Tradizione rispettata: scrivi Supercoppa e leggi Virtus Bologna, che per il terzo anno consecutivo estromette dalla corsa al primo trofeo stagionale l’Olimpia Milano. Solo che questa volta la vittoria delle Vu nere fa notizia: una settimana fa Luca Banchi non sapeva nemmeno che oggi avrebbe diretto al PalaLeonessa la prima partita stagionale della compagine bolognese, ed ecco che tra 24 ore si ritroverà a giocare la prima finale e dunque a puntare dritto al primo trofeo della sua nuova avventura.
Il primo flop dell’Olimpia Milano
L’Olimpia ha ceduto al termine di una gara condizionata dalla poca benzina in corpo mostrata da gran parte dei protagonisti, specialmente dai reduci della lunga estate passata in giro per il mondo con le nazionali, ma che ha confermato una volta di più l’attitudine di certi elementi a risolvere problemi con irrisoria facilità. È tutta una questione di talento: quello di Shavon Shields era ben noto a tutti, e i 26 punti mandati a referto (con complessi 9/14 dal campo, di cui 3/6 dall’arco) sono il segnale di cui Ettore Messina andava in cerca.
Il risultato finale ha rovinato invece il debutto in biancorosso di Nikola Mirotic, comunque decisamente sul pezzo (15 punti in 29 minuti, ma stride l’1/7 dalla lunga distanza) e destinato a diventare un tassello chiave nelle rotazioni del coach dei meneghini. Che alla fine ha dovuto però piegarsi alla cooperativa del canestro virtussina, con quattro giocatori andati in doppia cifra e un capitano che non conosce l’erosione del tempo.
Belinelli, l’immortale della Virtus Bologna
Alla fine tutto inizia e tutto finisce con Marco Belinelli. Che l’estate l’ha vissuta davanti alla tv, a tifare per i suoi ex compagni di nazionale, e che al debutto stagionale ha firmato una prestazione davvero insolita (ma efficace) nella quale ha trovato appena due punti dal campo (entrambi da tre) mandando poi ben 9 liberi a bersaglio sugli 11 tentati. E sono proprio i tanti punti realizzati a cronometro fermo (22 su 27 tentativi, contro i 14 su 18 tiri dalla lunetta dell’Olimpia) ad aver consentito a Bologna di tenere sempre a minima distanza la formazione che a giugno le aveva impedito di mettere mani sullo scudetto.
La prima gara con la terza stella al petto, però, s’è rivelata indigesta per Milano, che in avvio ha provato a scappare ma non ha trovato mai la continuità giusta per imporre il proprio ritmo. Polveri un po’ bagnate, come era prevedibile che fosse, e qualche lampo estemporaneo da una parte e dall’altra, con Awadu Abass felice protagonista per Banchi, efficace nel riuscire ad allargare il campo e costringere i lunghi milanesi a lasciare scoperta l’area.
Quando Messina capisce che è bene fermare la partita a metà del secondo quarto, provando a stoppare il primo tentativo di allungo della Virtus, ci pensa Shields a riportare avanti i compagni con un parziale di 6-0. Ed è questo il miglior momento dell’Olimpia, che scappa sul +7 costringendo a sua volta Banchi a fermare l’incontro. Poi per Hackett si mette in moto e con una tripla regala il nuovo vantaggio alle Vu nere all’intervallo lungo (34-32).
Virtus-Olimpia: Shields esce, Mickey la chiude
La ripresa vede Bologna un po’ più presente nella partita: Shengelia alza i giri del motore (chiuderà con 13 punti), Mickey e Smith lo supportano a dovere e stavolta il contro parziale spedisce la Virtus a +7 a metà del terzo quarto. Milano fatica a trovare la via del canestro e di fatto la partita gli sfugge di mano: il giovane Bortolani è uno dei pochi che tenta di tenere aperta la contesa, e questa è la miglior notizia in arrivo per Messina nella seconda parte di serata.
Si iscrive alla partita anche Melli, ancora in fase di assoluto rodaggio dopo le fatiche del mondiale, ma è Shields il vero X factor di casa Olimpia: prende per mano la squadra e ricuce lo strappo, con Pangos che a 3’ dalla fine accorcia a un solo punto di distacco. Ormai si va avanti più di nervi che di gambe: proprio l’uscita di Shields per falli finisce per dare manforte a una Virtus che a cronometro fermo scava un altro piccolo solco, con Belinelli che trova una tripla di capitale importanza a 100 secondi dalla fine per tenere Milano a debita distanza.
A quel punto ci pensa Mickey a chiudere i conti dalla lunetta: per Banchi è un inizio col botto, come sognavano lui e Zanetti. Che vede la promessa fatta qualche giorno fa in conferenza stampa (“Alzeremo un trofeo”) prossima a essere già esaudita.
La finale sarà Germani Brescia-Virtus Bologna
Dopo la vittoria della Virtus Bologna nella prima gara delle Final Four per la Supercoppa italiana di basket. Nel secondo match di giornata la vittoria è andata alla Germani Brescia che ha dominato in lungo e largo la sfida contro la Derthona di coach Ramondino. Prova sontuosa di Amedeo Della Valle che ha guidato i suoi alla vittoria con 20 punti e un 4/6 da 3. Bene anche Massinburg e Bilan. Prova da dimenticare invece per Tortona apparsa fuori fase sin dalle prime battute.