Una rincorsa durata 27 anni, un sogno rinforzato stagione dopo stagione, l’entusiasmo di una città deflagrato, finalmente, il 17 aprile, dopo il 4-0 all’Andria che ha ufficializzato il ritorno in Serie C del Casarano, piazza storica della terza serie, fiore all’occhiello del Salento negli anni ’80 e 90’ sotto la presidenza di Antonio Filograna, uomo simbolo di un club che beffò il Perugia di Ravanelli e Di Livio nel 1988, sfidò il Milan di Sacchi in amichevole, e sotto la sapiente gestione tecnica di Pantaleo Corvino sfiorò anche la Serie B (nel 1991 chiuse al 3° posto, all’epoca salivano in cadetteria le prime due).
- Gli anni d'oro del Casarano in Serie C, da Francioso a Miccoli
- Il ritorno del Casarano, nel segno dei Filograna
- Da Andria all'Andria, la svolta targata Di Bari
- Casarano, una rosa di livello e la stella Loiodice
- Casarano, gli obiettivi futuri e la conferma di Di Bari
Gli anni d’oro del Casarano in Serie C, da Francioso a Miccoli
Il ritorno del Casarano in C fa riavvolgere il nastro della memoria dei tifosi rossoblù e degli amanti del calcio in generale. Si torna indietro nel tempo, agli anni di Cosimo Francioso, stimato bomber di provincia; di Paolo Orlandoni, poi terzo portiere all’Inter, di Marco Serra, Quaranta, Levanto, di Roberto Policano, ex Torino e Napoli, del compianto Carmelo Imbriani e di Fabrizio Miccoli, cresciuto nel settore giovanile del Casarano, protagonista degli ultimi due campionati in Serie C del club rossoblù.
Nel 1998, con la squadra retrocessa in Serie C2, ad Antonio Filograna subentrarono gli imprenditori locali Miggiano e Sicuro e da lì in poi il Casarano, scivolato in Eccellenza, ha dovuto attendere 27 anni per tornare in terza serie.
Il ritorno del Casarano, nel segno dei Filograna
Attualmente, al comando della società c’è un altro Antonio Filograna, nipote del presidente degli anni d’oro, prima main sponsor con il marchio Leo Shoes quando alla guida c’era Giampiero Maci, e successivamente proprietario. “Cosa mi ha spinto ad acquistare la società? La passione che nutro verso la città, per questi colori – ha commentato Filograna -. Ho voluto impegnarmi in prima persona, dopo anni di tentativi andati a vuoto con la vecchia proprietà, per riportare il Casarano in Serie C, ma anche per dare un input alla nostra città, per scatenare quell’entusiasmo che s’era un po’ sopito negli ultimi anni. Casarano vive per la sua squadra di calcio e siamo riusciti ad avverare il sogno di tutti”.
Il primo pensiero dopo la promozione in C è subito andato all’indimenticato patron: “Ho dedicato questo successo a mio zio. Il Casarano con lui ha vissuto anni bellissimi tra i professionisti. Era anche il suo sogno rivedere la squadra che amava in Serie C. Lui aveva mire altissime, noi stiamo provando a ripercorrere la strada tracciata. Dall’alto ci avrà sicuramente guidato in questa straordinaria stagione, sarà sicuramente felice per l’obiettivo raggiunto, anche se, se fosse ancora tra noi, mi direbbe ‘non hai fatto ancora nulla’. Lui era così, non si accontentava mai, poneva sempre davanti a sé un obiettivo dopo l’altro”.

I festeggiamenti per la promozione in Serie C del Casarano (Foto Gigi Garofalo)
Da Andria all’Andria, la svolta targata Di Bari
Eppure dopo la sconfitta ad Andria, nello scontro diretto del girone d’andata, per il Casarano le cose non s’erano messe bene: “La svolta c’è stata proprio dopo quella sconfitta, l’8 dicembre. Consapevoli del potenziale della rosa, abbiamo deciso che fosse arrivato il momento per un cambio di mentalità, attraverso l’avvicendamento tecnico tra Laterza e Di Bari”.
“Volevamo una squadra più coraggiosa e sfrontata, più motivata, con più carattere. Abbiamo affidato una macchina potente nelle mani di un allenatore giovane come Di Bari e la scelta si è rivelata azzeccata, vincente. C’è stato subito uno slancio importante dopo il pareggio interno con il Gravina: abbiamo vinto due trasferte di fila segnando 15 gol. Da lì in poi la squadra ha inanellato una striscia di vittorie che ci ha permesso di vincere il campionato”.
L’ultimo atto, il 4-0 all’Andria, un girone più tardi: “Ma già da qualche settimana sentivamo che l’obiettivo fosse ormai vicino. Al triplice fischio è stata una liberazione, abbiamo dato sfogo ai nostri sentimenti repressi, l’adrenalina ha preso il sopravvento. E non lo nascondo: ho pianto di gioia, è stato un momento bellissimo”, ha proseguito Filograna.
Casarano, una rosa di livello e la stella Loiodice
Di Bari ha guidato al successo una rosa importante, composta da elementi di categoria, che il campionato di D l’avevano già vinto, come l’ex Cerignola Giancarlo Malcore, il centrocampista Logoluso e la punta Saraniti, l’anno scorso promossi con l’Altamura, oltre ai vari Pinto, Leonardo Perez – attaccante con trascorsi importanti in Serie B – Versienti, Ferrara e il giovane Opoola, di proprietà della Carrarese. Un gruppo validissimo, rinforzato ulteriormente con l’innesto di Nicola Loiodice, pure lui ex Altamura, apprezzato anche in Kings League.
“Loiodice è un calciatore importante, si è inserito benissimo in una rosa composta da elementi di grande qualità – spiega il presidente Filograna -. Ha portato esperienza, ha elevato il tasso tecnico dell’organico segnando 13 gol e sfornando tantissimi assist ai compagni. In Serie D, un calciatore come lui ti sposta gli equilibri. Quando ci ha chiesto di volersi cimentare in Kings League l’abbiamo accontentato. Ci teneva tanto, ma è stato un vero professionista, ha saputo gestire entrambe le situazioni alla grande, essendo lui un tipo molto affidabile”.

Il presidente Filograna alza al cielo la coppa per la promozione del Casarano (foto Gigi Garofalo)
Casarano, gli obiettivi futuri e la conferma di Di Bari
Conquistata la C, il presidente Filograna non vuole porsi limiti e punta immediatamente al futuro: “Considero la società come una grande azienda. Stiamo creando senso di appartenenza col territorio, attraverso un dialogo costante. Abbiamo già iniziato a programmare e discutere per la prossima stagione. Ripartiremo da mister Di Bari e punteremo su una rosa consolidata, che può fare bene, disputando un campionato tranquillo, senza sofferenze. Affronteremo un torneo diverso, ci sono regole ferree, è aumentato il valore della fideiussione, l’iscrizione va presentata in anticipo rispetto agli altri anni e ci sono obblighi impegnativi. Ma punteremo forte anche sul settore giovanile, che ci ha dato già grandi soddisfazioni. Tireremo su una rosa che sia il giusto mix tra calciatori esperti e giovani, che sappia disimpegnarsi bene in un campionato difficile. Ma noi non abbiamo paura”.
