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Tamberi scrive la finale: “Ve lo giuro”. Parole da brividi per la squadra: il discorso mancato e le scuse all’atletica

Il portabandiera descrive la gara di oggi come la più dura di sempre, ma spiega di aver voltato pagina dopo la febbre e di credere nella medaglia. Poi parole al miele per Furlani e gli altri azzurri

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Gimbo è tornato, nelle parole e nei fatti. Dopo la grande paura per i calcoli renali scoperti poco prima della partenza per Parigi 2024 e la febbre, Gianmarco Tamberi centra l’accesso alla finale del salto in alto delle Olimpiadi francesi e dopo la gara si dice pronto a combattere: “Sto meglio, sabato non sarò condizionato”. Poi le scuse e i ringraziamenti all’Italia dell’atletica e le parole al miele per Mattia Furlani: “Un fenomeno”.

Parigi 2024, Tamberi: la determinazione dopo la paura

La determinazione sta battendo la paura nel cuore di Gianmarco Tamberi. L’avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stato terribile per il portabandiera azzurro, colpito nei giorni scorsi da febbre e dolori dovuti alla comparsa di alcuni calcoli renali. Un problema che sembrava poter compromettere la partecipazione di Gimbo alle qualifiche per la gara del salto in alto, competizione in cui Tamberi deve difendere la medaglia d’oro conquistata a Tokyo 2020. Oggi, finalmente, il verdetto della pista: l’azzurro non solo è riuscito a saltare, ma ha anche ottenuto la qualificazione per la finale di sabato 10 agosto (ore 19:10).

Parigi 2024: un Tamberi diverso durante la qualifica

La gara odierna non è stata una passeggiata per Tamberi. Gimbo ha debuttato saltando 2,20 metri al primo tentativo, per poi superare i 2,24 sempre al primo salto. Successivamente, però, ha fallito i tre salti per 2,27: ciononostante, il portabandiera azzurro è riuscito a qualificarsi alla finale di sabato insieme a Stefano Sottile, anch’egli arrivato a 2,24.

Durante la gara Tamberi ha dato segni di insofferenza, probabilmente insoddisfatto della sua prestazione. Con un paio di smorfie all’atterraggio Gimbo ha dato l’impressione di lottare contro sé stesso prima ancora che con gli avversari. La sicurezza nei suoi mezzi che traspare in ogni sua gara, spesso trasformate in autentici show, era scomparsa. L’unico momento “da Gimbo”, quando è intervenuto per aiutare l’amico Barshim, l’avversario con cui ha condiviso l’oro di Tokyo, bloccato da un lieve infortunio. “Credo sia stato un crampo, anche perché poi lui 2.27 l’ha fatto al contrario di me”, ha poi spiegato Tamberi.

Parigi 2024, Tamberi e la gara più dura della sua vita

Una volta davanti ai microfoni di RaiSport, Tamberi è sembrato fiducioso quanto lucido riguardo alla sua situazione attuale. Uno stato d’animo, il suo, dettato dal grande supporto ricevuto negli ultimi giorni. ”Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino, non mi aspettavo tutto questo affetto – ha detto Gimbo -. Ovvio che lavoro da anni a questa gara e arrivarci così non è quello che avrei sperato. Oggi, bisognava andare a finale, sapevo che sarebbe stata durissima, la più dura della mia vita. Tre giorni fa ero in ospedale…”.

Parigi 2024, Tamberi riscrive la finale

Ora, però, Tamberi è pronto a voltare pagina. Il pass per la finale c’è e l’azzurro non intende fonda sulle sensazioni restituitegli dal suo corpo negli ultimi giorni e durante la gara di oggi. Nel suo racconto, emerge anche la consapevolezza del campione che conosce profondamente il proprio fisico ed è in grado di gestirlo al meglio. “Sapevo di dover sprecare le poche energie che avevo – ha poi aggiunto Gimbo a RaiSport – è andata bene a 2,20 e 2,24, ma a 2,27 ho provato a spingere e per rimbalzare lo stacco la gamba non teneva”.

Meglio risparmiarsi, dunque, in vista della finale. Una gara che Tamberi ha intenzione di affrontare in maniera decisamente diversa. “Sabato sarà un’altra giornata, non me ne frega niente – ha concluso l’azzurro -. Negli ultimi due giorni le cose sono cambiate, oggi sto decisamente meglio perché non ho più la febbre. Oggi il salto era condizionato, ma sabato non sarà così. Ho lavorato troppo per anni per questo, tutta la mia vita era improntato a questo e so di meritarlo, perché a questo ho dedicato tutta la mia vita. Sono dimagrito altri due 2 kg rispetto a Roma. Ora devo dimostrarlo, è la gara della mia vita, l’occasione della mia vita”.

Parigi 2024, Tamberi: il discorso mancato alla squadra e l’elogio di Furlani

Da portabandiera e capitano dell’Italia di atletica, infine, Tamberi ha incensato Mattia Furlani per lo straordinario bronzo ottenuto dal 19enne nella finale del salto in lungo di ieri sera a Parigi 2024. “Non potevo non guardare la sua finale. Segnatevi il suo nome perché nei prossimi anni gli vedremo fare cose straordinarie. Lui è un fenomeno, ha la testa da campione e ha capito cosa significa fare sport da professionista – le sue parole – . È solo il primo di altri grandi successi, perché vincere una medaglia olimpica a 19 anni è incredibile. La nostra è una squadra che ha grande consapevolezza in se stessa e io ne traggo energia”.

Tamberi si è anche scusato con i compagni per non essere riuscito a motivarli prima del via delle gare di atletica: “Chiedo scusa ai mie compagni di nazionale perché non sono riuscito a fare, da capitano, il solito discorso motivazionale che sempre faccio alla vigilia. Loro sanno che credo in loro, che sono con loro. Ora sono io che devo imparare da loro. È una nazionale che inizia a credere in sé stessa, mi piace dare loro la carica ma mi piace per me, quando do la carica a loro la do a me stesso, chiedo scusa per non essere stato all’incontro di squadra”. Poi l’appuntamento con i tifosi: Ce la metterò tutti, spero di farvi impazzire e di impazzire come tre anni fa, sarebbe una cosa unica. Ci vediamo sabato in pedana”.

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