Tra le prime discipline ad aver preso il via ai Giochi di Tokyo 2020 c’è il tiro con l’arco, con l’individual round del torneo individuale femminile e maschile in programma presso il Yumenoshima Park Archery Field.
Le prime medaglie della disciplina verranno assegnate già nelle giornate di sabato (prova mista) e domenica (gara a squadre femminile).
Italia subito attesa tra le protagoniste, in particolare tra le donne, con in lizza Lucilla Boari, Tatiana Andreoli e Chiara Rebagliati, mentre tra gli uomini, dove in un passato neppure troppo lontano i colori azzurri hanno registrato soddisfazioni importanti (storico l’oro a squadre conquistato nel 2012 da Mauro Nespoli, Matteo Galiazzo e Michele Frangilli), sarà in gara il solo Mauro Nespoli.
La gara femminile ha preso il via quando in Giappone erano le 9 del mattino della prima giornata dei Giochi, quella in cui si svolgerà anche la Cerimonia Inaugurale, eppure il caldo doveva essere già estremamente pungente, se è vero che una delle atlete in gara è svenuta proprio a causa delle avverse condizioni climatiche.
Si tratta della 23enne russa Svetlana Gomboeva, che ha perso conoscenza proprio a causa di un colpo di calore poco dopo aver terminato il ranking round di qualificazione.
Le elevate temperature, associate a un altissimo tasso di umidità, avevano già fatto scattare l’allarme da parte degli atieti durante gli allenamenti dei giorni precedenti e hanno causato il malore di Gomboeva, nonostante l’arco non sia certo una delle discipline più dispendiose dal punto di vista fisico tra quelle olimpiche. La ragazza è stata immediatamente soccorsa, anche dagli staff medici di Italia e Stati Uniti, e si è ripresa poco dopo.
“Va tutto bene, anche se ora ho un terribile mal di testa” ha dichiarato Svetlana poco dopo.
“E’ la prima volta che succede una cosa del genere a mia memoria“ è stato il commento del commissario tecnico della squadra russa di tiro con l’arco Stanislav Popov.
La Russia, peraltro, è in gara a Tokyo sotto la bandiera del proprio comitato olimpico (ROC, Russian Olympic Committee), a causa delle sanzioni inflitte dal Cio a causa dello scandalo doping portato alla luce nel 2014 dall’emittente tedesca Ard, su presunte pratiche proibite e manipolazioni dei test.
La sanzione varrà anche per le prossime olimpiadi invernali di Pechino 2022 e prevede che, in caso di medaglie, non possa essere suonato l’inno nazionale del paese.