Uno degli arbitri più esperti della Serie A superando le centocinquanta partite dirette nel massimo campionato, Daniele Doveri è un arbitro che fa del fisico possente e ben allenato una delle sue prerogative. Tecnicamente molto preparato, non tollera reiterate e scomposte forme di protesta. Andiamo ad analizzare la sua carriera.
Nativo toscano, romano di fischietto
Pur essendo nato in Toscana, precisamente a Volterra in provincia di Pisa il 10 dicembre 1977, Daniele Doveri appartiene alla sezione arbitrale di Roma 1. Nel 1996 diventa arbitro a tutti gli effetti e dopo la trafila nelle serie minori approda nel 2009 a dirigere i campionati più importanti. Il 3 luglio 2010, con la scissione della CAN A-B in CAN A e CAN B, viene inserito nell’organico della CAN B. Il 30 giugno 2011 viene promosso alla CAN A, arrivando quindi due volte al top.
Fischietto internazionale
Impiegato e sposato, Doveri ha esordito in Serie A in un Chievo-Cagliari il 1 marzo 2010. Il 21 aprile 2012 si infortunò alla spalla destra occorsogli negli istanti iniziali di Napoli-Novara 2-0 ma dopo una sospensione riuscì comunque a portare a termine l’incontro. L’8 gennaio 2017 arbitra il match tra Udinese e Inter raggiungendo il traguardo della centesima gara arbitrata in Serie A. Dal primo gennaio 2018 diventa arbitro internazionale.
Gli errori di Doveri al Var
Essendo uno degli arbitri più longevi della Serie a Daniele Doveri ha ovviamente sfornato eccellenti prestazioni arbitrali ed ha anche commesso diversi errori in alcune occasioni. Dopo l’avvento del Var però sono diventati ancora più evidenti, come in un derby di Coppa Italia Juventus-Torino 2-0 del 3 gennaio 2018, dove non annullò un gol di Mandzukic viziato da un fallo di Khedira su Acqua (nonostante avesse visto la scorrettezza sul monitor), cosa che gli costò uno stop. Memorabile anche il rigore concesso alla Juventus nel match contro il Milan del 10 marzo 2017, quando da assistente di porta segnalò all’arbitro Massa un inesistente fallo di mano di De Sciglio.