Il “Ciapa no” è una delle varianti più divertenti del Tressette: si tratta, in sintesi, del Tressette a perdere. Vince chi fa meno punti. Ed è quello che di fatto hanno fatto le sette sorelle della serie A nella ventiseiesima giornata. Chi ha pareggiato per il rotto della cuffia, come Napoli e Milan, non ha approfittato dello scivolone dell’Inter in casa, e chi poteva rientrare nella corsa scudetto, come Juve, ma anche Atalanta, non è ha approfittato. Per non parlare delle romane, Lazio e Roma, ferme al palo o quasi. A fare la differenza, nel bene ma in questa giornata soprattutto nel male, ci sono sempre i nostri “top e flop” di questo 26° turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai.
Miglior portiere: Consigli para tutto
Con le sue manone ha fermato la prima in classifica. Lui è Consigli, una vita tra i pali, poche grandi chance tra i top team, ma un grande talento che ogni tanto sfodera magistralmente come domenica scorsa a San Siro dove ha murato ogni tentativo di Dzeko, Lautaro e compagnia. La vittoria del Sassuolo porta la sua firma anche se non c’è nei tabellini. Menzione speciale per Falcone della Samp, sempre più titolare e sempre più decisivo, un bravo anche a Sepe che però sul 2-2 di Rebic si fa tradire dall’ombra di Fazio, e poi Dragowski che tornato tra i pali della Fiorentina fa il suo contro un’Atalanta spuntata.
Miglior difensore: Bremer, l’ombra di Vlahovic
Se Vlahovic è stato molto criticato per la sua “assenza” ingiustificata nel derby il merito è di un tizio vestito di granata che non gli ha fatto toccare palla per 70′ costringendo Allegri al cambio per la disperazione. Quell’uomo è Bremer, sempre più difensore dell’anno, per la seconda volta ha annullato il centravanti serbo. Nella stessa partita in evidenza De Ligt, in rete e battuto da Belotti per colpe non sue. Un bravo generale anche alla difesa del Sassuolo tutta.
Miglior centrocampista: Hernandez predica nel deserto, i baby Roma brillano
Volpato e Bove, il futuro è loro ma sabato hanno deciso di ritagliarsi una parentesi anche nel presente, entrando, con una Roma in affanno, sotto e in piena emergenza, salvando Mou da un’altra brutta figura. Theo Hernandez fa quello che può, avviando l’azione del vantaggio del Milan, ma è l’unico rossonero sopra la sufficienza in una serataccia. Barak oramai non è più una novità, si confermano Tameze e Gaston Pereiro.
Miglior attaccante: inossidabile Quagliarella
La lista degli attaccanti che si sono messi in evidenza in questo turno è lunga, lunghissima. Difficile citarli tutti, da Ekuban che tiene a galla il Genoa, ai tre indiavolati del Sassuolo, di oggi e di domani (chissà dove) vale a dire Berardi, Raspadori e Scamacca che tengono in scacco, quasi da soli, l’Inter capolista. Bentornato in tutti i sensi al Gallo Belotti, in gol in una gara non proprio come tutte le altre, il derby.
C’è Piatek che cancella quasi del tutto Vlahovic a Firenze, Felipe Anderson che torna al gol così come Arnautovic, pesante e decisiva la sua doppietta allo Spezia. Così come il gol, dalla panchina, di Osimhen che salva il Napoli in Sardegna. Encomiabili Bonazzoli e Djuric che tengono vive le speranze della Salernitana peraltro contro il Milan. MA nessuno questa settimana può competere con Quagliarella, che infila una doppietta, e che doppietta, a 39 anni. Fenomeno!
Flop: Vlahovic, Maignan, Lautaro, quanti big dietro la lavagna
Conseguente al flop generale delle sette sorelle sono davvero tanti i top player che hanno “floppato” nell’ultima giornata. Nella Juve Alex Sandro infila l’ennesimo errore di una stagione deprimente spalancando con un inutile volo a planare, la rete del pari di Belotti. Nella stessa partita però come non evidenziare le difficoltà di Vlahovic a eludere la marcatura asfissiante di Bremer. Incetta di flop anche tra le milanesi. Uno su tutto per l’Inter, quel Lautaro che non trova più la via del gol, ma anche del solito Handanovic che si fa uncellare sotto le gambe dal tiro centrale di Raspadori.
Anche nel Milan ci sono le spine quelle che bloccano Maignan. Per due settimane miglior portiere in serie A, caduto nella classica serataccia da nuvola di Fantozzi, colpevole uscita a farfalle nel primo gol della Salernitana, altro pasticcio coi piedi nella ripresa. Sbadato e sbandato. Sullo stesso livello decide di mettersi anche Ospina che getta alle ortiche le buone possibilità di andare in testa del Napoli facendosi beffare da un rimbalzo anomalo del tiro di Pereiro.