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Volley, Piccinini: "Egonu e Italia, per le Olimpiadi è il momento giusto. Io trattata male a Tokyo"

L'ex campionessa ricorda le sue quattro partecipazioni a Giochi, la rinuncia voluta a Rio e quella forzata a Tokyo e guarda con fiducia alle Azzurre in vista di Parigi.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il debutto olimpico si avvicina e a Parigi, nonostante Julio Velasco stia provando a scucire dalle Azzurre la pesante etichetta di favorite, l’Italia del volley femminile si presenta con fondatissime ambizioni di medaglia. Sarebbe una storica prima volta, visto che nella pallavolo in rosa mai la Nazionale è riuscita a salire sul podio olimpico. Francesca Piccinini, ad esempio, ci ha provato in quattro circostanze, sempre senza successo. La 45enne toscana, per anni icona e simbolo del volley tricolore, ha raccontato a Fanpage diversi retroscena sui Giochi a cui ha preso parte e anche su quelli a cui non è riuscita a partecipare. E ha analizzato poi le prospettive delle Azzurre in vista del torneo al via domenica con Italia-Repubblica Dominicana.

Piccinini a quattro Olimpiadi: la rinuncia a Rio

Dal debutto a Sydney nel 2000, giovanissima, alle esclusioni di Rio e Tokyo: particolare il rapporto tra Piccinini e i Giochi. “A Rio nel 2016 avrei fatto la mia quinta Olimpiade ma dopo la qualificazione in Giappone non ero molto soddisfatta di certe cose con l’allenatore che c’era all’epoca e dato che avevo 37 anni, mi sono detta che sarei andata solo per cercare di prendere una medaglia: non c’erano i presupposti giusti e quindi, a malincuore, non sono andata a fare la mia quinta Olimpiade. Ho partecipato a quattro edizioni e ognuna ha un sapore diverso dall’altro ma la prima, quella di Sydney, è stata bella perché era già una medaglia essere lì. Era un grande orgoglio per noi. L’atmosfera e il villaggio olimpico sono una cosa unica. La cerimonia iniziale, tutti i campioni del mondo in uno stadio. Bellissimo”.

Il caso Tokyo: il riavvicinamento e poi l’esclusione

Se quella di non esserci a Rio fu una decisione presa dalla stessa Piccinini, vista l’insoddisfazione nei confronti del Ct Marco Bonitta, per la successiva edizione di Tokyo era arrivata una mezza promessa da parte dell’altro Ct, Davide Mazzanti. “Io sono una chi dice quello che è, non ho bisogno di creare storie. C’era questa opportunità di andare a Tokyo dopo alcuni colloqui ma chiaramente le cose bisogna meritarle e io sono la prima a pensare questa cosa qua”, la spiegazione di Francesca. “Chiaramente sono passati degli anni però ci sono state cose che mi hanno fatto comunque male perché ho una parola sola. C’è stato questo avvicinamento, doveva essere così e poi…”.

La rivelazione di Piccinini: “Egonu più serena”

Oggi, come a Tokyo, la grande trascinatrice dell’Italia si chiama Paola Egonu: “Paola è sicuramente una delle giocatrici più forti che c’è, però chiaramente c’è bisogno di tutti perché un giocatore solo in uno sport di squadra non riesce. Si vince tutte e si perde tutte. Oggi la vedo molto bene, la vedo contenta e la vedo molto più tranquilla. Poi i problemi che ci sono stati in passato tra squadra, allenatore… se ne è parlato talmente tanto che secondo me non ha più senso”. E ancora: “Oggi vedo una Paola serena, una Paola che si mette a disposizione… in realtà si è messa sempre a disposizione della Nazionale, della squadra, chiaramente per vincere c’è bisogno di tutte e 14 e anche degli allenatori. Di tutti”.

Parigi 2024, per Francy l’Italia ha ottime chance

Molto fiduciosa Piccinini sulle chance dell’Italia a Parigi: “La giudico una squadra molto forte, molto completa. Una squadra che sicuramente è molto cresciuta dalle Olimpiadi di Tokyo. Una squadra che ha molta più consapevolezza del suo livello tecnico, anche perché con il passare degli anni hai più esperienza e cresci sempre più. È vero anche che crescono anche le altre però a livello generazionale penso che abbiamo delle qualità in più a livello tecnico noi come Nazionale Italiana. Le Olimpiadi sono una storia a parte e sarà il campo a dire chi se lo merita di più, chi giocherà meglio, chi arriverà più preparato tecnicamente, fisicamente, che avrà la meglio però così secondo me noi abbiamo una bellissima squadra“.

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