La Juventus è in vendita: il tramonto di casa Agnelli. In corso le grandi manovre per preparare l’addio al club. Rispettivamente: occhiello, titolo e sottotitolo di un articolo giornalistico destinato a suscitare reazioni, repliche, controrepliche e caccia alla notizia.
Ci sarebbe anche la cifra per la vendita: 1,5 miliardi di euro per chiudere definitivamente il corso della proprietà più longeva nella storia del calcio. La famiglia Agnelli in bianconero: 1923-2023: 100 anni. Ne sentiremo tante, d’ora in poi: nonostante la smentita secca di Exor, che ha ufficialmente negato tramite un referente, nota di agenzia lanciata da Ansa:
“Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento”
- I segnali dalla Borsa
- Le notizie di peso, sempre di sera
- L'indiscrezione de Il Giornale: Juve in vendita
- 1923-2023: 100 anni di Agnelli alla Juventus
- L'epopea di Andrea Agnelli: apice e fondo
- Il presidente più vincente della storia bianconera
- Come l'ha detta John Elkann
- Cosa ci ha detto l’articolo de Il Giornale
- Le voci dello scorso maggio
- L'appello di Dino Zoff
I segnali dalla Borsa
Tanto o poco che sia, non basterà a fugarne neanche uno, tra i tanti dubbi. Anche perché il bilancio resta in perdita e i passi già avviati per ripianare il deficit portano dritti verso un terzo intervento degli azionisti e collimano con l’opera certosina affidata a Cristiano Giuntoli, ovvero bonificare la contabilità bianconera. Per poi vendere il club?
I segnali che arrivano dalla Borsa oggi sono incoraggianti: il titolo Juventus ha iniziato la seduta con un +2,86% a 0,324 euro. Rispetto all’andamento mediamente negativo dell’ultimo mese – perdita dell’1,82% – e degli ultimi 12 mesi – si è arrivati a un -7,95% – è good news.
Le notizie di peso, sempre di sera
La costante, ogni volta che la Juventus viene associata a temi di grande rilevanza e impatto, è che le indiscrezioni o i fatti prendono corpo di sera. A volte inoltrata, come è successo nel 2021, in occasione del comunicato che annunciava la creazione di una Superlega intenta a stravolgere il futuro del calcio mondiale.
Era tardo pomeriggio – tempi recentissimi, stavolta – quando è diventata certezza l’avvio del procedimento sportivo sul caso plusvalenze ed era un dopo cena ieri, domenica 10 settembre. Il titolo è di quelli che cattura subito l’attenzione: Juventus in vendita, l’indiscrezione è lanciata da Il Giornale.
L’indiscrezione de Il Giornale: Juve in vendita
Articolo a firma Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini. Non proprio gli ultimi arrivati, certamente non due che finiscono su un fatto per caso e quelli di casa Juve, peraltro, hanno modo di conoscerli bene.
Lo scoop è potente: si insinua mentre di calcio giocato che conta ce n’è poco. In programma giusto qualche gara di qualificazione a Euro 2024 ma senza l’Italia (gioca martedì 12 a San Siro contro l’Ucraina, partita da vincere a tutti i costi previo passaggio – sempre pericoloso – alla fase 2, quella per chi deve ancora staccare il pass), ma lo sguardo sportivo più attento era rivolto verso Flushing Meadows, US Open, Djoko in procinto di mettere in bacheca lo storico 24esimo Slam che lo consacra non più tra i tennisti più grandi di sempre, semmai il più grande di tutti. Come lui solo Margaret Smith Court ma è storia di quasi 50 anni fa (si ritira nel 1977). E, soprattutto, è un’altra storia.
1923-2023: 100 anni di Agnelli alla Juventus
24 luglio 1923: Edoardo Agnelli, figlio del presidente della Fiat, Giovanni, acquista la Juventus e dà vita alla dinastia più lunga cui si sta assistendo nella storia dl calcio europeo. 100 anni di storia celebrati nel 2023: è la Vecchia Signora che ha conquistato cuori e affetti della maggioranza dei tifosi italiani, che ha vinto ovunque e a tratti dominato, che è stata precursore di nuovi modi – e nuovi mondi – con cui reinterpretare il calcio.
È stata la Juventus dei campioni, dei Palloni d’Oro, degli scudetti, degli stravolgimenti, delle cessioni dolorose e degli acquisti più inattesi: la Juve degli allenatori più accreditati, dei bomber più prolifici, dei record di vittorie, delle gioie più grandi.
Ma anche dei drammi che non si dimenticheranno mai più – Hyesel e Scirea, per dirne solo un paio -, delle sconfitte peggiori, del disamoramento, delle crisi di risultati e di gioco, delle metamorfosi e dei cambi di pelle.
L’epopea di Andrea Agnelli: apice e fondo
Anche in seno alla società: la Juve è rimasta la Juve ma, nei passaggi epocali, si sono succeduti centinaia di nomi anche in ambito dirigenziale. In seguito a vicissitudini sportive ed extra calcistiche, per esempio: l’ultimo, in ordine di tempo, Andrea Agnelli.
Presidente dei bianconeri dal 2010 al 2023: ha scritto pagine indelebili ma ha chiuso male. Alla guida del club fino al 28 novembre 2022, data in cui si dimette con l’intero consiglio di amministrazione proprio in seguito alle indagini su “plusvalenze false” e irregolarità nei bilanci.
Andrea Agnelli nel solco della famiglia, precursore anche lui: un po’ visionario e un po’ pragmatico, è stato tra i primi a cogliere un processo irreversibile che rischiava di travolgere il sistema economico e finanziario del calcio.
Il presidente più vincente della storia bianconera
Ha provato a lanciare la sfida alla Uefa per una riforma radicale e sostenibile dei format, dei campionati, dell’appeal. Si è trasformato in uno scontro senza appello: servivano vincitori e vinti ed è stato così. Andrea Agnelli ha salutato la Juventus in maniera definitiva il 18 gennaio 2023: 13 anni e 30 trofei complessivi, 19 con la squadra maschile, altri 10 con quella femminile, uno con la Next Gen. Di tutta la famiglia Agnelli, nessuno ha vinto tanto quanto Andrea.
Come l’ha detta John Elkann
Per dirla come l’ha detta John Elkann, amministratore delegato di Exor, poco meno di un paio di mesi fa:
Sono stati cent’anni di batticuore, vittorie, batoste, rinascite e passione assoluta ereditate di generazione in generazione.
Così il nipote di Gianni Agnelli in occasione dello storico centenario: un binomio inscalfibile.
Cosa ci ha detto l’articolo de Il Giornale
Per punti e in sintesi, analiticamente:
- Dove è finita la Torino degli Agnelli? Sono cambiate trame e interpreti anche grazie al processo di rilancio operato a suo tempo da Umberto Agnelli e, ancora di più, da Sergio Marchionne ma non tutte le controllate del gruppo hanno reagito in maniera altrettanto positiva.
- Dopo Gianni, Umberto e Susanna Agnelli, oggi l’unico davvero saldamente alla guida del gruppo è John Elkann. Ma le vicende di cronaca hanno contribuito a calare un velo ombrato sulla casata: tra tutte la vicenda giudiziaria sul patrimonio di famiglia.
- Le partecipate di Exor: Gruppo Gedi (90%), Shang Xia (82%), Juventus (64%: in Borsa capitalizza circa 796 milioni di euro), NUO (50%), Welltec (47%), Lifenet Healtcare (45%), The Economist Group (35%), Iveco Group (27%), CNH Industrial (27%), Christian Louboutin (324%), Ferrari (23%), Casavo (19%), Via Transportation (18%), Philips (15%)Stellantis (14%), Institut Merieux (4%).
- La Juventus: non solo un club ma un marchio distintivo della famiglia Agnelli. Dopo lo scandalo Calciopoli, che ha fatto da spartiacque tra un pre e un post, la società è finita ad Andrea Agnelli, il più adatto a ricoprire il ruolo. Sono stati anni di apice e di declino: nonostante le ricapitalizzazioni di Exor, la condizione contabile odierna – 240 milioni di perdite, ricavi inferiori a 600 milioni e debiti ancora più ingenti, valore in Borsa di 800 milioni – peserebbe sulle casse della società al punto da non essere più sostenibile.
- La Juventus è in crisi: hanno inciso le vicende giudiziarie e un bilancio “devastato” tra perdite e debiti che hanno richiesto una bonifica contabile. Ma ciò, stando a Damascelli-De Paolini, non basterebbe: il club finisce sul mercato: il futuro è per nuovi investitori e altri proprietari.
- La cessione non ha alternative: la Juve finirebbe sul mercato per un valore non inferiore a 1,5 miliardi di euro
Le voci dello scorso maggio
Qualche mese fa, eravamo a maggio 2023, era stata l’agenzia Reuters a sostenere un processo in corso nel quale la Juventus era alla ricerca di un socio di minoranza autorevole per sostenere anche finanziariamente il club e cercare di restituirgli lo sfarzo degli anni d’oro.
Fece seguito, anche in quella circostanza, la smentita secca di Exor.
L’appello di Dino Zoff
Una bandiera dalla militanza pluridecennale il cui legame con la Juventus è rimasto indissolubile: Dino Zoff è intervenuto ai microfoni di Radio anch’io Sport su Radio 1 per prendere una posizione netta rispetto alla vicenda.
Non ha alcun dubbio, quello che resta uno dei più grandi portieri della storia del calcio e la sua voce sposa e trasferisce il pensiero di tantissimi tifosi:
La cessione della Juve da parte degli Agnelli sarebbe tragica, sono un’istituzione del Paese. Mentre il mondo cambia, gli Agnelli rimangono gli Agnelli, e sono la Juventus. La cessione? Sarei deluso: credo nella tradizione. Cambiano i tempi e cambiano le situazioni ma vendere anche la Juventus sarebbe troppo