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Terremoto Juventus: le intercettazioni di Cherubini, Bertola e Cerrato inguaiano il club

Nelle parole dei tre dirigenti bianconeri catturate dagli inquirenti della Guardia di Finanza la preoccupazione per il ricorso alle plusvalenze fittizie e per i controlli della Consob    

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

In attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda plusvalenze e di quella stipendi, il mondo Juventus viene scosso dalle intercettazioni dei dirigenti bianconeri Federico Cherubini, Stefano Bertola e Stefano Cerrato, pubblicate oggi da Repubblica, Fatto Quotidiano e Corriere della Sera.

Le loro parole, catturate dagli inquirenti poco più di un anno fa, descrivono il ricorso alle plusvalenze fittizie e la preoccupazione per i rilievi della Consob.

Juventus, l’intercettazione di Cherubini

Repubblica e Fatto Quotidiano riportano l’intercettazione ambientale (e non telefonica) realizzata dalla Guardia di Finanza di una chiacchierata tra il d.s. della Juventus Federico Cherubini e il dirigente contabile dei bianconeri, Stefano Bertola, mentre sono insieme a cena il 22 luglio 2021. Cherubini definisce le plusvalenze “artefatte” e accusa l’ex d.s. Fabio Paratici, ora al Tottenham, di averne fatto ricorso in maniera troppo disinvolta.

“Tutte le plusvalenze sono artefatte nei valori – dice Cherubini -: se torniamo a essere bravi le avremmo sane come facevamo un tempo. Io l’ho detto a Fabio: è una modalità lecita ma hai spinto troppo. Lui mi rispondeva: ’Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla’. Fabio si poteva svegliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente”.

Bertola e il paragone con Calciopoli

Bertola parla di situazione delicata e tira in ballo il confronto col 2006. “Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Qui è peggio di Calciopoli. A Calciopoli ci sputavano mer** addosso, qui ce la siamo creata noi”. Cherubini, infine, spiega come la situazione sia peggiorata con l’addio di Beppe Marotta: “Con Fabio (Paratici, ndr) non si poteva ragionare. Finché c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera”.

L’intercettazione di Cerrato sulla Consob

Il Corriere della Sera, invece, riporta la telefonata tra Stefano Cerrato, direttore finanziario della Juventus, e un collega. Qui i toni sono completamente diversi: è il 15 ottobre 2021, l’ispezione della Consob sui conti della società sta per terminare e il dirigente si vanta di poter ingannare gli ispettori riguardo a una plusvalenza di 8 milioni di euro per l’affare TongyaAkè col Marsiglia.

“Tanto la Consob la supercazzoliamo”, dice Cerrato parafrasando il nonsense di Ugo Tognazzi in “Amici miei”. Il termine torna anche in un’altra telefonata tra Cerrato e Roberto Grossi, revisore di Ernst&Young, a cui il dirigente chiede un consiglio nel preparare la relazione per la Consob. “Sarebbe opportuno dargli un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?”, domanda Cerrato.

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