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Tennis, Federer incorona Sinner e Alcaraz: "La loro rivalità come quella tra me e Nadal"

Il campione svizzero a ruota libera sulla nuova ondata di talenti del tennis. "Sinner e Alcaraz si rispettano, la loro è una bella rivalità. A Wimbledon ci faranno divertire".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il mondo del tennis non è ancora pronto a vivere appieno un’era della quale non fa parte Roger Federer. Che forse è il primo a sapere che certi amori non conoscono fine: la scelta di rendere pubblico il documentario che racconta gli ultimi 12 giorni della sua carriera (sarà online su Amazon Prime Video a partire da giovedì 20 giugno) dimostra che c’è un filo che lo tiene legato ancora a quel mondo che ha rappresentato la sua stessa ragione di vita. Anche se pochi giorni fa, parlando a 11mila studenti dell’Università di Dartmouth (dove ha ricevuto una laurea honoris causa), ha detto loro che “la vita è più grande di un campo da tennis”. Anche se lì sono raccolti tanti (quasi tutti) i ricordi di un’intera esistenza.

La seconda vita di Roger: meno sonno, tanti impegni

Federer oggi è un marito e papà felice. Che guarda le sue due coppie di gemelli (femmine, di 15 anni, e maschi di 10) crescere e dilettarsi anche con la racchetta, senza sapere cosa riserverà loro il futuro, ma senza curarsene troppo. “Decideranno loro cosa fare da grandi, per ora è bello vederli condividere assieme una passione che per me ha rappresentato tutto”, spiega Re Roger.

Che il tennis lo continua a seguire da vicino, seppur affaccendato su tanti fronti, a partire dalla Fondazione che da 20 anni porta il suo nome. “Le mie giornate sono piuttosto piene. Adesso dormo meno rispetto a quando giocavo, perché non ho più la “scusa” di dover stare a letto a riposare per arrivare più fresco all’allenamento. Mi alzo presto, mi tengo in forma in palestra e giocando a tennis con gli amici, poi però mi piace seguire da vicino i tanti progetti che sto portando avanti e nei quali sono coinvolto. Insomma, è una vita piuttosto piena, ma a quel che accade nel circuito continuo a buttare un occhio sempre con piacere”.

I rivali di sempre: “Bello vedere Rafa e Nole ancora in campo”

Non c’è invidia nelle parole di Roger, seppur ancora i suoi rivali non abbiano seguito il suo esempio, decidendo di proseguire le loro rispettive carriere. Nadal e Djokovic stanno facendo grandi cose. Io ho avuto tanto dal tennis, penso che il bilancio di quanto ho fatto sia straordinariamente positivo, però è bello vedere che coloro che mi hanno aiutato a diventare quello che sono stato e sono ancora oggi continuino a giocare e far divertire gli appassionati. E poi per loro ci sarò sempre, qualunque cosa avessero bisogno”.

Un’empatia che nel documentario in uscita giovedì si mostrerà ancor più di quanto i tifosi abbiano mai potuto immaginare. Anche se il passato è passato, mentre il presente (nonché il futuro) ha il volto di due giovanotti pronti a rinverdire i fasti della grande rivalità tra Federer e Nadal.

La nuova rivalità: “Sinner e Alcaraz come me e Nadal”

Perché Jannik Sinner e Carlos Alcaraz rappresentano davvero una nuova miniera d’oro per il mondo del tennis. Roger è il primo a capacitarsene. Due ragazzi davvero eccezionali, oltre che due giocatori di livello assoluto. Qualcuno me l’ha fatto notare: la loro rivalità ricorda quella tra me e Rafa, e mi sento di dire che il paragone ci può stare. Buon per il tennis avere due fuoriclasse di questo calibro, giovani e sempre puliti nelle dichiarazioni e nei comportamenti”.

Sinner adesso è numero 1, degno erede della tradizione dei grandi della racchetta. “È bellissimo sapere che in Italia ci sono tanti giocatori forti. Sinner ha sfruttato il gran lavoro fatto negli ultimi anni, quello di crescita che ha portato ad avere elementi come Nardi, Cobolli, Musetti, Arnaldi, Sonego e Berrettini (è sfuggito Darderi dall’elenco, ma ormai c’è anche Luciano…), oltre che a Jannik che è un po’ il capofila di questa generazione di grandi talenti. Si merita di stare alla numero 1 perché sta giocando a un livello eccezionale. E poi diciamocelo: è davvero un bravo ragazzo. E il fatto che si rispetti con Alcaraz rende merito a entrambi”.

Wimbledon, l’erba più cara: “Sarà un bel torneo”

Sinner non ha mai nascosto la propria venerazione per Federer. Tanto che i complimenti ricevuti da Re Roger, recapitati nel video celebrativo che 16 ex numeri uno al mondo gli hanno fatto recapitare prima del debutto ad Halle contro Griekspoor, lo hanno colto favorevolmente di sorpresa (“Il suo messaggio è stato davvero speciale, così come tutti quelli ricevuti dagli ex numeri uno, ma capite, Federer è Federer…”).

Lo svizzero, intervistato dalla Gazzetta, ha poi concluso spiegando che non vede l’ora di vedere i suoi “eredi” darsi battaglia a Wimbledon. “È il torneo al quale sono e sarò sempre più legato, avendo vinto otto volte e avendo vissuto emozioni uniche. Anche le sconfitte sono state “speciali”: se ripenso a quella del 2019 contro Djokovic, quando non sfruttai un paio di match point, ma in fondo erano soltanto “due punti”… sarà bello vedere Sinner e Alcaraz avversari sull’erba londinese”.

Infine, una certezza assodata: a tennis meglio giocare assieme agli amici, ma di tornare in campo nel circuito (magari in Laver Cup) non se ne parla. “Qualcuno mi vorrebbe accanto a Nadal, come nel giorno del mio addio, ma se Rafa lo vorrà ci sarò in un’altra veste”.

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