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Volley femminile, Busto Arsizio: stalking a giocatrice dell'UYBA, braccialetto elettronico per "tifoso" 41enne

Quattro anni dopo il caso Orro, ancora un episodio di stalking contro una giocatrice dell'UYBA Busto Arsizio: dopo la denuncia, emesso un primo provvedimento restrittivo.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Dagli incoraggiamenti sui social agli insulti, alle offese e financo alle minacce. Lo spettro dello stalking torna ad affacciarsi su una pallavolista di Busto Arsizio, quattro anni dopo l’ormai celebre – e altrettanto angosciante – caso Orro. Vittime delle sgradite, insistenti e inopportune attenzioni di un sedicente “tifoso” di 41 anni, una tesserata dell’UYBA, squadra di A1 guidata per qualche mese, a inizio stagione, dal nuovo Ct azzurro Julio Velasco. La giocatrice ha informato la sua società ed è scattata la denuncia.

Volley, insulti e minacce social alla giocatrice dell’UYBA

La vicenda, raccontata sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha avuto inizio con dei messaggi sui social. Dei complimenti, del tipo “Sei bravissima” o “Sei bellissima”, a cui hanno fatto seguito a stretto giro insulti e minacce: “Cosa ti costa rispondere, sei una merda, sei sempre con gli altri, te la farò pagare”. Oppure: “Muori bastarda, se ti vedo ti volano gli schiaffi, ti sbatto contro al muro”.

La denuncia contro il tifoso molesto: rischia la reclusione

La società biancorossa ha informato le autorità, l’avvocato Simone Facchinetti ha assistito la giocatrice nella denuncia. Nei confronti dell’indagato, che risiede nella provincia di Varese, la gip Anna Giorgietto su richiesta del pm Flavia Salvatore ha emesso un primo provvedimento restrittivo: il divieto di avvicinamento alla giocatrice, con applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento notificato dopo un mesetto buono dai carabinieri al “tifoso”. Che sarà interrogato nei prossimi giorni; rischia il rinvio a giudizio per atti persecutori, reato punito con la reclusione da uno a sei anni.

Busto Arsizio: il doloroso precedente di Alessia Orro

L’incresciosa vicenda che ha coinvolto suo malgrado la giocatrice dell’UYBA ha fatto tornare alla mente, purtroppo, il caso di un’altra ex stella di Busto Arsizio, Alessia Orro, oggi colonna dell’Allianz Vero Volley Milano e della Nazionale azzurra, compagna di squadra, tra le altre, di Paola Egonu e Myriam Sylla. La palleggiatrice, nel 2019, proprio quando giocava nella società biancorossa è stata tormentata da un professionista novarese, che la seguiva ovunque chiedendole con insistenza di cenare con lui o rivolgendole esplicite richieste di natura sessuale. L’uomo è stato arrestato, ma dopo tre anni è tornato alla carica. Risultato: arresto bis, sempre per atti persecutori.

Il messaggio di Orro a sostegno delle vittime di stalking

Con un lungo messaggio sui social, l’11 aprile 2022 Orro ha raccontato il suo calvario. Per farsi forza e soprattutto per dar forza e sostegno alle altre vittime di stalking: “Ciao a tutti, mi sento in dovere come atleta e personaggio pubblico di condividere con voi quello che ormai piano piano sta uscendo ovunque.. Vorrei dare l’esempio non solo dentro il campo, ma anche e sopratutto fuori, aiutare tutte le persone che hanno o stanno passando questo momento difficile come è successo a me in passato e in questo ultimo periodo..”.

Ragazzi e ragazze non abbiate paura di denunciare, la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata. Siate coraggiosi, perché io in prima persona so benissimo quanto possa essere difficile, sopratutto quando ti rendi conto che il passato potrebbe tornare nel presente, ma vi posso assicurare che sarebbe ancora più difficile affrontarlo da soli! Vorrei ringraziare innanzitutto i carabinieri che mi hanno protetta in questo cammino, rendendosi sempre disponibili in ogni occasione. Un ringraziamento speciale va anche alla mia società, Vero volley Monza, che mi ha sostenuta e aiutata ad affrontare questo brutto episodio, tutelandomi in ogni situazione”.

“I ringraziamenti non finiscono qui, e questi sono i più importanti di tutti, grazie davvero a tutte le persone che mi sono state accanto ultimamente, cercando di rendermi le giornate migliori e strappandomi qualche volta anche un sorriso, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile. È stato Doloroso riaprire una vecchia ferita, ma sono estremamente felice che tutto questo per ora sia finito. Grazie per sostenermi sempre. Un abbraccio, Ale“.

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