Volano gli stracci a Villeurbanne tra il presidente Tony Parker, leggenda della NBA, quattro volte vincitore dell’anello coi San Antonio Spurs, e Gianmarco Pozzecco, tecnico che, dopo una lunga agonia, è stato esonerato proprio dopo essere tornato al successo in Eurolega, a spese dello Zalgiris di Andrea Trinchieri. Intervistato da L’Equipe, Parker si è detto profondamente deluso dall’atteggiamento del Ct dell’Italbasket, in particolare dal fatto che a un certo punto abbia “aspettato” l’esonero senza rassegnare le dimissioni.
- Parker: "Pozzecco non era la nostra prima scelta"
- Asvel, Parker deluso dal Poz: "Doveva dimettersi"
- Le richieste di Pozzecco alla proprietà del club
- L'ultimo affondo: "Mai più allenatori che fanno così"
Parker: “Pozzecco non era la nostra prima scelta”
L’ex stella degli Spurs ha anzitutto chiarito che il Poz non era la prima scelta dell’Asvel dopo l’esonero del fratello TJ: “Sapevamo da due o tre settimane, ormai, che non potevamo andare oltre con lui. Abbiamo corso il rischio di ingaggiare un allenatore che non conoscevamo, che non era la nostra prima scelta. Purtroppo non c’erano molte alternative sul mercato. Tutti sanno che volevamo Gordon Herbert (Ct della Germania campione del mondo, ndr). Ma abbiamo preso lui“.
Asvel, Parker deluso dal Poz: “Doveva dimettersi”
Parole di fuoco quelle di Parker nei confronti del Ct azzurro: “All’inizio ci ha dato una spinta, una scossa elettrica. Abbiamo vinto due gare in trasferta, ma è quando le cose si fanno difficili che si vede il vero volto delle persone. Abbiamo perso alcune partite per poco, un allenatore di carattere dovrebbe ispirare la squadra, convincere i giocatori che avrebbero avuto successo. Invece Pozzecco un mese prima ha detto che la squadra era buona, che saremmo arrivati in alto. Poi ha voluto cambiare tutto e a un certo punto non era più possibile. Mi è sembrato che si sia arreso ed è un peccato aspettare di essere licenziati invece di dimettersi. L’ha fatto apposta”.
Le richieste di Pozzecco alla proprietà del club
Parker, inoltre, si è detto sorpreso dalle richieste dell’allenatore: “Quando dopo due settimane mi ha detto che voleva una rosa più ristretta, massimo di 11-12 giocatori, di cui 8-9 avrebbero giocato davvero, e che De Colo avrebbe giocato tutte le partite del campionato francese, ho capito che la storia non avrebbe funzionato, che sarebbe finita così. Nessun club in Eurolega gioca con così pochi giocatori. È irrealistico, impossibile giocare tre partite a settimana con appena nove giocatori. Il suo atteggiamento è diventato sempre più negativo, aveva difficoltà a motivare i giocatori e, a poco a poco non credevano più in lui. In più, ha deciso di non far giocare i nostri prospetti”.
L’ultimo affondo: “Mai più allenatori che fanno così”
Infine l’ultimo affondo da Parker al Poz: mai più in futuro allenatori come lui. “Non voglio più allenatori che fanno così, che non seguono la nostra filosofia”, le parole di Tony. “Abbiamo l’Accademy, dobbiamo lanciare i talenti in cui crediamo davvero, giovani come Mbaye Ndiaye e Noam Yaacov, che abbiamo messo sotto contratto per il lungo termine. Abbiamo aspettato anche troppo”. Chissà se arriverà la replica del tecnico italiano. Conoscendolo, sarà certamente per le rime.