esperienza. Danilo è un’altra cosa, mi sorprende che non stia giocando ma resta un capitano anche se dovesse giocar meno”
Szczesny e i discorsi di Bonucci
Szczesny continua: “Io odio parlare negli spogliatoi. Io non parlavo molto. Ero molto amico di De Ligt, lui nella preparazione della partita era molto simile a me: ci facciamo i fatti nostri, non vogliamo sentire niente. C’era invece Bonucci che era il contrario, ogni gara si caricava parlando con la squadra. Quando accadeva io e De Ligt ci guardavamo negli occhi come a dirci: “No, non ancora…”. Uno metteva le cuffie per non sentire le cose. In campo parlavo per dare indicazioni ai difensori, non per caricare la gente: la motivazione o ce l’hai dentro di dare tutto non te la può dare un’altra persona. Cosa ti posso dire io per farti dare di più? Oggi nello spogliatoio della Juve non ce ne sono tanti che caricano la squadra e per me è giusto così. Era anche la situazione che ti caricava un anno e mezzo fa, eravamo arrabbiati per quello che era successo e la gestione non ci faceva felici. Dall’esterno nessuno poteva capire la situazione”.
La parata più bella
L’ex portiere apre il baule dei ricordi: “Una delle parate più belle per me è stata quella su Nico Gonzalez contro la Fiorentina nella passata stagione. Era un momento difficile della partita, perchè eravamo in vantaggio 1-0, e comunque in un Juventus-Fiorentina…Quindi una partita sentita dai tifosi…della Fiorentina e deciderla così è stato molto bello. Nico comunque è molto molto forte, alla Juve farà bene”.
Dopo il ricordo del gol annullato a Milik con la Salernitana (“Ero già arrabbiato perché per me Bonucci non disturbava il portiere, era Sepe, io faccio il portiere lo so, figurati dopo aver visto Candreva vicino alla bandierina”) l’elogio di Buffon: “Neanche sognavo di poterci giocare contro un giorno quando ero giovane, figurati diventarne l’erede, anche quando affrontai van der Sar mi dicevo: ma cosa mi sta succedendo? Anche giocare con Henry all’Arsenal è stato un sogno, per me era Dio, ho giocato con Dio”.
Szczesny parla anche benissimo di Perin (“un grande portiere, sottovalutato”) e aggiunge: “Io il secondo portiere non saprei farlo, senza il ritmo partita gioco male. Quando vincemmo la coppa Italia non alzai neanche la coppa al cielo convinto, perché non l’avevo vinta io”. Infine un ultimo chiarimento sul suo addio al calcio: “Non poteva costringermi nessuno a giocare al Monza e a lottare per la salvezza dopo la carriera che ho fatto, per me era chiaro che quando avrei lasciato la Juve avrei lasciato il calcio, ora resto tifoso della Juve e basta. Ora torno a Torino per fare il trasloco. Ora sto guardando tutte le partite della Juve, quando giocavo non vedevo quasi mai partite, però Juve-Roma non ho visto tutti i 90’, non è stata una partita bellissima, ho resistito solo 70’. Comunque hanno fatto una grande squadra, sono rimasto un po’ sorpreso dall’addio di Chiesa, posso capire ma non me l’aspettavo”