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Spagna: Yamal al veleno con Rabiot, il significato dell'esultanza e il record di Anastasi vicino

Il sedicenne del Barca mvp ieri: la vendetta dell'enfant prodige iberico sul mediano francese, i record infranti e quelli che ancora può battere

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Chiamatelo pure fenomeno. Perché solo un fenomeno può essere eletto mvp di una semifinale di un Europeo a 16 anni. Lamine Yamal, il baby-prodigio della Spagna, ha dato il via alla rimonta della Roja contro la Francia con un super gol, continuando a infrangere record su record.

Euro2024, la Spagna vola in finale grazie a Yamal

L’enfant prodige del Barcellona, che sabato spegnerà 17 candeline, si è sbloccato al momento giusto, come fanno i veri campioni. Già, all’Allianz Arena la Spagna era sotto di una rete, quando al 21′ è salito in cattedra Yamal. Il classe 2007 si è sbarazzato di Rabiot con un gioco di prestigio per poi disegnare un arcobaleno con la sfera di cuoio che si è depositato alle spalle di Maignan dopo aver dato una carezza al palo. Per farla in breve: un capolavoro. Dani Olmo ha completato la rimonta, ma le luci della ribalta sono tutte per il gioiello blaugrana, mvp della semifinale e protagonista annunciato dell’ultimo atto dell’Europeo contro la vincente della sfida tra Inghilterra e Olanda.

Yamal, che personalità: la replica al vetriolo a Rabiot

Il centrocampista della Juventus Adrien Rabiot aveva infiammato la vigilia di Spagna-Francia, lanciando una provocazione proprio all’indirizzo del golden boy della Roja. “Se Lamine vuole giocare la finale, dovrà fare più cose di quelle che ha fatto finora”, aveva detto. Un consiglio che Yamal ha evidentemente preso alla lettera. Il destino ha voluto che la stellina spagnola umiliasse proprio il più esperto Rabiot con un dribbling secco, prima di segnare il gol del momentaneo 1-1 con un tiro a giro imprendibile da fuori. E non è mancata la replica al veleno di Lamine al termine della partita, quando si è rivolto a una telecamera mostrando il gesto del ‘bla bla bla’ ed esclamando “parla, parla”. Un chiaro messaggio all’avversario che lo aveva pungolato, anche se il ragazzo d’oro della Spagna non ha voluto svelare apertamente il nome del destinatario del messaggio.

Nella conferenza stampa del dopo partita gli è stato chiesta una delucidazione, ma non ha voluto rivelare a chi fosse destinato quel gesto: “Era per la persona che era, lo saprà già che è per lui”. Poi ha aggiunto: “Sono molto felice per la vittoria e per essere arrivato in finale. Non so se è il gol più bello del torneo, ma per me è molto speciale , perché alla fine il mio primo gol in un Europeo con la Nazionale maggiore è qualcosa di molto speciale. L’Europeo precedente l’ho visto in un centro commerciale con gli amici”.

La particolare esultanza di Yamal: che cosa simboleggia

Lamine celebra ogni suo gol mimando il numero 304 con le mani. Ma cosa significa? La cifra corrisponde al codice postale del suo quartiere: Rocafonda, un barrio nella provincia di Barcellona che soprattutto negli anni ’90 ha fornito accoglienza a molti immigranti giunti in Spagna dal Nord Africa. La madre di Yamal è guineana, mentre il padre è marocchino e il talento del Barcellona è sempre stato profondamente legato alle sue origini.

Tutti i record infranti da Yamal e quelli che può battere

A 16 anni e 362 giorni Lamine Yamal è diventato il più giovane calciatore ad aver segnato in un Europeo, battendo il record detenuto dallo svizzero Johan Vonlanthen, a bersaglio all’età di 18 anni e 141 giorni. Non solo: è stato anche il più giovane ad aver disputato una semifinale di un torneo di prestigio. E sapete chi ha scalzato? Addirittura Pelé. In occasione della finale potrebbe stabilire altri due primati. Dovesse giocare, sarebbe il più giovane a disputare una finale (il record appartiene ora a Renato Sanches con 18 anni e 328 giorni). E se dovesse anche segnare, supererebbe pure Pietro Anastasi, in gol in una finale dell’Europeo a 20 anni e 64 giorni.

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