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Tour de France, 7a tappa: solo Evenepoel meglio di Pogacar a cronometro, Roglic e Vingo perdono terreno

Groenewegen, fresco campione nazionale, ha saputo interpretare nel miglior modo possibile uno sprint lanciato lunghissimo dal treno Alpecin

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Più giallo di prima. Tadej Pogacar di questo passo dovrà necessariamente farci l’abitudine: se anche a cronometro riesce a tenere il passo dei veri specialisti, chi vorrà provare a sfilargli la maglia di leader dovrà darsi tanto da fare. Intanto nella prima cronometro del Tour 2024 il responso della strada è stato chiaro: Evenepoel vince come da pronostico, ma lo sloveno cede appena 12 secondi, confermando uno stato di forma davvero notevole. E soprattutto così facendo mette altro distacco fra sé e il resto del mondo: da Primoz Roglic, che su un terreno a lui congeniale perde una ventina di secondi dal connazionale, ma anche da Jonas Vingegaard, che dopo un avvio di crono in gran spolvero paga lo sforzo e chiude a 25 secondi dal leader della corsa.

Super Remco, ma Pogacar ha mille risorse

Pogacar è come se avesse vinto. Perché ridurre a soli 12 secondi il ritardo da Evenepoel di per sé è già un risultato eccellente, ma sapendo di aver guadagnato su Vingegaard (che un anno fa a cronometro demolì letteralmente le chance di rimonta dello sloveno) ha di che essere contento. Un risultato che suona da monito per tutta la carovana gialla: Tadej ha davvero nel mirino la doppietta Giro-Tour e di questo passo sarà dura per chiunque provare a farlo recedere dall’intento.

Anche se Remco, sul suo terreno di caccia preferito, ha fatto capire di essere in crescendo di condizione. Tanto che adesso è lui l’anti Pogacar in classifica generale: paga 33 secondi effettivi dalla maglia gialla, che pensando anche alle difficoltà altimetriche della prima settimana non sono tanti (ma nemmeno pochi). Per il belga, al primo successo di tappa al Tour (dove è all’esordio assoluto), la prova del nove arriverà la seconda settimana, quando la strada tornerà a salire in modo più pronunciato, costringendolo a giocare in difesa per evitare di perdere terreno in salita al cospetto di avversari più rodati a certe latitudini.

Vingegaard fa il possibile, Roglic non decolla

E Vingegaard? Dopo le buone sensazioni mostrate nella tappa del Galibier, quando aveva ammesso di essere sorpreso da come aveva contenuto il ritardo, stavolta s’è dovuto accontentare di un quarto posto che in qualche modo certifica una difficoltà abbastanza pronunciata a tenere il passo nella seconda parte della crono. Il danese ora si trova a 1’16” da Pogacar: il ritardo resta contenuto, pensando ai mesi nei quali ha dovuto fare i conti con una difficile riabilitazione dopo la terribile caduta all’Itzulia, ma sulle montagne servirà qualcosa di grande per provare a ribaltare la corsa.

Roglic è l’altro deluso di giornata: il terzo posto potrebbe anche andar bene, ma la sensazione è che per il gradino alto del podio a Nizza servirebbe ben altra gamba. La sorpresa di giornata è Vaquelin, quinto a pari merito con lo specialista Campenaerts, staccati di 52 secondi. Capitolo italiani: Ciccone è il migliore (41esimo a 2’27”), Bettiol cede oltre 4 minuti e mezzo. Domani tappa per attaccanti: chissà se il toscano non abbia tenuto buona la gamba proprio per i muri d’Oltralpe.

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